Secondo Aulab c’è un forte interesse su questo tema da parte delle donne, desiderose di dare un nuovo indirizzo alla propria carriera

Automazione, AI e chatbot per migliorare il customer engagement

L’intelligenza artificiale diventa più “umana”, conversazionale e multimediale. Dai chatbot agli assistenti virtuali, fino ai generatori di testo e immagini, l’AI si affida sempre di più ai professionisti della comunicazione. L’obiettivo: garantire una customer experience fluida e precisa, disponibile 24/7. Per farlo, l’AI ha bisogno di esseri umani creativi, che attivino i processi di machine learning in modo che impari come conversare con l’utente in maniera sempre più realistica e funzionale.

Si tratta dei Conversation e Prompt Designer, progettisti e progettiste della customer experience di domani che devono possedere eccellenti competenze linguistiche e allo stesso tempo avere ottime capacità di problem solving.

Insegnare all’AI a offrire informazioni, assistenza e supporto per l’acquisto di beni e servizi, contribuire alla risoluzione dei problemi, progettare conversazioni empatiche e coinvolgenti: questi i principali compiti del Conversation e Prompt Designer. Una professione che, ormai presente nella maggior parte delle attività quotidiane, dallo shopping online fino alla redazione di testi, diventerà sempre più richiesta dalle aziende.

Tra i Conversation e Prompt Designer spicca la componente femminile. Secondo Aulab, infatti, c’è un forte interesse su questo tema da parte delle donne, desiderose di dare un nuovo indirizzo alla propria carriera e mettere a frutto le competenze maturate anche in altri settori. Solo il 33% dei laureati europei in materie STEM è di sesso femminile: molto spesso le ragazze non vengono motivate ad approcciarsi a questo ambito non perché non abbiano il mindset adeguato, ma perché esiste un pregiudizio secondo cui questo settore è più adatto agli uomini che alle donne.

Per questo motivo il 44% delle donne che lavorano nel Tech non ha un background di studi scientifici e impara nuove mansioni con la pratica diretta perché decide di orientarsi verso questo settore dopo aver completato altri studi.

“L’Intelligenza Artificiale ha aperto nuovi scenari, sia nella nostra vita quotidiana che nel mercato del lavoro, con nuove professioni digitali – commenta Davide Neve, CEO e Co-Founder Aulab. – Lo sviluppo dell’AI conversazionale, come i chatbot, ha reso necessarie qualifiche in campo umanistico per i professionisti che progettano e rendono possibile l’adozione di un linguaggio naturale da parte dell’AI. La nascita dei Conversation e Prompt Designer segna un ulteriore passo nell’integrazione tra discipline scientifiche e umanistiche, così come tra Tech e professioni della comunicazione”.