Non arrivano ancora i pareri delle due Commissioni speciali per gli atti urgenti del Governo. I relatori dello schema di D.Lgs. di recepimento del Regolamento (UE) 2016/679 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali concordano entrambi sull’opportunità di approfondire la discussione attraverso un ciclo di audizioni informali. Perplessità anche dal Garante, che ha inviato il proprio parere chiedendo delle modifiche al testo. Per forza del mancato arrivo dei pareri, ai sensi dell’articolo 31, comma 3, della legge n. 234 del 2012, il termine ultimo del recepimento della delega da parte del Governo slitta dal 21 maggio 2018 al 21 agosto 2018.
Il decreto di recepimento del Regolamento (UE) 2016/679 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, il c.d. GDPR, è stato trasmesso dal Governo alle Commissioni speciali solamente il 10 maggio 2018.
Dopo due settimane di esame e in vista della piena entrata in vigore del Regolamento prevista per il 25 maggio 2018, i relatori delle Commissioni concordano nell’impossibilità di esprimere qualsivoglia parere sull’attuale testo di schema di decreto, giudicato troppo impreciso e farraginoso, lamentandosi del ritardo con cui è giunto il documento. Il relatore della Commissione speciale del Senato ha evidenziato numerose criticità di marcato rilievo giuridico e anche molteplici profili di illegittimità costituzionale, tali da giustificare, al momento, un parere contrario.
In effetti, il giudizio è condiviso da tutte le forze politiche che compongono le Commissioni: è stato quindi stabilito di iniziare un ciclo di audizioni informali con le categorie interessate dal provvedimento per acquisire elementi informativi utili per una piena cognizione dei molteplici profili coinvolti.
Critiche al testo arrivano anche dal Garante, che ha inviato il parere sul decreto in tempo record: sono stati sollevati numerosi dubbi in ordine alla conservazione dei dati di traffico telefonico, alla prestazione del consenso dei minori e sul riutilizzo dei dati per la ricerca scientifica.
Per forza del mancato arrivo dei due pareri delle Commissioni, ai sensi dell’articolo 31, comma 3, della legge n. 234 del 2012, il termine del recepimento della delega da parte del Governo slitta dal 21 maggio 2018 al 21 agosto 2018, da considerarsi come termine ultimo: da più parti si auspica, però, che questi possano arrivare ben prima.
Poiché il GDPR entrerà in vigore il 25 maggio 2018, per un certo periodo di tempo si verificherà pertanto una sovrapposizione tra le disposizioni europee e il codice della privacy attualmente vigente: tra le norme del Regolamento che non avranno problemi di attuazione, rientrano quelle in tema di data breach e sul responsabile dei dati.
a cura della Redazione Wolters Kluwer