Guardando verso un futuro sostenibile e digitale Schneider Electric cambia i paradigmi dell’industria e ne individua tre concetti chiave.

Schneider Electric

Schneider Electric, società che opera nella trasformazione digitale della gestione dell’energia e dell’automazione, segue da sempre una missione: offrire ai partner soluzioni che contribuiscano a contrastare il riscaldamento globale.

Per Schneider Electric l’industria del futuro è universale, sostenibile e digitale e, in base a questa visione “smart e green”, da oggi al 2030 il mondo deve fare uno switch verso il vettore elettrico, come di fatto sta già avvenendo, per esempio, nel settore automotive.

Giancarlo Terzi, VP Field Services di Schneider Electric afferma: “La sfida del nostro tempo è il riscaldamento globale. Per tutto quello che produciamo, contribuiamo ad innalzare la temperatura media del nostro pianeta. Per raggiungere la riduzione di CO2 dobbiamo cambiare il modo in cui produciamo energia elettrica, riducendo l’utilizzo di combustibili fossili a favore di fonti a basse emissioni o rinnovabili”.

Si stima che il consumo di energia, entro il 2030, aumenterà del 50% per questo è importante trovare modi per fare efficienza energetica, produttiva e utilizzare meno risorse.

Per raggiungere l’obiettivo, secondo Schneider Electric, si può agire in quattro modi:

  • Cambiare l’esistente con il rinnovo degli edifici, rendendoli digitali, efficienti ed elettrificati.
  • Gli impianti nuovi dell’industria del futuro dovranno essere 100% green e devono includere energie rinnovabili e sistemi di accumulo.
  • Le infrastrutture devono basarsi sulle smartgrid, con un consistente aumento di energia elettrica. Servono reti intelligenti e software in grado di gestire la complessità.
  • Innovazione: generare energia attraverso l’idrogeno oppure recuperare, attraverso le CCU, la CO2 dall’atmosfera e immagazzinarla, per poi sfruttarla per la creazione di nuove risorse.

Il 70% della riduzione del consumo di energia è ottenibile attraverso la digitalizzazione delle tecnologie già esistenti.

Per Schneder Electric l’industria del futuro è digitale ed elettrica, fattori fondamentali per la decarbonizzazione e la creazione di un contesto smart e green.

I tre concetti dell’industria del futuro secondo Schneider Electric

I clienti cercheranno sempre più supporto per definire delle strategie di sostenibilità e andranno alla ricerca di software e servizi che si evolvono con l’aiuto della digitalizzazione. In risposta a questa esigenza, Schneider Electric individua i tre pilastri fondamentali su cui deve basarsi l’industria del futuro:

  1. Automazione universale. È un’automazione più aperta, interoperabile e integrata per permettere maggiore efficienza e un utilizzo più smart da parte degli operatori.

Marco Gamba, Industry Innovation and Communication Leader di Schneider Electric, dice: “Ci sono tanti vendor, tanti fornitori di componenti di automazione, che producono software e hardware differenti in cui esiste una scarsa portabilità del software stesso da un dispositivo all’altro e, di conseguenza, una bassa interoperabilità del sistema. Questo genera scarsa flessibilità produttiva. In aggiunta i sistemi di automazione sono chiusi rispetto ai sistemi IT, che sempre di più aiutano il settore. Con l’automazione universale ci proponiamo di avere sui dispositivi di automazione un’anima comune per svincolare l’hardware dal software. Questo permette di portare facilmente il software applicativo da un dispositivo all’altro. Questo significa”, continua Marco Gamba, “avere un sistema di automazione più flessibile e che nasce con un concetto di apertura massima verso i sistemi IT”.

L’Ecostruxture Automation Expert rappresenta il concetto di automazione universale introdotto da Schneder Electric, utilizzato soprattutto nella logistica. L’azienda, per promuovere lo sviluppo e la diffusione del nuovo concetto di automazione universale, ha fondato, nell’autunno del 2021, il consorzio Universal Automation.Org.

  1. Digitalizzazione. Pilastro importante per il percorso verso la sostenibilità del quale parla Claudio Giulianetti, VP Industrial Automation di Schneider Electric, che dice: “Il digitale è il secondo pilastro dell’industria di oggi e del futuro ed è un tassello importantissimo per il percorso verso la sostenibilità, infatti non si può essere sostenibili senza un percorso di digitalizzazione che porta nella direzione dello smart manifacturing. È un processo necessario per poter rendere gli impianti più efficienti, ridurre gli sprechi e conoscere nel dettaglio quanto sta avvenendo nel processo per poterlo controllare al meglio. Per efficientare il processo è necessario collegare gli asset in campo, raccogliere i dati e analizzarli per poi, di conseguenza, prendere le decisioni necessarie per ottimizzare il processo stesso. Nella smart manifacturing”, continua Claudio Giulianetti, “l’interconnessione permette di lavorare su tre ambiti: gli asset produttivi, il processo in generale e le persone”.

In base a questi concetti Schneider Electric vuole poter operare su impianti già esistenti che garantiscono un buon livello di produttività. Per farlo l’azienda li vuole migliorare connettendoli a sistemi di supervisione di software di più alto livello. Questo servirà anche per i nuovi investimenti 4.0.

Per gestire i software è possibile usare soluzioni in cloud che consentano la scalabilità, la gestione delle manutenzioni avanzate, la manutenzione predittiva o gestire l’energia multisito. Ciò può essere fatto dall’azienda o da partner esterni come Schneider Electric attraverso una smart machine, digital machine IoT collegabile a sistemi di controllo. Queste caratteristiche sono incluse nella Ecostruxure Automation Expert.

  1. Life Cycle Management. Come industria, Schneider Electric, vuole essere in grado di gestire l’intero ciclo di vita di asset e impianti, ottimizzandolo ed efficientando il processo. Su questo punto si esprime Giancarlo Terzi, VP Field Services di Schneider Electric, che dichiara: “Schneider Electric ha sviluppato una serie di offerte che aiutano i clienti a gestire la parte di operatività, la parte di manutenzione, la parte di riparazione e la parte di riciclo e circolarità di quanto hanno installato. L’Ecostruxure Service Plan, per esempio, ridefinisce il modo di eseguire la manutenzione che è definita dal digitale, dai dati raccolti sul campo”.

L’Ecostruxure Service Plan, introdotto da Giancarlo Terzi, è un servizio nato per ridurre al minimo gli eventi critici e aiuta i clienti a capire quando fare manutenzione, grazie all’ausilio delle “manutenzione smart”, fatta di Analytics, Algoritmi, Machine Learning e all’expertise dei tecnici esperti di Schneider Electric. Si tratta di un servizio scalabile, basato sul cloud e accessibile sia alle grandi aziende ma anche alle PMI.