Paolo Fortuna di NFON Italia invita le aziende a puntare sulla diversità di genere sfruttandone il potenziale per migliorare crescita e produttività.

Diversità di genere

Il tema dei talenti nel settore tech è oggetto di continuo dibattito; dinamismo e competizione sono alcune delle parole chiave che definiscono il mercato attuale. In un momento in cui la transizione digitale ha portato ad una forte domanda di risorse umane specializzate, è importante non perdere di vista alcuni temi e quello della diversità deve essere tra le priorità. Non è sufficiente per le aziende oggi andare alla ricerca di candidati che abbiano speciali competenze tecniche, o che provengano dalle migliori scuole. Esistono molti vantaggi associati all’assunzione di persone con particolari profili e background e incentivi volti a promuovere l’eterogeneità dei team di lavoro. E all’interno di questo grande tema c’è la questione della diversità di genere, argomento appunto di dibattito. Non esiste ancora un rapporto veramente equo tra il numero di donne e di uomini impiegati all’interno delle organizzazioni del settore tecnologico.

Possono essere però numerosi i vantaggi nel cambiare questo scenario.

Secondo “The current state of diversity and inclusion in tech”, uno studio condotto nel 2018, ci sono molteplici ragioni per cui l’inclusione e la diversità di genere sono importanti. In primo luogo, laddove vi sia omogeneità di ragionamento all’interno di un gruppo di lavoro, probabilmente scaturirà un basso potere decisionale. Inoltre, il tasso di innovazione nelle aziende con un numero maggiore di donne risulta più alto, il che si traduce in una maggiore crescita del business. La diversity favorisce inoltre una maggiore quantità e qualità di servizi. E infine, la promozione di una cultura inclusiva è direttamente collegata al miglioramento della salute mentale e fisica dei dipendenti.

Nel caso di NFON come azienda di cloud, ad esempio, durante un colloquio di lavoro non vengono fatte più domande a una donna rispetto ad un uomo, e la questione della remunerazione è legata all’esperienza e mai al genere. Inoltre, le soft skill contribuiscono molto alla creazione di un ambiente di lavoro positivo e, secondo l’esperienza professionale dell’azienda, molte di queste sono associate al genere. “Si sente il profumo di fiori in una stanza” quando sono presenti delle donne. Fiori che rappresentano una maggiore sensibilità, empatia e umanità. Soprattutto se parliamo di ruoli manageriali per i quali il requisito dell’affidabilità è fondamentale, riteniamo che una donna al vertice in un ambiente a netta prevalenza maschile rappresenti un’ottima soluzione, tale da non dover costituire più alcuna sorpresa. Saremo in grado di supportare davvero la diversità di genere solo assumendo sempre più donne in un’industria, quella tecnologica, che continua ad essere prevalentemente maschile. Non stiamo parlando solo di equità di genere e di rappresentanza, ma anche di risultati.

Invece di parlare solo di “donne nel settore della tecnologia”, parliamo di diversità nel suo complesso. Un’azienda che scommette sull’eterogeneità dei suoi dipendenti è un’azienda che sa differenziarsi, e ottenere da questa diversità vantaggio competitivo.

I risultati saranno chiaramente più completi, e più rapidamente le aziende del settore tecnologico se ne renderanno conto, più velocemente cambierà il panorama organizzativo a predominanza maschile, in modo da avere organizzazioni più flessibili, più adatte al cambiamento, e quindi più pronte ad affrontare le sfide.

L’aspetto centrale della questione è di far leva sulle differenze, e sfruttare il loro pieno potenziale, per favorire un miglioramento della crescita e della produttività nelle organizzazioni, oltre a contribuire a costruire una società più equa e rispettosa.

di Paolo Fortuna, Managing Director NFON Italia