Massimiliano Ballarin da Cradlepoint analizza le potenzialità del private 5G ritenendolo oltretutto un’occasione importante per la digitalizzazione.

Private 5G intel

La domanda di reti cellulari private 5G è destinata a crescere fortemente nei prossimi mesi in tutta Europa, trainata dalla necessità crescente per le aziende di modernizzare la trasmissione dei propri dati, garantire sicurezza e accelerare la digitalizzazione, per sostenere la crescita e le esigenze operative delle organizzazioni.

Esistono Private Cellular Network (PCN) in Europa attive da decenni, ma in genere parliamo di reti che fanno affidamento su una partizione della rete pubblica con forti limiti dal punto di vista delle prestazioni e della disponibilità. Le PCN presentano di per sé grandi benefici, perché consentono di fornire connettività a un gran numero di utenti e dispositivi, o su una vasta area geografica in cui l’infrastruttura wireless esistente non riesce a soddisfare le esigenze dell’impresa. Rispetto al Wi-Fi, che presenta limiti evidenti dal punto di vista delle interferenze e della sicurezza, le PCN possono coprire in modo affidabile aree più ampie, all’aperto, sotterranee e all’interno di edifici o altre strutture in cui la copertura è tradizionalmente una sfida.

Queste reti, inoltre, offrono una maggiore sicurezza, soprattutto per i dati sensibili, oltre alla minore latenza e maggiore larghezza di banda che derivano dalla rete cellulare. Grazie alle funzionalità di gestione remota, inoltre, i team IT aziendali possono gestire le policy di accesso, i privilegi degli utenti e creare e applicare accordi sul livello di servizio (SLA) specifici dell’applicazione o dell’utente.

Con l’adozione universale del 5G il concetto di PCN è destinato a evolversi, giungendo ad esprimere tutte le sue potenzialità grazie ad una maggiore capacità e disponibilità della larghezza di banda rispetto al 4G LTE, alla riduzione dei tempi di latenza ed alla possibilità di supportare implementazioni IoT su larga scala, che consentano un utilizzo migliore della tecnologia mobile per applicazioni business e mission-critical.

Lo stato attuale del Private 5G

In Europa, le diverse tipologie di 5G e i relativi modelli di licenza variano notevolmente. Queste differenze tra i vari Paesi, unite al variare della disponibilità dei dispositivi e dei costi dell’infrastruttura, sono i principali motivi per cui oggi le reti cellulari in Europa, comprese le reti private, funzionano ancora su 4G LTE.

Secondo il report Global Mobile Suppliers Association (GSA) pubblicato nel giugno 2022, sebbene il numero esatto delle PCN esistenti sia difficile da quantificare, poiché i dettagli non sono spesso resi pubblici, solo il 37% di quelle ad oggi catalogate sembra utilizzare il 5G.

La maggior parte delle reti private esistenti sono state configurate per l’uso esclusivo da parte di un’azienda o di un gruppo di imprese (come agenzie di sicurezza o di trasporto), che non possono dipendere esclusivamente dalle reti pubbliche per soddisfare le esigenze della propria attività. Tuttavia, tali reti, senza 5G, rischiano di avere costi estremamente elevati per le aziende e presentare limiti dal punto di vista delle prestazioni, in quanto fanno affidamento su partizioni della rete 4G LTE esistente.

Diversi Paesi si stanno impegnando per traghettare le PCN verso questa nuova era. In Italia i principali operatori sono al lavoro e prevedono un pieno sviluppo delle reti private con l’avvento del 5G stand alone nel corso dei prossimi due anni.

Attualmente, i primi tre Paesi europei con il tasso di adozione delle reti private 5G più elevato sono la Germania (seconda a livello mondiale), la Gran Bretagna (quarta) e la Finlandia (sesta). A trainare il settore sono gli Stati Uniti, primi a livello mondiale, mentre in ottima posizione si collocano anche la Cina (terza) e il Giappone (quinto).

