Dall’analisi Excelsior di Unioncamere e Anpal emerge che quasi il 71% delle imprese ha investito nell’ultimo anno in tecnologie digitali, nuove formule organizzative aziendali e nuovi modelli di business per potersi innovare e stare al passo con la digitalizzazione crescente. Per fare questo, però, le aziende hanno la necessità di acquisire internamente un team che abbia il mix di competenze necessarie a favorire questa trasformazione. Nel 2021, infatti, le imprese hanno richiesto sempre più figure dotate di competenze digitali trasversali che possano dare valore aggiunto all’intero ecosistema aziendale, ovvero i Digital Product Designer.
Il Digital Product Designer è un professionista in grado di creare siti web, app e software lavorando su tutto il processo di creazione di un prodotto digitale, dall’ideazione alla messa online. Tutto in no code.
Attualmente, però, risulta molto difficile reperire candidati con queste competenze: la difficoltà di trovare professionisti con le competenze digitali di base è del 36% e trovare figure trasversali è ancora più complesso nonostante siano state aperte oltre 646mila posizioni che richiedevano competenze digitali solo nel 2021.
Come formarsi in modo trasversale e diventare Digital Product Designer: le possibilità del no code
In soccorso alla carenza di professionisti adatti alla trasformazione digitale, arriva la metodologia no code che permette a chiunque, senza grandi competenze tecniche, di creare siti web, app, ecommerce e altre piattaforme senza dover programmare nulla.
Ncode, academy che si occupa proprio di formare professionisti che possono utilizzare il no code per realizzare in autonomia queste strutture web, è stata la realtà che per prima ha individuato la nuova professione del Digital Product Designer, figura professionale che potrà occuparsi in modo trasversale di più aree del business, lasciando agli sviluppatori i progetti più sfidanti e complessi.
“Ci siamo accorti che con la digitalizzazione molti professionisti con competenze estremamente specifiche rischiano tra qualche anno di non trovare aziende che li assumano. Per questo motivo abbiamo visto che più professioni possono essere integrate grazie allo studio della metodologia no code. Una tra tutte è il Digital Product Designer”, racconta Lorenzo Lodigiani, co-founder di Ncode.
Digital Product Designer: il profilo del professionista digitale del futuro
Il Digital Product Designer è, come già detto, una figura trasversale che può quindi lavorare come freelance o dipendente, in completa autonomia in diverse realtà come web agency, startup, PMI e corporate operando su più fronti:
- Business: saper conoscere il mercato di riferimento a cui proporre il prodotto rendendolo profittevole e in linea con le necessità aziendali;
- UX e UI Design: perché il Digital Product Designer deve creare un’architettura dell’informazione in modo strutturato e adeguato ai trend del mercato e realizzare un prodotto che graficamente possa catturare l’attenzione dell’utente che lo dovrà utilizzare;
- Copywriting: anche la scrittura del testo su app, piattaforme e siti web è importante perché è la guida dell’utente attraverso la sua esperienza d’uso e dargli indicazioni su quali azioni compiere;
- Sviluppo Nocode: che è il cuore di questa professione perché permette al Digital Product Designer di creare ciò che ha ipotizzato attraverso lo studio della UX, UI e del copywriting;
- SEO e Analytics: successivamente si occuperà anche di SEO per posizionare in rete il progetto al meglio e delle analisi sulle performance che il progetto porterà.
“La nuova figura del Digital Product Designer sarà determinante nel panorama lavorativo futuro, perché racchiude in sé tutte le competenze digitali fondamentali per un’impresa che intende digitalizzarsi e creare qualcosa di nuovo. Si parla di competenze che unite tra loro permettono di dare vita ad un nuovo progetto, puntando sulle nuove competenze trasversali delle nuove generazioni di professionisti digitali”, spiega Giuseppe Stranieri, co-founder di Ncode.