Se una persona lavorasse in questa modalità per 2 giorni a settimana risparmierebbe ogni anno 176 ore del proprio tempo e oltre 1.200 euro di spese tra mezzi di trasporto. La sua produttività aumenterebbe inoltre del 20-30%

[section_title title=Smart Working: vantaggi sia per lavoratori che imprese – Parte 1]

Secondo le analisi TeamViewer, il numero di dipendenti e collaboratori che preferiscono lavorare da casa è attualmente in aumento. Questo è possibile tra l’altro grazie allo sviluppo tecnologico nel settore IT e all’aumento della velocità e della qualità di internet. Grazie alla diffusione di dispositivi mobili, alcuni dipendenti tendono ad utilizzare le proprie tecnologie e i propri dispositivi sul posto di lavoro, una tendenza ampiamente riconosciuta definita ‘bring your own device“. Portare il proprio dispositivo facilita la pratica del telelavoro. Senza essere fisicamente in ufficio gli impiegati sono in grado di connettersi e condividere informazioni.

Dall’ultima ricerca Regus condotta su 44.000 uomini d’affari in piu’ di 100 Paesi è infatti emerso che l’84% dei lavoratori hanno utilizzato nell’ultimo mese almeno uno strumento che permette e contribuisce a lavorare da remoto. L’uso di questi applicazioni, di cui fa parte anche TemViewer, che è, ad esempio, la terza applicazione più utilizzata in Canada, è aumentato incredibilmente.

L’Italia

Per numero di “telelavoratori” le cifre in Italia sono ancora basse mentre la Repubblica Ceca (14%) e soprattutto l’Olanda (32%) sono ai primi posti delle classifiche europee. Le motivazioni sono varie ma soprattutto le differenze culturali determinano la penetrazione del telelavoro nelle imprese. Da notare che a restare indietro è comunque l’Europa (8%) rispetto alle percentuali di telelavoro nei Paesi emergenti come l’India (50%), l’Indonesia (34%), il Messico, l’Argentina e il Sud Africa (30%). Se da un lato l’Olanda si è dotata di una legge che prevede che da luglio 2015 il datore di lavoro non può rifiutare la richiesta di telelavoro da parte del dipendente, in Italia, la situazione è ancora molto diversa. Secondo Federmanager e Agenda Digitale se si applicassero modelli di telelavoro ai 1,3 milioni di lavoratori italiani – rispetto agli attuali 3/400.000 – si potrebbero recuperare circa 4 miliardi l’anno, equivalente ad un quarto di punto del PIL.

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