La sperimentazione di collocamento nel mercato italiano di prodotti assicurativi basati su blockchain ha verificato la possibilità di creare polizze smart e istantanee

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Si è chiusa positivamente un’importante sperimentazione di collocamento nel mercato italiano di prodotti assicurativi basati su blockchain. Il progetto ha coinvolto quattro compagnie assicurative (Mediolanum Assicurazioni, Cargeas, Nobis Filo Diretto e Reale Mutua), tre banche (Banca Mediolanum, Banca Popolare di Sondrio e UBI Banca) e Aon Benfield Italia. L’obiettivo era quello di verificare la possibilità di creare polizze smart e istantanee all’interno dell’Insurance Blockchain Sandbox, un ambiente a regime controllato che permette di collaudare prodotti e servizi assicurativi basati su blockchain.

Il progetto – sotto la supervisione di un Comitato Scientifico composto da IVASS, Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, CeTIF- Università Cattolica e Reply – ha dimostrato in modo concreto che la blockchain rappresenta una tecnologia in grado di abilitare le imprese assicurative allo sviluppo di nuovi prodotti, per rispondere alle esigenze sempre più complesse e variegate del mercato.

La tecnologia blockchain e gli smart contract, infatti, hanno garantito la riservatezza delle informazioni e l’esecuzione automatica dei contratti in caso di sinistro, permettendo l’ottimizzazione del processo di emissione e di gestione delle polizze, con una liquidazione immediata e certa del danno agli assicurati.

Sono state oggetto di sperimentazione tre tipologie di polizze legate al mondo viaggi: copertura del rischio maltempo, ritardo del volo aereo e smarrimento del bagaglio.

La semplicità del prodotto e le garanzie offerte dalla tecnologia utilizzata hanno suggerito in corso di sperimentazione possibili revisioni della documentazione proposta al cliente, per rispondere alle esigenze di maggiore chiarezza e semplificazione.

Grazie alla digitalizzazione, è stata migliorata la customer experience: il tempo minimo di sottoscrizione è risultato essere di soli 6 minuti, elemento che ha portato a un elevato livello di soddisfazione dei clienti nei confronti della piattaforma e dei prodotti offerti.

Per le imprese di assicurazione, è stata stimata in oltre il 60% la riduzione dei costi operativi nella fase di apertura sinistri e liquidazione rispetto a un prodotto assicurativo tradizionale simile.

Visto l’esito positivo dell’iniziativa, la piattaforma sviluppata verrà utilizzata per il collocamento di polizze al pubblico dal secondo trimestre del 2020.

Maria Angela Albertotti, Responsabile Welfare and Protection di UBI Banca sostiene che tra le diverse sfide che pone l’evoluzione della digitalizzazione, l’instant insurance rappresenta un tema particolarmente interessante per sperimentare nuove modalità di vendita dei prodotti assicurativi e una nuova user experience per il cliente. “La sperimentazione svolta in UBI Banca che consideriamo un’esperienza di successo, ci ha permesso di emettere prodotti assicurativi parametrici a rimborso garantito e potenzialmente automatico, costruiti su Smart Contract e di gestire il ciclo di vita della polizza in maniera più efficiente e trasparente, grazie alla tecnologia Blockchain che permette il perfetto allineamento tra i diversi attori (Compagnia, Banca, Cliente, etc.). Sicuramente una nuova frontiera non solo per rispondere ai bisogni dei nostri clienti ma anche per superare le loro aspettative.”

Demetrio Migliorati, Innovation Manager di Banca Mediolanum, valuta così la partecipazione alla sperimentazione: “Blockchain è una tecnologia che Mediolanum presidia da molto tempo e sulla quale ha operato e opera con una pluralità di progetti. Abbiamo partecipato con entusiasmo alla Insurance Blockchain Sandbox perché siamo convinti che si tratti di un ottimo caso d’uso. Mette in evidenza le potenzialità della tecnologia a favore del Cliente finale, non solo per la eccezionale tempestività con la quale può garantire la liquidazione di un eventuale sinistro, ma per le doti di trasparenza e sicurezza che garantisce intrinsecamente. È importante sottolineare come i progetti distributed attivino un grande clima di collaborazione tra i vari partecipanti con i quali comunemente e armoniosamente si costruiscono i casi d’uso. Vorrei anche rimarcare la grande professionalità e attenzione con la quale IVASS ha seguito la sperimentazione.”