Un nuovo passo è stato fatto verso piattaforme pubblicitarie di Google al fine di migliorare le prestazioni senza i cookie di terze parti.

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Di seguito vi proponiamo un blogpost firmato da Dan Taylor, Vice President, Global Ads di Google in cui vengono presentati i risultati dei test relativi alla pubblicità basata sugli interessi condotti sulle piattaforme pubblicitarie di Google.

Con l’avvicinarsi dell’eliminazione dei cookie di terze parti da parte di Chrome, Google Ads e Display & Video 360 hanno sperimentato con le soluzioni basate sugli interessi dei segmenti di pubblico. Questo include segmenti di affinità, in-market, segmenti di pubblico personalizzati e segmenti demografici sulla rete display di Google, utilizzando una combinazione di indicatori incentrati sulla tutela della privacy.

Nel primo trimestre del 2023, le piattaforme pubblicitarie di Google hanno condotto un esperimento per capire come si comportano le nostre soluzioni basate sugli interessi dei segmenti di pubblico (IBA: interest-based audience) quando si basano su una combinazione di indicatori incentrati sulla tutela della privacy. Questi indicatori includevano informazioni contestuali, Topics API di Privacy Sandbox e identificatori proprietari come gli identificatori forniti dai Publisher. La nostra ricerca non ha confrontato le prestazioni dei cookie di terze parti solo con Topics API, ma piuttosto con una più ampia suite di indicatori disponibili in un mondo in cui la privacy è al primo posto.

Abbiamo creato due gruppi sperimentali su una parte del traffico di Chrome. Da un lato, abbiamo continuato a utilizzare i cookie di terze parti. Dall’altro, abbiamo sostituito i cookie di terze parti con una combinazione di indicatori incentrati sulla tutela della privacy per le soluzioni IBA, pur mantenendo l’uso di cookie di terze parti per altri casi d’uso, come la misurazione e il remarketing.

Che cosa abbiamo imparato

Abbiamo appreso che una combinazione di indicatori incentrati sulla tutela della privacy si è dimostrata promettente rispetto ai cookie di terze parti per utilizzare soluzioni basate sugli interessi dei segmenti di pubblico. L’esperimento condotto sulle piattaforme pubblicitarie di Google ha mostrato che quando si utilizzano sulla rete display soluzioni basate sugli interessi dei segmenti di pubblico (IBA) insieme a indicatori incentrati sulla tutela della privacy, la spesa degli inserzionisti di Google Ads sull’IBA – come proxy per la scala raggiunta – è diminuita del 2-7% rispetto ai risultati basati sui cookie di terze parti. Per le conversioni per dollaro, come proxy del ritorno sull’investimento, la diminuzione è stata dell’1-3%. Infine, abbiamo anche osservato che le percentuali di clic sono rimaste entro il 90% dello status quo. E abbiamo osservato prestazioni simili per Display & Video 360.

L’esperimento suggerisce anche che le soluzioni di ottimizzazione basate sull’intelligenza artificiale possono avere un impatto positivo sul rendimento delle campagne. Ad esempio, le campagne che utilizzano il targeting ottimizzato o le strategie di offerta massimizza le conversioni hanno riscontrato un impatto minore dalla rimozione dei cookie di terze parti, il che indica che il machine learning può svolgere un ruolo significativo per i risultati.

Questi risultati, sebbene siano incoraggianti, non devono essere considerati un indicatore inequivocabile delle prestazioni dell’IBA di Google una volta che verranno eliminati i cookie di terze parti. L’attuale esperimento condotto sulle piattaforme pubblicitarie di Google misura l’efficacia nel servire segmenti di pubblico basati sugli interessi; i risultati di esperimenti futuri tra cui misurazione, remarketing e altri casi d’uso potranno variare.

Perché questo lavoro è importante

Il nostro settore si trova a un bivio in cui sono in gioco il futuro della pubblicità digitale e di internet aperto così come lo conosciamo. Alcuni si stanno indirizzando verso il blocco completo della pubblicità personalizzata – scelta che può portare a forme di tracciamento più intrusive come per esempio il “fingerprinting” – mentre altri stanno costruendo identificatori alternativi per tracciare le persone attraverso il web e le app. Riteniamo che nessuna di queste sia una direzione positiva per la privacy delle persone e che le piattaforme di tecnologia pubblicitaria possano stabilire un nuovo standard per la privacy, soddisfare le aspettative dei consumatori e offrire alle aziende gli strumenti di cui hanno bisogno per crescere grazie al potere dell’innovazione.

Nei prossimi mesi, continueremo a ripetere ed eseguire più cicli di test sulle piattaforme pubblicitarie di Google in consultazione con l’Autorità garante della concorrenza e dei mercati nel Regno Unito. Continueremo a fornire riscontri a Chrome e a condividere i nostri risultati con il settore, per contribuire a migliorare Topics man mano che continua a evolvere. Stiamo anche facendo progressi nei nostri esperimenti di remarketing e misurazione delle conversioni, continuate a seguirci perché condivideremo i risultati entro la fine dell’anno.

Nel frattempo, come inserzionisti, assicuratevi di continuare ad adottare soluzioni pubblicitarie innovative che proteggano la privacy delle persone e vi aiutino a migliorare le prestazioni.

di Dan Taylor, Vice President, Global Ads