Roberto Scorzoni di Minsait Payments delinea le tendenze riguardanti i metodi di pagamento preferiti dagli italiani

Roberto Scorzoni_responsabile in Italia di Minsait Payments2 - Mezzi di pagamento

Il mercato dei pagamenti è in continua evoluzione grazie a nuovi sistemi disponibili, per la crescita delle criptovalute e per il cambio nelle abitudini da parte della popolazione italiana a causa della Pandemia. Abbiamo tracciato le più recenti tendenze con Roberto Scorzoni, responsabile in Italia di Minsait Payments.

Quali sono i sistemi di pagamento preferiti dagli italiani?

Esiste una forte differenziazione nell’uso dei diversi sistemi di pagamento a seconda dalla fascia di popolazione e che si tratti di acquisti fisici o digitali. Tendenzialmente però si osserva che rispetto ad altri Paesi, l’Italia è più lenta nell’adozione di strumenti di pagamento innovativi. Tra i mezzi tradizionali invece, le carte di debito sono particolarmente utilizzate soprattutto per motivazioni culturali e per il controllo delle spese mensili. Numeri più contenuti riguardano invece quelli registrati dalle carte di credito. Infine, il contante continua ad essere molto utilizzato, soprattutto tra gli anziani. Inoltre, come sappiamo, l’uso del contante può essere favorito anche da logiche di evasione fiscale che devono essere combattute.

C’è stata qualche variazione rispetto al passato nelle preferenze degli italiani?

Se prima del Covid i pagamenti digitali erano in costante crescita, nel periodo della Pandemia si è visto un vero e proprio boom nell’utilizzo delle carte e degli altri mezzi di pagamento digitali sia a causa della ridotta mobilità della popolazione che per l’aumento dell’e-commerce, ma anche per la paura di toccare fisicamente il denaro contante. Una volta terminata l’emergenza si è tornati a valori simili alla situazione pre-Covid

Quali sono le ragioni per le quali gli italiani utilizzano soprattutto sistemi di pagamento tradizionali?

Oltre ad abitudini consolidate di ciascuna persona che le rendono poco inclini ad utilizzare strumenti innovativi e diversi dal solito, la paura legata a falle nella sicurezza informatica, soprattutto da parte della popolazione senior, limita il banking online e i pagamenti digitali proprio per paura di subire delle frodi.Talvolta i merchant, in particolare per i micropagamenti in presenza, non hanno a disposizione le infrastrutture necessarie per l’operatività dei mezzi di pagamento e operazioni lente o indisponibili disincentivano la clientela ad utilizzare carte di debito, credito o altri strumenti.  Inoltre non tutti gli esercenti accettano pagamenti con l’intera gamma di metodi di pagamento disponibili sul mercato.

Nell’ultimo periodo si sta diffondendo il Buy Now Pay Later per gli acquisti online. In cosa consiste esattamente?

Si tratta di una forma di credito a brevissimo termine che riguarda importi contenuti e tempi di dilazione di circa tre mesi. Rispetto alle altre forme di pagamento dilazionate, il BNPL ha dei processi di approvazione molto rapidi rispetto al credito ordinario, non richiede documenti da firmare ed ha percentuali di concessione più elevate. Inoltre è molto vantaggioso in quanto non esiste, al momento, un tasso di interesse a carico degli acquirenti, essendo usualmente un costo assorbito dai merchant.

Sta avendo successo?

Si. Il BNPL risulta in forte crescita e permette ai merchant di incrementare i volumi di vendita e ai consumatori di aumentare la propria soglia psicologica di acquisto senza che il BNPL venga considerato come un prestito vero e proprio. In Italia è utilizzato soprattutto dalla generazione dei  Boomer e per importi di media entità.

Esistono delle criticità per il BNPL?

Il Buy Now Pay Later non è molto regolamentato e per la sua semplicità espone i sottoscrittori ad un elevato rischio di sovraindebitamento anche perché non esistono procedure di formazione degli utenti riguardanti tale problematica. Inoltre la mancanza di sistemi che tracciano le operazioni di BNPL non consente ai merchant di valutare appieno se il potenziale cliente ha già in essere altri Buy Now Pay Later e quindi di determinarne il vero livello di rischio. Un recente studio condotto nel Regno Unito ha infatti confermato il problema del sovraindebitamento per numerosi utenti che hanno dovuto successivamente ricorrere al credito tradizionale per poter fronteggiare le operazioni scoperte. Infine questo sistema di pagamento, non avendo un tasso di interesse a carico degli acquirenti, espone gli operatori al rischio legato all’inflazione. Probabilmente, se l’inflazione continuerà a crescere, in futuro parte di questo “costo” sarà ribaltato sui clienti.

Facendo invece riferimento al mondo delle criptovalute, come si sta evolvendo questo segmento?

Ad eccezione dell’Italia, il mercato è in forte crescita nonostante l’ultimo periodo non abbia consentito di ottenere i guadagni visti negli anni precedenti e, al contrario, abbia subito significative perdite. Essendo infatti le criptovalute non regolamentate e negoziate in quantità molto variabili, sono predisposte verso forti e rapide oscillazioni di prezzo, che espongono così gli investitori a maggiori rischi. Al contempo le criptovalute, poiché non tracciabili, suscitano molto interesse  per operazioni opache nel dark web.

Come mai in Italia c’è un ridotto livello di acquisto di criptovalute?

Gli italiani hanno una propensione al rischio minore rispetto ad altri Paesi e questo indipendentemente dalla presenza o meno di esercenti che accettano pagamenti in criptovalute. In generalegli esercenti rimangono ancora restii ad accettarli a causa di un quadro normativo non chiaramente definito e, prospetticamente, anche della loro elevata volatilità. Al momento nel nostro paese le criptovalute rappresentano quasi esclusivamente un sistema di investimento.

Come evolverà il settore dei pagamenti in futuro?

Al crescere della domanda di pagamenti corrisponderà la nascita e crescita di soluzioni di pagamento sempre innovative, anche rateizzate (e queste ultime anche B2B) che proporranno al mercato nuove modalità di acquisto.

L’avvio della R2P, che si appoggia ai servizi sviluppati da EBA Clearing, potrà aprire nuovi spazi di crescita al settore, in particolare abilitando i merchant ad accedere a transazioni IBAN based che consentiranno di ridurre l’impatto delle commissioni sul transato.

In conclusione, la crescita delle FinTech e la concorrenza “positiva” con le banche tradizionali porteranno a sempre maggiori investimenti in innovazione che spingeranno la crescita del settore ancora per molto tempo.