Un’azione dimostrativa dei No Vax o un attacco teso a chiedere un riscatto ha reso irraggiungibile il CED ed i servizi della Regione Lazio

L’Unità di crisi Covid 19 della Regione Lazio ha comunicato che “È in corso un potente attacco hacker al Ced regionale. I sistemi sono tutti disattivati compresi tutti quelli del portale Salute Lazio e della rete vaccinale”.

Al momento è quindi impossibile accedere a tutti i servizi online che fanno capo alla struttura regionale e, come ribadisce la stessa Unità di crisi, “sono in corso tutte le operazioni di difesa e di verifica per evitare il protrarsi dei disservizi. Le operazioni relative alle vaccinazioni potranno subire dei rallentamenti. Ci scusiamo per il disagio indipendente dalla nostra volontà.”

Al momento, però, benché siano “sospese le prenotazioni, continuano le somministrazioni con possibili rallentamenti“, come ha ribadito l’assessore alla sanità del Lazio, Alessio D’Amato. Lo stesso assessore ha affermato che si tratta di “un attacco hacker molto potente, molto grave. E’ tutto out. E’ sotto attacco tutto il ced regionale. E’ un attacco senza precedenti per il sistema informatico della Regione”.

 

Ricatto o No Vax in azione contro il Lazio?

La prima ipotesi è quella che si tratti di un attacco condotto dai No Vax, che da settimane esercitano una forte pressione contro l’obbligo vaccinale e l’impiego delle mascherine, che limiterebbero la libertà personale. Ma la Polizia postale sta valutando anche la possibilità di un attacco condotto da hacker che puntano ad ottenere un riscatto.

La polizia postale, d’intesa con la Procura di Roma, ha avviato accertamenti in in relazione all’attacco hacker al ced della Regione Lazio che ha disattivato anche quelli del portale Salute Lazio e della rete vaccinale. L’apertura del fascicolo verrà formalizzata nelle prossime ore, dopo che a piazzale Clodio verrà depositata una prima informativa. I pm potrebbero procedere per accesso abusivo a sistema informatico. Obiettivo degli investigatori è capire la “matrice” dell’attacco e se c’è stata eventuale richiesta di riscatto.

Non fermiamoci!

Nel frattempo, attraverso le pagine facebook, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha annunciato: “Oggi nonstante l’attacco hacker abbiamo raggiunto il 70% della popolazione adulta nel Lazio vaccinata. Un immenso grazie a una straordinaria comunità della nostra regione che ha lavorato unita per questo obiettivo. Grazie ai cittadini del Lazio per la collaborazione che hanno dimostrato dall’inizio della pandemia. Con orgoglio e determinazione non fermiamoci!”

Il Garante prende atto

Laconica, per il momento, la dichiarazione del Garante per la protezione dei dati personali  che, come si apprende da un comunicato, “segue da ieri con particolare attenzione, non appena si è diffusa la notizia, gli sviluppi dell’attacco informatico subito dalla Regione Lazio, con la quale ha preso subito contatti per tutto quanto attiene agli aspetti di protezione dei dati personali degli interessati coinvolti nel data breach. La Regione ha fatto pervenire una prima notifica preliminare di violazione dei dati all’Autorità, la quale si riserva di valutare a pieno la situazione una volta ricevuti ulteriori elementi anche all’esito delle analisi che la Regione sta compiendo.”

 

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