La produttività aumenta con il lavoro ibrido e, questa tendenza, è spesso sottovalutata dai business leader italiani.

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Crescita aziendale ed employee retention sono solo alcuni dei benefici portati dal lavoro ibrido, ma i leader aziendali, spesso, tendono a sottovalutare questo trend.

Il lavoro ibrido si traduce per il nostro Paese in importanti opportunità di crescita che non si stanno però concretizzando.

Questo è quanto emerge da una ricerca che Ricoh Europe ha commissionato ad Opinium. Lo studio è stato condotto su un campione di 1.000 lavoratori e 250 decision maker in tutta Italia e i risultati sono stati successivamente analizzati da CEBR (Centre for Economics and Business Research).

La produttività cresce con il lavoro ibrido

Secondo i business leader italiani, in un contesto di lavoro ibrido la produttività delle persone aumenta in media del 3% e questo equivale a 5 miliardi di euro aggiuntivi per l’economia italiana, rispetto a quanto avveniva con le modalità di lavoro pre-pandemia.

Questa crescita – che risulta dall’incremento dei livelli di produttività, associati a una maggiore soddisfazione dei dipendenti, e alla riduzione dei tempi di viaggio tra casa e ufficio – non si sta tuttavia realizzando, in quanto meno della metà delle imprese (45%) garantisce ai propri dipendenti la possibilità di lavorare in modalità ibrida. Ignorando il potenziale aumento di produttività associato al lavoro ibrido, le aziende rischiano di ostacolare la propria crescita futura.

Trattenere i talenti con modelli lavorativi smart

Inoltre, i vantaggi in termini di coinvolgimento e soddisfazione delle persone derivanti dalla possibilità di lavorare in maniera flessibile e di gestire meglio il work life balance sono evidenti. Secondo alcune ricerche, il lavoro ibrido ha un impatto positivo sulla capacità di attrarre e trattenere i talenti: il tasso di abbandono si riduce del 35% quando ai dipendenti viene data la possibilità di lavorare da casa due giorni a settimana.

Oltre la metà (52%) dei decision maker vorrebbe però imporre un ritorno in ufficio a tempo pieno, nonostante la maggior parte dei dipendenti (81%) preferisca una modalità di lavoro ibrido rispetto alle alternative che prevedono di lavorare sempre da remoto oppure sempre in sede. Ignorando queste esigenze, le organizzazioni rischiano di danneggiare la propria competitività e attrattività sul mercato.

Per garantirsi un successo a lungo termine basato sul lavoro ibrido, le aziende devono riuscire a creare un’employee experience flessibile e fluida, implementando sistemi e tecnologie che agevolano la comunicazione tra chi si trova in ufficio e chi lavora da remoto. Senza una precisa strategia per l’attuazione del lavoro ibrido, si perdono quindi vantaggi finanziari e di produttività.

Nicola Downing, CEO di Ricoh Europe, afferma: “Dando ai propri dipendenti la possibilità di lavorare in modo flessibile, le imprese riusciranno a incrementare significativamente il proprio fatturato e allo stesso tempo a migliorare la soddisfazione e il senso di realizzazione dei propri dipendenti. Affinché questo avvenga è necessario introdurre soluzioni tecnologiche che agevolano la collaborazione tra colleghi e con clienti, ovunque essi si trovino. Gli uffici continuano a rappresentare luoghi essenziali per la collaboration e per lo sviluppo di una solida cultura aziendale. Gli spazi devono però essere concepiti per promuovere la condivisione delle idee e la creatività, anche grazie a tool digitali grazie ai quali interagire anche con chi lavora da remoto. Con le attuali difficoltà che caratterizzano il mercato del lavoro, ignorare le esigenze dei dipendenti è assolutamente impensabile”.