Umberto Galtarossa di Pure Storage elenca i tre elementi fondamentali per le aziende moderne che intendono posizionarsi come leader data-driven.

le aziende moderne

Il tre è considerato da sempre il numero perfetto, quello che ci permette di ricordare facilmente un modello base come insieme di elementi. Ma cosa c’entra questo con il sistema di gestione delle aziende moderne? Le organizzazioni sono oggi sottoposte a una continua pressione per prendere decisioni tempestivamente, lavorare più rapidamente e, cosa più importante, essere disposte al cambiamento nell’immediato, se necessario. Al contempo, gli ultimi 18 mesi hanno dimostrato la necessità di pensare in modalità ‘digital-first’ nel tentativo di essere pronte per il futuro e mostrarsi più resilienti che mai.

In questo contesto, l’infrastruttura IT e il data storage hanno assunto un ruolo centrale nelle aziende moderne.

I responsabili IT si sono resi conto che i data service agili, scalabili e trasparenti rappresentano i tre pilastri fondamentali alla base della competitività aziendale, garantendo al contempo la possibilità di innovare e automatizzare alla velocità richiesta dai clienti e sull’infrastruttura aziendale scelta.

Ecco perché questi tre elementi sono fondamentali per le aziende moderne che intendano posizionarsi come leader data-driven. Vediamoli nel dettaglio:

1. Adottare una mentalità agile (nella gestione dei dati)

L’agilità sta uscendo dalla penombra per affermarsi rapidamente come indicatore del livello di innovazione raggiunto da un’azienda. Eppure spesso sono necessari diversi step prima di raggiungere questo punto. Troppo spesso infatti il concetto di agilità è una sorta di slogan da sala riunioni, prima che ci si renda conto che l’infrastruttura appropriata non è realmente pronta per essere implementata.

Secondo IDC, in tutta Europa il 90% dei CEO considera l’agilità organizzativa un requisito fondamentale, ma tende a sopravvalutare le proprie capacità. Fondamentalmente, l’hardware, i dati e il software che li gestisce sono gli elementi che permettono a un’azienda di evolvere velocemente, essere resiliente di fronte a nuove sfide e prendere decisioni sempre più strategiche. Eppure, l’influenza persistente delle tecnologie legacy fa sì che siano ancora in molti a faticare per soddisfare i requisiti di delivery delle applicazioni moderne che potrebbero invece far avanzare l’azienda.

Comprendere in che modo il data storage possa essere adattato alle applicazioni moderne, garantendo al contempo accesso, provisioning e gestione, è un requisito fondamentale per l’agilità del business. Le aziende moderne dovrebbero interessarsi a quelle piattaforme che coniugano la velocità e l’elasticità del cloud con le prestazioni e l’affidabilità dell’hardware per supportare le applicazioni innovative e tenere informati i decision maker con data insight accurati e disponibili in tempo reale. È così che le organizzazioni possono implementare i principi dell’agilità.

2. La scalabilità come partner di crescita

Poiché la capacità di sviluppare e integrare applicazioni di business in tempi rapidi diventa un terreno di sfida commerciale fondamentale, i responsabili IT non possono permettersi di lasciare che i problemi di scalabilità o di provisioning ostacolino il raggiungimento dei risultati. Infatti, il business data-driven delle aziende moderne dovrebbe concentrarsi esclusivamente sui risultati IT, sostenuti dalla fiducia nell’infrastruttura automatizzata e scalabile.

Inoltre, dal momento che le proiezioni di IDC prevedono che l’80% dei dati mondiali sarà non strutturato entro il 2025, lo storage enterprise deve necessariamente evolvere per fornire un modello operativo simile al cloud che offra alle organizzazioni flessibilità di archiviazione e scalabilità in maniera rapida, indipendentemente da dove risiedono i dati. La progressione logica di questo modello è quella di pagare le soluzioni quando serve, garantendo che i servizi siano pronti a supportare le esigenze più ampie delle aziende moderne. Questo permetterà ai leader di rimanere reattivi rispetto alle esigenze in continua evoluzione del business, essere sensibili alle richieste dei clienti e mantenerli un passo avanti rispetto alla concorrenza.

Come forma di best practice, i leader dovrebbero interessarsi a piattaforme che possono unificare diversi array e ottimizzare i pool di storage su richiesta. Perché in questo modo gli utenti possono consumare rapidamente volumi, file system e servizi dati avanzati come la duplicazione senza aspettare il lavoro manuale di back-end e portando prestazioni, densità e disponibilità dei dati a nuovi livelli. Questo approccio automatizzato offre la massima tranquillità garantendo efficienza in diversi ambienti di storage, siano essi on-premise, ibridi o cloud-first, e permettendo ai leader di concentrarsi sui risultati strategici più importanti.

3. Un’infrastruttura IT invisibile

Siamo quasi nel 2022, eppure per molti responsabili IT le operazioni sono ferme agli anni ’90. Anche se l’enfasi sulla tecnologia si sposta dal servizio al valore, la ricerca mostra che oltre la metà (55%) del budget IT viene impiegato per sostenere le operazioni di business e solo il 19% viene utilizzato per la realizzazione di nuove capacità innovative. Tarpando così le ali al dipartimento tecnologico, le organizzazioni non saranno in grado di realizzare un modello operativo data-driven tale da garantirgli la competitività.

Oggi, la trasformazione digitale ha raggiunto uno stato per cui l’impatto dell’IT dovrebbe essere pressoché impercettibile. Mentre il mondo diventa sempre più virtuale, l’infrastruttura di un’organizzazione dovrebbe essere infatti automatizzata e in grado di funzionare perfettamente senza interventi esterni. Se da un lato aumenta la pressione per gestire, archiviare e proteggere i dati, dall’altro il cloud sta contribuendo a far evolvere la definizione di infrastruttura delle aziende moderne. Non più quindi una “scatola” fisica all’interno di un data center che richiede manutenzione, monitoraggio e interventi costanti, bensì un’infrastruttura in un ambiente hands-off, software-first. I responsabili possono usufruire infatti di un elenco di servizi predefiniti per soddisfare le loro specifiche esigenze, senza preoccuparsi di doverne garantire il funzionamento. È proprio questo aspetto a rendere l’infrastruttura “invisibile”, mentre l’attenzione viene convogliata a far sì che il business resti agile e competitivo rispetto alla concorrenza.

Pronti per il futuro

Se le aziende desiderano emergere dalla pandemia come leader, allora è necessario che il loro patrimonio IT sia basato sull’equivalente del data storage all’insegna di tre fattori: agilità, scalabilità e invisibilità. Le piattaforme storage all’avanguardia permettono alle aziende moderne di agire alla velocità richiesta dai clienti avendo piena fiducia nel proprio IT self-service, in modo che possano concentrarsi sulla fornitura di data insight per l’infrastruttura scelta. Questo è un indicatore del fatto che l’azienda “pronta per il futuro”.

di Umberto Galtarossa, Partner Technical Manager di Pure Storage