Se una persona lavorasse in questa modalità per 2 giorni a settimana risparmierebbe ogni anno 176 ore del proprio tempo e oltre 1.200 euro di spese tra mezzi di trasporto. La sua produttività aumenterebbe inoltre del 20-30%

[section_title title=Smart Working: vantaggi sia per lavoratori che imprese – Parte 2]

E’ vero, per essere produttivi è necessario essere connessi con il proprio ufficio e poter comunicare e collaborare con i colleghi, ma non necessariamente trovarsi nella stessa stanza. La sede di lavoro cambia e si evolve, anzi si dissolve, e il lavoro diventa accessibile, grazie alle tecnologie di ultima generazione, ovunque e in qualunque momento. E’ un trend in atto anche in Italia dove soprattutto le filiali delle multinazionali hanno attuato programmi e politiche di telelavoro, ma molta strada ancora rimane da percorrere. Le policy che riguardano il lavoro flessibile, il cui scopo è di ridurre i costi interni e di soddisfare le esigenze di quanti desiderano trovare il giusto equilibrio tra il tempo passato a lavoro e la vita personale, rappresentano ancora una sfida per la realtà italiana.

A livello normativo europeo il telelavoro è stato riconosciuto nel 2002 con un Accordo quadro poi recepito dall’Italia nel 2004. Nel febbraio 2015, l’INPS ha emesso una circolare contenente le disposizioni attuative dell’Accordo Nazionale sul progetto di telelavoro domiciliare, mentre il Jobs Act ha previsto incentivi per le imprese e per il telelavoro atte a favorirne l’adozione per migliorare la possibilità di conciliare lavoro e famiglia.

I vantaggi del telelavoro

L’ultimo studio del Politecnico di Milano dedicato al cosiddetto “smart working” rivela che se una persona lavorasse in questa modalità per 2 giorni a settimana risparmierebbe ogni anno 176 ore del proprio tempo e oltre 1.200 euro di spese tra mezzi di trasporto e costi accessori, mentre aumenterebbero soddisfazione e motivazione. Lato azienda, la produttività dei lavoratori crescerebbe del 20%-30% mentre i costi di gestione dello spazio fisico scenderebbero del 20-30% con un risparmio globale complessivo di 37 miliardi di euro.

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