Splunk rilascia oggi il proprio report annuale State of Security, sullo stato della cybersecurity nelle aziende, con 1.650 esperti di security coinvolti a livello mondiale

Splunk

Questo martedì 30 aprile Splunk rilascerà il suo report annuale State of Security, che analizza lo stato della cybersecurity nelle aziende e ha visto il coinvolgimento di 1.650 esperti di security a livello mondiale. Il report di quest’anno presenta risultati contrastanti, infatti, nonostante gli ostacoli rilevati nelle aziende dagli esperti di sicurezza – tra cui requisiti di conformità sempre più rigorosi, tensioni geopolitiche in aumento e minacce sempre più sofisticate – il settore sta facendo importanti progressi.

La maggior parte delle organizzazioni gestisce la cybersecurity più facilmente rispetto al passato, rilevando più rapidamente le minacce e disponendo delle risorse necessarie, ma l’avvento dell’AI preoccupa i responsabili aziendali della sicurezza poiché potrebbe aumentare l’impatto degli attacchi.

  • Il 21% delle aziende intervistate ha ammesso di non essere in grado di analizzare efficacemente tutti i dati rilevanti per la sicurezza
  • e per il 19% le risposte agli incidenti sono troppo manuali o lente;
  • mentre un fattore da tenere sempre più in considerazione e che rende difficile essere aggiornati sui requisiti di cybersecurity è quello normativo (28%).

Passando all’utilizzo di tecnologie come l’AI per semplificare il lavoro dei dipendenti, delle aziende intervistate ben il 54% ha dichiarato che vengono utilizzate dalla maggior parte dei dipendenti, mentre nel 39% dei casi l’utilizzo è limitato solo a qualche dipendente.

Principali evidenze sul ruolo dell’AI, secondo Splunk

Presentiamo le principali evidenze del Report realizzato da Splunk sul ruolo dell’AI e sull’impatto positivo per le organizzazioni, anche in termini di competenze:

  • L’86% afferma che l’AI generativa può consentire alle organizzazioni di assumere più talenti entry-level per colmare il gap di competenze
  • Il 65% ritiene che consentirà ai professionisti della sicurezza più esperti di essere più produttivi
  • Il 92% delle organizzazioni intervistate ritiene che l’AI generativa stia portando benefici concreti alla produttività e all’efficienza dei processi aziendali.

Maggiori informazioni sul settore manifatturiero

  • In base ai dati raccolti da Splunk, il 74% degli intervistati del settore manifatturiero concorda sul fatto che l’AI generativa incrementa la superficie di attacco richiedendo particolare attenzione, anche se non mancano le potenzialità di questa tecnologia.
  • La maggior parte ritiene che l’AI generativa possa contribuire a diminuire il divario nelle competenze: il 79% afferma che li aiuterà ad assumere più professionisti di cybersecurity entry-level e l’88% ritiene che le risorse entry-level possano fare affidamento su di essa per sviluppare le proprie competenze in ambito SOC.
  • Il 63% delle aziende manifatturiere intervistate ha affermato che grazie all’AI generativa sta aiutando a creare internamente i large language models (LLM) basati su dati proprietari. La maggior parte dei dipendenti e dei professionisti della sicurezza la sta già sperimentando nel proprio lavoro quotidiano.