Il risparmio come principale motivazione di possibile acquisto. Prevedibile, come per altri prodotti ricondizionati, un impulso dallo smart working.

smartphone ricondizionati

In aumento, seppur lieve, l’acquisto di smartphone ricondizionati in Italia (dallo 0,8% al 2,1%) e la fiducia riposta in essi dagli italiani (dal 47% al 51%). Cresce di un punto percentuale, attestandosi su livelli alti (85%), anche la consapevolezza di questa specifica categoria di offerta.

Sono questi alcuni tra i risultati relativi al nostro Paese che emergono da un’indagine internazionale realizzata da Back Market, il primo market place che offre accesso a migliaia di prodotti tecnologici ricondizionati da professionisti certificati.

L’indagine – che giunge a un anno di distanza da un’analoga rilevazione – è stata condotta anche in Belgio, Francia, Germania, Inghilterra, Spagna e Stati Uniti coinvolgendo utenti di ciascun Paese. In Italia il campione era rappresentativo di consumatori di diverse fasce d’età: 18-44 (30%); 35-44 (44%); da 55 in su (26%).

La principale motivazione all’acquisto di uno smartphone ricondizionato, da parte del 51% del campione, sarebbe in primo luogo l’opportunità di risparmiare (58%), seguita dall’esistenza di garanzie affidabili (30%). Il 7%, invece, premia le ragioni di sostenibilità ambientale: durando di più e riducendo il volume di rifiuti, infatti, i prodotti ricondizionati hanno un impatto ecologico dell’80% inferiore rispetto a un prodotto nuovo. Il 5%, infine, lo acquisterebbe perché riterrebbe superfluo un prodotto nuovo in rapporto alle proprie esigenze.

Di contro tra coloro ancora riluttanti all’acquisto (49%) – questa volta in una domanda a risposta multipla – il motivo più citato (84%) è il timore che il prodotto non funzioni bene. Altre ragioni prevalenti sono la mancanza di fiducia nelle garanzie offerte e nei venditori (entrambe citate nel 19% dei casi).

In linea generale, a ogni modo, l’Italia (+1,3%) è dietro solo alla Francia (+3,8%) e alla Germania (+2%) per quanto riguarda l’aumento di prodotti acquistati che l’indagine ha rilevato. Il nostro Paese, inoltre, è al terzo posto anche nell’incremento della fiducia riposta nell’acquisto di smartphone ricondizionati (+4%), preceduto da Francia (+8%) e Spagna (+5%).

“Se da un lato siamo lieti di constatare una crescita di fiducia da parte dei consumatori nei prodotti ricondizionati, dall’altro ci stupisce la resistenza di vecchi pregiudizi, visti i consolidati standard di qualità e garanzia degli acquisti” – commenta Simone Marchiori, Marketing Manager di Back Market Italia. “Siamo convinti che il business basato sui prodotti ricondizionati sia un modello vincente di e-commerce. Anche in questo particolare momento storico, che non ci saremmo mai augurati e che speriamo tutti di superare presto, visto che concilia l’acquisto senza necessità di spostamenti fisici con l’opportunità di contenere i costi in un periodo di forte incertezza per chiunque. I prodotti ricondizionati, inoltre, rappresentano un’opzione valida e conveniente per equipaggiarsi efficacemente e gestire al meglio la sopravvenuta necessità di molti di ricorrere allo smart working”.