Se le differenti velocità nell’adozione delle reti private 5G in Europa sono spesso attribuite alla frammentazione ed alla disponibilità limitata dello spettro di rete, la standardizzazione sta portando miglioramenti significativi e le aziende sono pronte ad affrontare le nuove sfide, come dimostrano i casi d’uso del Private 5G, che continuano ad aumentare.

Private 5G: i primi casi di adozione in Europa

Chiaramente è proprio la Germania, capolista europea nelle reti private 5G, a presentare la maggior parte dei casi applicativi, in particolare nell’ambito dell’industria manifatturiera automobilistica, dove le reti 5G private vengono utilizzate soprattutto per trasmettere dati, in modo sicuro e con una latenza minima, ai robot della catena di montaggio.
Le fabbriche utilizzano il 5G anche per i sistemi di trasporto senza conducente, i caricamenti di dati wireless sui sistemi di gestione dell’inventario e il monitoraggio del controllo qualità.

In generale, in Europa l’utilizzo del Private 5G è diffuso anche nei porti, negli aeroporti e negli hub ferroviari, ambienti che per estensione, caratteristiche geografiche e criticità dei dati trattati non possono fare affidamento sul Wi-Fi o sulle reti cellulari pubbliche. Il Private 5G, infatti, consente un’area di copertura più ampia e maggiore affidabilità, rispondendo ai requisiti di velocità, latenza e sicurezza, per connettere risorse, lavoratori e molto altro ancora.

Altrettanto importante in futuro sarà l’adozione globale delle reti private in Europa nell’ambito delle smart cities e nel settore dell’istruzione, dove la sicurezza e la capacità di far fronte a future espansioni sono elementi fondamentali.

Implementare il Private 5G: i requisiti da cui partire

L’introduzione di reti private 5G in Europa fa parte di un quadro più ampio di digitalizzazione e trasformazione, incentrato su una rete più sicura, affidabile, conveniente e personalizzabile. Ma prima di integrare una rete privata con applicazioni, sistemi e infrastrutture esistenti, è importante partire da tre aspetti fondamentali, indipendentemente dal Paese in cui si risiede.

Innanzitutto, per identificare correttamente i potenziali casi d’uso e stimare il ritorno sull’investimento, bisogna analizzare in primis le esigenze della propria azienda in termini di costi da sostenere, sicurezza e potenziale di crescita: sono infatti questi elementi oggi a guidare l’esplorazione delle soluzioni PCN.

In secondo luogo, bisogna prendere in considerazione quali siano i requisiti per supportare una rete privata per il proprio specifico caso d’uso. Prima di implementare tale rete, infatti, è necessario determinare se lo spettro disponibile nel proprio Paese è gestito da un Communication Service Provider (CSP) e quali siano i requisiti di licenza. Inoltre, le esigenze dei dispositivi possono variare a seconda dello spettro disponibile. Ad esempio, maggiore è la frequenza, maggiore è il throughput, ma la copertura e la penetrazione si indeboliranno. Un’attenta pianificazione è un passaggio strategico per qualsiasi implementazione di reti private.

Da non tralasciare, infine, il terzo elemento fondamentale: scegliere un partner affidabile che attraverso dispositivi, servizi gestiti e servizi professionali offra una proof of concept accurata e che garantisca scalabilità e possibilità di espandere la propria rete privata in futuro.

In conclusione, riteniamo che il 5G rappresenti per le imprese italiane un’occasione fondamentale da cogliere per colmare il gap nella digitalizzazione e siamo certi che nei prossimi anni vedremo le Telco nel nostro Paese impegnate per sfruttare al massimo il potenziale del nuovo 5G stand-alone per una proposta a tutto tondo che comprenda anche le Private Cellular Network. Gli operatori di TLC, in questo modo, saranno sempre più coinvolti non solo come fornitori di connettività, ma come innovatori impegnati nello sviluppo di partnership con altri attori dei nuovi ecosistemi abilitati dal 5G, per far fronte a nuove sfide e generare valore per il nostro Paese.

di Massimiliano Ballarin, Regional Sales Manager, Cradlepoint Italy