L’indice Ifiit torna a crescere nel mese di gennaio. Ecco perchè

Parte in crescita l’indice di propensione degli investimenti in innovazione tecnlogica (Ifiit) in Italia nel mese di Gennaio, passando dai 35,10 di dicembre a 35,50 punti. Torna quindi a crescere l’indice che lo scorso mese aveva fatto segnare una battuta d’arresto rispetto a novembre, mese in cui si era toccato il massimo di medio periodo (35,80 punti).

Il mondo imprenditoriale sembra mostrare consenso sulla presa in esame di nuovi progetti innovativi, anche se permane lo scetticismo sulla tenuta della ripresa e sulla capacità di erogare prestiti da parte del mondo bancario. In recupero la propensione ad investire anche nel segmento delle piccole e delle medie imprese, tonificate da un timido rilancio dei consumi interni.

I settori automobilistico, quello avionico e quello della difesa sono i tre comparti maggiormente fiduciosi nella logica di un irrobustimento dei finanziamenti per l’innovazione, sia di processo e sia di prodotto. Restano stabili alcuni comparti tradizionali come il metalmeccanico, la moda e il legno-arredamento. Contrastato appare il comparto agro-alimentare, più vivace nelle regioni del Centro e del Centro-Nord rispetto alle aree del meridione.

Invariata la propensione del segmento bancario-assicurativo, dove però alcuni istituti stanno avviando progetti di implementazione dei servizi. In calo i comparti tessile e della chimica, che si mantengono tuttavia poco sotto il valore medio dell’indice generale. Permangono inoltre le debolezze nei segmenti del commercio, dell’edilizia e del turismo.

A livello geografico, è sempre la Lombardia al vertice della classifica per la propensione ad investire in innovazione, seguita da Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto.

La maggior parte della base imprenditoriale (circa il 70% degli intervistati) ritiene ancora alto il divario tra l’esperienza digitale italiana e quella dei paesi più industrializzati.