Andiamo verso un futuro sempre più digitale e i consumatori si aspettano interazioni fluide ed efficienti. La collaborazione esterna è la risposta.

collaborazione esterna

Un servizio migliore inizia quando i partner commerciali, sia interni che esterni, riescono a collaborare. Gli esperti di ServicNow sanno però che i complessi silos all’interno delle organizzazioni possono rallentare le attività. La scarsa capacità di collaborazione può avere un impatto su tutti. I clienti vengono rimpallati da un reparto all’altro prima che il problema venga risolto. Le informazioni vengono duplicate inutilmente. Il tempo dei dipendenti viene sprecato a causa di laboriosi processi amministrativi. Quando sono coinvolte anche società esterne, queste complessità si moltiplicano ancora più rapidamente. Ci muoviamo verso un futuro sempre più digitale e i consumatori si aspettano interazioni fluide ed efficienti. Le aziende esperte sanno che devono dare priorità all’efficienza o rischiano di rimanere indietro. Ma è necessario gestire con attenzione anche la collaborazione esterna con fornitori, venditori e altre società partner.

Cos’è la collaborazione esterna?

Quando parliamo del futuro della collaborazione esterna, parliamo di un futuro libero da sistemi complessi, isolati e autonomi, un mondo in cui il servizio viene prima di tutto.

Un mondo nel quale, invece che una sfilza di fornitori di servizi autonomi, esiste un mercato digitale collaborativo in grado di consentire a tutte le aziende e ai servizi pubblici di lavorare insieme, senza interruzioni, con l’obiettivo della massima efficienza. Potrebbe sembrare una fantasia, ma queste realtà stanno nascendo intorno a noi.

Semplificando i processi in interi settori, si crea uno scenario nel quale non importa quale azienda o organizzazione specifica fornisce i sistemi e i processi che vengono utilizzati, perché saranno ugualmente accessibili all’azienda, ai partner, ai fornitori e ai suoi clienti.

Collaborazione esterna in azione

Esistono già casi d’uso reali in cui una mentalità collaborativa che antepone la cooperazione alla concorrenza funziona a vantaggio di tutti.

Il bancomat può essere un esempio. Chiunque abbia un conto bancario può prelevare contanti da una macchina collegata a qualsiasi banca, non solo alla propria. Il sistema è progettato in modo collaborativo, il cliente può avere il proprio denaro e la complessità viene gestita dietro le quinte, in maniera invisibile.

Osservando questo tipo di modello, è possibile vedere come potrebbe funzionare ad altri livelli della società.

In Inghilterra ad esempio, le autostrade intelligenti si collegano a tutti i servizi di ripristino stradale e riparazione di veicoli e inviano automaticamente aiuto quando necessario. Questo risolve i guasti più velocemente, rendendo le autostrade più sicure e convenienti per tutti.

Se le aziende del gas, dell’elettricità e della banda larga potessero collaborare per coordinare gli scavi stradali e i programmi di manutenzione, ad esempio, si ridurrebbero al minimo i disagi per i cittadini e i costi per le imprese coinvolte.

A lungo termine, quello che avvantaggia i consumatori porta benefici anche al business, e per i responsabili aziendali ci sono vantaggi concreti e immediati nell’abbattere i silos esterni. Come la possibilità per le aziende di verificare la conformità normativa delle catene di approvvigionamento, e di quelle di tutti i loro partner, attraverso un semplice clic.

Come renderla possibile

La buona notizia è che realizzare un modello operativo adattivo è davvero possibile.

La tecnologia per rendere la collaborazione esterna una realtà esiste già. Ma per trarne veramente vantaggio, è necessario assicurarsi che tutti gli asset siano in ordine quando si tratta di trasformazione digitale. Solo così è possibile estendere i vantaggi ai clienti, ad altre imprese e ai servizi pubblici. Le aziende che si prendono ora il tempo per ottimizzare la propria tecnologia saranno molto più preparate per un futuro in cui la collaborazione esterna non è solo un vantaggio, ma una necessità.

di Jordi Ferrer, Vice President and General Manager UK&I, ServiceNow