Insieme al mondo del lavoro cambia l’ICT Procurement. Nascono nuovi ruoli professionali che a loro volta necessitano di determinate tecnologie a supporto del proprio lavoro.

ICT Procurement

Lo scenario del mondo del lavoro nell’ICT è cambiato e stanno nascendo nuovi ruoli professionali. La pandemia ha avuto un profondo impatto sulle dinamiche di supply chain: la domanda di tecnologie è cambiata in seguito alle esigenze del lavoro a distanza e a una repentina digital transformation che ha causato anche la recente crisi dei semiconduttori. L’ambito degli Acquisti si sta modificando e modellando su esigenze nuove delle aziende. Quello che è certo è che l’ICT Procurement oggi deve essere in grado di fare azioni di approvvigionamento mirato e produttivo.

I beni e i prodotti ICT hanno un contenuto altamente tecnologico ma, soprattutto, sono soluzioni in rapidissima evoluzione. La pressione competitiva spinge le imprese a investire nelle tecnologie all’avanguardia che spaziano dal cloud all’intelligenza artificiale, con servizi annessi che devono essere flessibili, adattabili ai diversi bisogni dei clienti. Saper intercettare il mercato in tempi rapidi e congrui è un fattore chiave per poter sviluppare servizi adeguati al contesto digitale e ai fabbisogni delle imprese.

Fare scouting della migliore tecnologia sul mercato è quindi il principale obiettivo. Scegliere quella più idonea al momento può avere un notevole impatto sulla produttività del business. Infatti parliamo ormai di tecnologie che accompagnano, aiutano e semplificano i processi aziendali.

La responsabilità dell’ICT Procurement risiede nell’affrontare le sfide della catena di approvvigionamento e della sostenibilità globale.

ICT Procurement: un ruolo chiave per il provisioning

Oggi il ruolo dell’ICT Procurement è decisivo e sempre più importante sia nella gestione della catena di approvvigionamento che nella garanzia della continuità di fornitura dei servizi tech.

Come accennato, l’evoluzione dei processi di Procurement ha avuto un’accelerazione e le imprese stanno modificando le proprie esigenze rispetto al controllo costi e alla sostenibilità.

C’è da dire, però, che il fenomeno è a macchia di leopardo. Non tutte le aziende hanno maturato la giusta consapevolezza per affrontare il cambiamento nel Supply Chain Management. Spesso mancano gli strumenti e le giuste piattaforme. L’obiettivo dovrebbe essere accompagnare i clienti verso nuove opportunità nel rispetto di una catena più flessibile, efficace e resiliente.

Quella dell’ICT Procurement è un ruolo mixato, se così vogliamo dire. Da una parte si muove nell’ambiente dell’approvvigionamento di beni e prodotti, dall’altra gestisce e controlla i servizi IT. In HiSolution, ad esempio per controllare i costi dei clienti, è stato sviluppato Babel, un software di consulenza per la gestione dei costi e della governance dei contratti ICT interamente progettato e implementato al nostro interno.

Chi è l’ICT Procurement

Il termine inglese procurement, adottato ormai da diversi anni anche nel nostro Paese, significa approvvigionamento. E per traslarlo secondo il lessico tech, l’ICT Procurement non è altro che la persona di riferimento per la gestione delle attività di approvvigionamento di beni e servizi tecnologici.

A questa funzione vengono demandate una serie di attività come la definizione delle clausole generali e SLA che regolano i contratti da stipulare, la gestione dei processi di approvvigionamento e quella  dei rischi connessi alla selezione del fornitore, così come i processi di individuazione e classificazione delle vulnerabilità di sicurezza del prodotto o del sistema acquistato e la conoscenza delle norme relative alla protezione dei dati e l’applicazione dei concetti-base di sicurezza informatica. A queste pratiche si aggiunge la gestione e manutenzione del parco di apparecchiature hardware da predisporre post acquisto.

… e quali sono le 4 tecnologie indispensabili per il suo lavoro

Negli anni l’ICT Procurement si è sempre più orientato all’acquisto di servizi e alla gestione delle strutture tecnologiche e di telecomunicazioni.

Oggi le organizzazioni stanno sfruttando le tecnologie di approvvigionamento per aumentare l’efficienza operativa, ridurre i costi e rispondere alla domanda del mercato.

Ma sappiamo quale sia la migliore tecnologia al momento? Sceglierla può essere un compito difficile, ma sapere quali sono le migliori può essere d’ausilio.

  • Procurement Cloud Software: il software specifico che semplifica la gestione dei processi end-to-end di approvvigionamento di beni o servizi e accompagna il progetto in tutte le tappe indispensabili: dalla definizione del contratto al provisioning, fino al suo delivery. Suggeriamo un software in cloud perché è flessibile, scalabile e accessibile. Caratteristiche, tra l’altro, indispensabili alle organizzazioni per gestire al meglio i processi e per soddisfare le richieste del mercato IT.
  • Automation Software per il flusso di lavoro: l’automazione è una priorità chiave per i leader degli acquisti di oggi. L’uso di software dei process automation aziendali guiderà la trasformazione digitale standardizzando i flussi di lavoro e facilitando la gestione dei fornitori.
  • Intelligenza artificiale per l’analisi dei dati: analisi dei dati uguale ottimizzazione dei costi. Al fine di migliorare i processi aziendali e gestire i report dei clienti in modo efficiente. L’Intelligenza Artificiale e il Machine Learning, trend di questo 2022, sono parte integrante di molti strumenti di analisi dei dati. L’obiettivo è aiutare le organizzazioni a raccogliere tutte le informazioni utili per prendere decisioni accurate nei loro processi di provisioning.
  • Self Service Portal: l’uso di portali self-service riduce i costi di gestione dei fornitori e migliora l’esperienza di acquisto a 360 gradi. Nell’economia globale attuale è infatti richiesta l’autonomia di gestione del processo di approvvigionamento da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento.

di Giulia Ruggi, Chief Marketing Officer di HiSolution