IDC Italia individua tre tipologie di attitudini che differenziano le strategie data-driven delle aziende partendo dall’analisi dei modelli organizzativi e dell’atteggiamento manageriale.

strategie data-driven

Tableau, piattaforma di data analytics e società di Salesforce, attraverso uno studio commissionato a IDC Italia, ha indagato le dinamiche di trasformazione delle aziende italiane e il modo in cui le strategie data-driven e la democratizzazione dei dati stanno supportando la crescita del business.

Secondo la ricerca IDC, le priorità di business delle aziende italiane si concentrano sull’incremento delle vendite e sul miglioramento della performance commerciale (52%), sul miglioramento del rapporto con il cliente per aumentarne la fidelizzazione (35%) e sul raggiungimento di una maggiore efficienza nell’automazione dei processi (32%.) Si dimostra dunque strategica la possibilità di raccogliere, integrare e correlare i dati dai touchpoint dei clienti durante le interazioni con i processi operativi dell’azienda.

Le aziende italiane mostrano un’elevata consapevolezza dell’importanza di fruire di insight dai dati in modo semplice per ottimizzare i processi decisionali di diverse tipologie di utenti: il 69% lo ritiene un obiettivo fondamentale per l’impresa in cui lavora. Per il 58% la democratizzazione degli analytics è un passaggio essenziale che permetterà di ottimizzare le strategie di trasformazione e innovazione digitale.

Le aziende sono sempre più consapevoli dell’importanza di utilizzare efficacemente e agilmente i dati a vari livelli decisionali e le competenze e gli strumenti di analisi si dimostrano fondamentali per produrre insight, apprendere, collaborare e innovare”, afferma Stefano Maio, Country Leader di Tableau per l’Italia. “Per valorizzare gli investimenti tecnologici, le aziende adottano sempre di più strategie data-driven e, quindi, stanno costruendo una “cultura del dato” che possa guidare le decisioni nelle attività operative quotidiane. Rendere i dati accessibili e utilizzabili da una platea più ampia di utenti migliora i processi operativi e decisionali e lo sviluppo di nuove opportunità”.

Tre tipologie di attitudini verso strategie data-driven

Implementare efficaci strategie data-driven è spesso complesso e richiede un giusto bilanciamento tra approcci strategici e sperimentazioni tattiche. IDC ha identificato i diversi approcci delle aziende italiane analizzando il livello di collaborazione e integrazione delle funzioni aziendali (modelli organizzativi) e l’atteggiamento manageriale (conservativo o trasformativo). Dall’incrocio di queste due dimensioni emergono tre tipologie di attitudini che differenziano le strategie “data-driven” delle aziende:

  • Strategic change: per il 28% delle aziende la trasformazione data-driven viene gestita con una strategia di integrazione e collaborazione a livello aziendale, affrontando sia il cambiamento organizzativo, sia quello culturale.
  • Tactical change: per il 35% delle aziende la trasformazione data-driven viene gestita con la collaborazione tra diverse funzioni aziendali, affrontando il cambiamento su un piano esclusivamente organizzativo.
  • Reactive change: per il 37% delle aziende la trasformazione data-driven viene gestita come una reazione necessaria per affrontare un cambiamento di mercato, preservando lo status quo con meccanismi di collaborazione occasionali.

Le aziende con un approccio strategico promuovono il cambiamento continuo dei processi sulla base dei dati e considerano la facile fruibilità degli insight e la semplicità d’uso un elemento fondamentale (84% contro il 35% delle aziende con approccio reattivo). Gli approcci tattici e, soprattutto, quelli reattivi, mancano invece di una strategia basata sui dati che includa piattaforme, piani di data governance e industrializzazione degli analytics (rispettivamente 60% e 35% contro l’82% delle aziende che dimostrano di avere un approccio strategico).

Le realtà con un approccio strategico considerano la democratizzazione degli analytics fondamentale per implementare strategie di successo, in quanto consente a ogni funzione di accedere più rapidamente ai dati per le analisi (44% rispetto al 20% delle aziende con approccio reattivo) e affrontare problemi complessi in modo più efficace (41% vs 27%). Il valore attribuito ai dati per la realizzazione di nuovi prodotti e servizi spicca in modo nettamente superiore (fino a 5 volte) tra le aziende con un orientamento “data-driven” strategico.

Advanced e Predictive analytics

Il successo del business del futuro dipenderà da diversi fattori, tra i quali spicca la capacità di sfruttare i dati grazie a soluzioni innovative di Advanced e Predictive analytics. I principali benefici attesi dall’utilizzo di soluzioni di questo tipo sono la migliore relazione e soddisfazione dei clienti (41%), processi e operation IT più efficienti (39%) e una migliore innovazione di prodotti e servizi (35%). Attualmente i principali progetti di Advanced e Predictive Analytics sono in corso nei dipartimenti Sales (41%), Customer Service (36%) e Marketing (33%).

CRM e Customer Analytics

L’80% dei rispondenti che predilige le strategie data-driven, pensa che le soluzioni di CRM e Customer Analytics permetteranno alla propria azienda di migliorare la soddisfazione dei clienti, il 76% pensa di poter offrire un servizio di assistenza migliore e più efficace, garantendo un livello di personalizzazione elevato. Le soluzioni di CRM e Customer analytics sono inoltre considerate strategiche per migliorare le vendite (dal 71% degli intervistati) e abilitare processi di recommendation automatizzati (52%).

Per il 41% degli intervistati il principale obiettivo dei progetti di CRM e Customer Analytics è prevedere l’andamento delle vendite, seguono a pari merito integrare tutti i dati per la visualizzazione su un’unica dashboard e monitorare le performance del servizio di assistenza clienti (31%) e migliorare la customer experience, retention e soddisfazione (28%).

Automazione e IA per migliorare la qualità degli insight

Le aziende che adottano strategie data-driven stanno già implementando automatismi in grado di prendere decisioni (e in molti casi anche di eseguire le attività) con una supervisione degli utenti (39%). Le realtà con un approccio prevalentemente reattivo o tattico, invece, si affidano a strumenti di analisi che sono principalmente (38%) o integralmente (41%) governati dalle persone e che non prevedono automatismi.

La ricerca IDC rende evidente un bisogno di supporto da parte delle aziende in questo processo di trasformazione verso le strategie data-driven, che in Tableau accogliamo quotidianamente. Ci adoperiamo costantemente per proporre soluzioni attraverso la nostra piattaforma, che offriamo insieme alla condivisione di una metodologia in grado di promuovere agilità nella creazione di insight rilevanti ma anche nel loro utilizzo quotidiano nei processi decisionali e operativi delle aziende”, conclude Stefano Maio, Country Leader di Tableau.