La frammentazione delle catene di fornitura rende i diversi anelli estremamente vulnerabili agli attacchi

sfide della cybersecurity

Secondo l’NTT Security Global Threat Intelligence Report 2018, il 2017 ha visto un preoccupante incremento di attacchi informatici, specialmente ransomware, alle supply chain. Il settore dei servizi professionali e alle imprese è stato particolarmente preso di mira, soprattutto nella regione EMEA, avendo attirato il 20% di tutti gli attacchi.

Il segmento dei servizi alle imprese e professionali è stato oggetto del 10% degli attacchi ransomware globali, attestandosi come il terzo settore più colpito (rispetto alla sesta posizione del 2016), dietro al comparto finanziario e tecnologico. Inoltre, si è posizionato al terzo posto nelle Americhe (9%) ed è stato il settore più vulnerabile in EMEA, con un tasso del 20% di tutti gli attacchi.

Mentre cala il numero di richieste di interventi di “incident response” da parte delle istituzioni finanziarie (dal 22% nel 2016 al 5% nel 2017), il mercato dei servizi alle imprese e professionali sono balzati in modo evidente in cima alla lista delle aziende colpite nell’ambito di attacchi orientati al furto di segreti industriali e proprietà intellettuale, compromettendo in tal modo anche i dati dei propri clienti e partner.

Nonostante il calo nelle richieste di interventi di “incident response”, il mercato finanziario resta il primo target di riferimento per i cyber criminali, che periodicamente tentano di scovare nuove falle e vulnerabilità nei sistemi e nelle applicazioni.

Mark Thomas, Group CTO for Cybersecurity di Dimension Data commenta: “I diversi elementi volubili tipici della supply chain e delle aziende di outsorcing, che spesso operano su infrastrutture di rete disparate e obsolete, fanno si che queste organizzazioni siano una facile preda per gli autori delle minacce informatiche. I service provider e gli outsourcers sono così tra i primi obiettivi colpiti a causa delle informazioni commerciali riservate e della proprietà intellettuale di cui sono detentori. Le organizzazioni devono rendersi conto delle reali minacce che potrebbero subire e assicurarsi che tutti gli aspetti operativi vengano protetti adeguatamente.”

Il comparto IT è stato il secondo settore più colpito dai cyber attacchi nel 2017, con un volume di attacchi pari al 19%, spostando i servizi alle imprese e professionali al terzo posto. Un dato interessante riguarda gli attacchi agli enti governativi che lo scorso anno sono scesi al 5% rispetto al 9% del 2016.

Nel 2017, si è registrata una crescita massiccia del 350% dei ransomware, che rappresentano il 7% di tutti gli attacchi malware globali (rispetto all’1% nel 2016), destinata a continuare sull’onda della popolarità delle “guerre” tra cyber concorrenti.

Ulteriori evidenze dell’NTT Security Global Threat Intelligence Report 2018 includono:

  • Con una quota del 70%, i settori IT e del Finance costituiscono i principali obiettivi di tutti gli attacchi nelle Americhe in quanto gli Stati Uniti rappresentano la culla globale dell’innovazione tecnologica mentre il mercato finanziario raccoglie e archivia una vasta quantità di dati personali che può essere monetizzata dai cyber criminali.
  • Il settore dell’Education è stato uno dei comparti più colpiti in Australia (26%). In virtù di modelli di rete e di ambienti collaborativi aperti, che abilitano la connettività e la ricerca tra studenti, campus, college e università, questo settore risulta essere un target molto ambito.
  • Gli attacchi al settore manifatturiero della regione APAC sono scesi a un mero 7% (rispetto al 32% nel 2016). Questo a fronte dell’adozione di una maggiore governance e proattività nella sicurezza con l’obiettivo di innalzare le difese IT.

“Nella regione EMEA, i ransomware rappresentano circa il 30% degli attacchi informatici rispetto alla media globale del 7%,” afferma Gianandrea Daverio, BU Manager Security di Dimension Data in Italia. “L’EMEA è stata anche l’unica area geografica in cui il ransomware si posiziona quale primo strumento di malware, come dimostrato dai vari attacchi informatici di vasta portata, tra cui WannaCry e NotPetya.”