La legge è entrata in vigore il 1° luglio. Andrea Keller, Ad di Endered: “In un anno, buoni pasto elettronici al +85%”

I buoni pasto elettronici si diffonderanno sempre di più nei prossimi anni. Dal 1° luglio 2015, infatti, la soglia di detassazione delle carte elettroniche per il pranzo dei professionisti passa dai 5,29 euro previsti fino ad ora a 7 euro, con un incremento nel potenziale di acquisto per i professionisti pari a circa 400 euro annui. Un provvedimento che va verso un percorso già tracciato, quello della de-materializzazione delle pratiche e della digitalizzazione degli acquisti. Le modalità telematiche di acquisto e gestione sono incoraggiate da ragioni legate alla sicurezza e alla praticità e anche in italia, storicamente conservatrice in tema di innovazione tecnologica e recalcitrante al cambiamento, gli acquisti con carta elettronica sono sempre più diffusi. Velocità, efficienza, riduzione dei costi e rispetto per l’ambiente sono le ragioni forti che motivano i consumatori.

Buoni pasto elettronici conquisteranno la metà del mercato

Un emendamento alla Legge di Stabilità 2015 ha così decretato l’aumento del valore esentasse dei buoni pasto elettronici, che diventano più ricchi di 1,71 euro. Nell’ultimo anno, le aziende che hanno scelto di abbandonare i tradizionali buoni in carta in favore del digitale hanno portato a un aumento nella diffusione delle tessere telematiche pari all’85%. I buoni pasto digitali hanno assorbito circa il 15-20% del mercato e, grazie al nuovo regime fiscale, potrebbe arrivare fino al 50% entro i prossimi tre anni.

A delineare la situazione attuale e le prospettive per il futuro è stato Andrea Keller, amministratore delegato di Endered, società leader in Italia nel comparto dei buoni pasto elettronici. “Le aziende italiane – ha spiegato Keller – hanno capito il potenziale insito negli incentivi introdotti a dicembre con la Legge di Stabilità e reputano il buono pasto uno strumento di welfare utile per contribuire al benessere, alla produttività e al potere d’acquisto dei propri dipendenti”.

Il provvedimento potrebbe generare una serie di effetti benefici con significative ricadute dal punto di vista economico, e un indotto di ampia portata: “avere a disposizione 1,71 euro in più al giorno – ha proseguito Keller – equivale infatti a circa 400 € in più all’anno di reddito netto disponibile per ogni lavoratore beneficiario […] spendibili nella filiera dei prodotti alimentari di immediato consumo a sostegno del commercio di prossimità del nostro Paese”.

La situazione attuale

Ad oggi, circa 2,5 milioni di lavoratori utilizzano le tessere digitali. Ogni anno vengono emessi circa 500 milioni di buoni pasto, dei quali almeno il 15% in formato digitale. Il nuovo modello di detassazione varato all’interno della nuova Legge di Stabilità mira a incentivare la digitalizzazione del comparto e, allo stesso tempo, a equiparare il valore dei buoni pasto di casa nostra – che non veniva modificato dal 1998 – sui livelli medi dell’Unione Europea, che già da diversi anni si attesta su una soglia prossima ai 7 euro per buono pasto.