Se l’era dei social network sta finendo, lo stesso destino potrebbe seguirlo il mondo del web. Siti e piattaforme cambieranno presto aspetto, funzionamento, meccanismi, per gettarsi in futuro fatto di fluidità e dinamismo.

Metaverso

La parola d’ordine del futuro, almeno quello del web e della rete, è interoperabilità. Lo dicono gli esperti, lo dicono le aziende, lo dice soprattutto l’ultimo rapporto di Accenture Technology Vision 2022, che intervistando i dirigenti delle maggiori imprese e brand online mette l’accento sull’esigenza di offrire esperienze unificate. Ad affermarlo è il 95% dei partecipanti all’indagine, che confermano così il grande limite di internet come concepito oggi.

La centralità del Metaverso

Il domani, invece, sarà quello di una rete nuova, fluida, dinamica, basata soprattutto su due relazioni. La prima è quella del continuum con il Metaverso, un’unione tra mondo reale e regni virtuali che inizia a farsi strada in diversi settori. Lo aveva dimostrato Mark Zuckerberg con Facebook, ma a trarre i primi grandi frutti è soprattutto il gambling. Le aziende di gioco online hanno infatti da tempo colonizzato questa nuova dimensione, aprendo casinò virtuali nello spazio di Decentraland, e sfruttando le nuove tecnologie della AR, tuttavia ancora assenti nelle slot machine on line. Il Metaverso rappresenterà una sorta di filo che unisce esperienze diverse, per una realtà condivisa e persistente. La fluidità, insomma, è la parola chiave. E a questo risponderà soprattutto il Web3, che si prefigge l’obiettivo di creare uno strato distribuito su internet, attraverso la blockchain e la tokenizzazione.

I segreti del Web3

Con questo termine ci si riferisce in particolare alla terza generazione della rete. In questa nuova era pubblicare un sito web sarà possibile grazie a blocchi posizionati all’interno di blockchain, che a sua volta saranno ospitati dentro milioni di wallet. Una procedura che rende impossibile la cancellazione e l’oscuramento nonché la falsificazione del blocco.

Un primo tentativo di utilizzo di Web3 è quello partito dalla software house Inrupt, che ha creato la piattaforma Solid, in grado di consentire agli utenti il controllo e l’archivio dei propri dati in Pods, ovvero Personal Online Data Stores. Un esempio che potrà essere seguito da grandi enti, organizzazioni e governi, per creare transazioni e fiducia all’interno del web.

È un fenomeno già in atto, quello della trasformazione della rete, che ha messo in movimento i leader aziendali e i grandi brand mondiali. È un fenomeno che ancora non riusciamo a percepire, eppure è lì, proprio sotto ai nostri occhi.

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