L’accordo di collaborazione firmato tra l’Università di Palermo, una delle più grandi Università italiane del Centro-Sud e Oracle Italia intende promuovere l’innovazione digitale e le nuove frontiere della formazione continua nei confronti degli studenti dell’ateneo, con l’obiettivo di coinvolgere anche le realtà del territorio intenzionate in futuro a intraprendere percorsi di riqualificazione o aggiornamento delle competenze.
L’Università degli Studi di Palermo è da anni fortemente impegnata sulle tematiche relative all’innovazione tecnologica nonché a molteplici discipline scientifiche, che trovano nelle piattaforme di calcolo e ICT strumenti chiave per progredire. I Dipartimenti coinvolti nelle attività di ricerca, formazione, trasferimento tecnologico e digitale sono numerosi, anche in ambito giuridico, economico e umanistico.
Oracle Italia, dal canto suo, supporta da tempo il mondo accademico e della ricerca italiano e internazionale in molti modi. L’azienda collabora con i principali atenei fornendo loro applicazioni e infrastrutture per le specifiche esigenze amministrative e operative, promuove progetti di ricerca tramite i suoi Oracle Labs e mette a disposizione, attraverso una convenzione con il CRUI (Conferenza dei rettori delle Università Italiane), un accesso facilitato a risorse del suo cloud infrastrutturale e applicativo (IaaS, PaaS e SaaS). Inoltre, in molti atenei italiani sono presenti i percorsi formativi delle Oracle Academy, che affrontano temi e tecnologie di grande interesse per il mondo del lavoro – dai database allo sviluppo applicativo, cloud e sistemi.
L’accordo sottoscritto dal Magnifico Rettore dell’Università di Palermo, prof. Massimo Midiri, e dal VP e Country Manager di Oracle Italia, Alessandro Ippolito, si inserisce proprio in questo quadro. L’intenzione è quella di studiare iniziative a supporto della ricerca di base ed applicata; avviare e/o consolidare l’applicazione delle tecnologie di punta di Oracle negli ambiti del cloud computing, dello sviluppo applicativo innovativo, di data science e big data analytics; creare opportunità di trasferimento tecnologico verso enti ed aziende di soluzioni sviluppate in partnership.
Particolare attenzione sarà altresì posta al tema della formazione, non solo a beneficio degli studenti iscritti ai corsi di studio dell’Università di Palermo, che potranno integrare i percorsi curriculari già in essere con contenuti e strumenti innovativi, ma anche a beneficio della formazione continua, con l’attivazione di percorsi volti al reskilling o upskilling di persone già laureate e desiderose di cogliere nuove opportunità.
“L’Università di Palermo ha intrapreso, tra gli altri, un cammino fortemente orientato all’instaurazione di forti rapporti di collaborazione con aziende di spessore internazionale, punte di eccellenza dell’innovazione tecnologica a livello mondiale. Siamo certi che la collaborazione che stiamo inaugurando con Oracle possa portare risultati concreti a beneficio non solo dei nostri studenti e ricercatori ma anche dell’intero tessuto produttivo siciliano, contribuendo in questo modo allo sviluppo di nuove ed avanzate competenze in grado di incrementare la competitività dell’intero bacino mediterraneo”, ha dichiarato il Magnifico Rettore prof. Massimo Midiri.
Analoghe aspettative sono emerse anche dalle parole del VP e Country Manager di Oracle Italia, Alessandro Ippolito: “I rapporti tra Oracle e mondo dell’università e della ricerca sono forti e di lunga data: troviamo in queste collaborazioni l’occasione di sviluppare insieme innovazione e di contribuire a una missione più vasta, formativa ma anche di trasformazione dell’economia dei territori e dell’intero Paese. Oggi affrontiamo sfide importanti in cui la digitalizzazione gioca un ruolo strategico. Siamo certi che la collaborazione con l’Università di Palermo sarà fertile di iniziative e di possibilità”.
A conclusione dell’incontro per la sottoscrizione della collaborazione, entrambi i rappresentanti delle due prestigiose realtà hanno formulato l’auspicio che l’accordo possa, inoltre, incidere positivamente anche sugli gli sforzi che sia Oracle sia l’Università stanno profondendo per la realizzazione di interventi a valore sulle risorse del PNRR.