In questo articolo vediamo quali sono i vantaggi di utilizzare un cobots

Cobots

Era il 1996 quando i cobots hanno fatto la loro prima comparsa. In poco più di 25 anni, hanno migliorato l’efficienza delle linee produttive, con conseguente diminuzione dei tempi morti e un aumento del numero di pezzi realizzati.

L’ estrema versatilità e compattezza dei cobots ne fanno delle strumentazioni adatte a molti tipi di mansione. Picking, imballaggio, levigature, saldature sono solo alcuni esempi del loro impiego in ambito industriale, dove hanno trovato il loro terreno d’elezione.

Sembra, quindi, che il loro acquisto sia un investimento per le aziende, ampiamente recuperabile nel breve-medio termine e in grado di aumentare i fatturati. Per saperne di più, basta continuare a leggere.

Cobots, cosa sono e quali sono i loro compiti?

Il termine non è altro che la contrazione di due parole (Collaborative Robots). Si tratta di operatori automatici, generalmente dotati di un braccio collegato a un corpo motore; sono in grado di interagire in modo diretto e di condividere una postazione di lavoro con un operatore.

A differenza dei più datati robot industriali, i cobot riescono a svolgere compiti ripetitivi con la massima precisione, occupando pochissimo spazio. Tuttavia, si rivelano particolarmente utili anche per sostituire l’operatore umano in mansioni potenzialmente pericolose.

Inoltre, non necessitano di istruzioni complicate per funzionare e possono spostarsi da una parte all’altra dello stabilimento e perfino all’esterno, in base alle necessità del momento. Tali attrezzature sono particolarmente adatte per produzioni in piccoli lotti e di esemplari unici, in quanto programmabili anche per lavorazioni su un unico pezzo.

Vantaggi del robot collaborativo

Il cobot ha rivoluzionato rapidamente le modalità di automazione industriale, specialmente nel settore della chimica, delle automobili, dell’elettronica e dei materiali polimerici. Negli ultimi anni stanno approdando anche nelle aziende alimentari e nella gestione logistica di parecchie imprese.

Ha consentito una crescita delle quantità prodotte in uscita e un ampliamento degli assortimenti, con un notevole risparmio di tempo, denaro ed energie. Tra i punti di forza legati al loro impiego ricordiamo:

  • dimensioni modeste
  • dinamismo
  • precisione non paragonabile a quella umana
  • possibilità di trasportare carichi pesanti
  • compatibilità a mansioni rischiose
  • diminuzione della probabilità di infortuni e di incidenti
  • differenze minime tra un pezzo e l’altro dello stesso lotto (tolleranze pari a +/- 0.03 mm).

Tali macchinari sono anche abbastanza sicuri, a patto che rispettino le condizioni previste dalle disposizioni per la valutazione del rischio. Le fonti di riferimento sono la Direttiva Macchine, le norme EN ISO 10218 e ISO/TS 15066.

Il cobot può sostituire il robot tradizionale per grosse produzioni?

Anche se si tratta di un’attrezzatura tecnologicamente molto avanzata, la risposta è negativa. La robotica collaborativa risulta un validissimo supporto alle soluzioni ordinarie: ne integra e ne completa le prestazioni, ma non può rimpiazzare i robot industriali nelle realizzazioni in serie.

Al contrario di questi ultimi, infatti, i robot-cobot offrono ottimi risultati se gli schemi implementati risultano di semplice esecuzione. Non sono progettati per seguire istruzioni troppo complicate: vanno considerati, piuttosto, come complementi alle strutture statiche.

Tuttavia, l’alta mole di pezzi da produrre e le lavorazioni richieste per migliorarne le prestazioni rendono irrinunciabile l’assistenza da parte dei macchinari standard. La mossa migliore da compiere è, quindi, affiancare le attrezzature di base a qualche unità collaborativa, per portare il rendimento ai massimi livelli.