TJ Faze di Vertiv propone alcuni spunti su come adottare strategie di energia sostenibile per mantenere la propria business continuity favorevole all’ambiente.

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Negli ultimi due anni, i data center hanno svolto un ruolo fondamentale nel supportare sistemi IT, nuove modalità di lavoro da remoto, attività di e-commerce e altre tecnologie essenziali. Questo ha dimostrato quanto sia fondamentale la business continuity nella quotidianità di privati e aziende, ma ha anche fatto emergere altri aspetti legati al consumo energetico e alle tematiche ambientali. Gli esperti di Vertiv identificano nella sostenibilità dei data center l’obiettivo principale del 2022. Il suo raggiungimento dipenderà dallo sviluppo di nuove idee, attività e strategie in grado di colmare il divario tra la crescente domanda di digitalizzazione e la mitigazione del loro impatto ambientale.

I principali hyperscaler e provider di cloud del settore hanno già risposto a questo tema attraverso ambiziose iniziative di neutralità carbonica e idrica. Google ha annunciato il suo obiettivo di impiegare solo fonti di energia carbon-free entro il 2030, mentre Microsoft prevede di diventare carbon-negative e water-positive entro lo stesso anno. Secondo Vertiv, molte altre aziende adotteranno strategie di energia sostenibile, sfruttando nuove soluzioni digitali per garantire l’uso di energia rinnovabile al 100% e dunque operando con energia sostenibile 24/7. Tra le diverse soluzioni, i sistemi ibridi di energia distribuita possono fornire sia corrente alternata che continua, migliorando l’efficienza del data center senza emissioni di carbonio.

Queste iniziative orientate alla sostenibilità contribuiranno indubbiamente a ridurre l’impronta di carbonio nel lungo periodo, ma gli operatori di data center e Telco dovranno prestare attenzione anche agli eventi meteorologici e climatici estremi, che causano interruzioni dei servizi IT e aumento dei costi dell’infrastruttura, e che nei prossimi anni influenzeranno in modo diretto la scelta del luogo e delle modalità di costruzione dei nuovi data center e delle reti Telco.

Gli ostacoli da superare per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità

In questo scenario è indispensabile riuscire a tracciare correttamente le proprie attività a tutela dell’ambiente, monitorandone attentamente gli effetti nel medio e lungo periodo. Nel 2021, la media annualizzata del PUE (Power Usage Effectiveness) – indicatore usato per misurare l’efficienza energetica di un data center – ha registrato 1,57 rispetto a 1,59 nel 2020. Questi dati, soprattutto per quanto riguarda i data center tradizionali, indicano una stabilizzazione dei livelli di efficienza generale. In sintesi, la valutazione dei progressi di sostenibilità delle aziende passa dalla misurazione e dal monitoraggio dell’utilizzo dei server, dell’acqua, delle emissioni di carbonio, dei residui elettrici e del ciclo di vita delle apparecchiature.

Tecnologie che guideranno il cambiamento nel 2022 

Secondo gli esperti del settore, è previsto anche un aumento vertiginoso delle tecnologie come celle a combustibile, risorse rinnovabili, sistemi di stoccaggio dell’energia di lunga durata, compresi i sistemi di stoccaggio dell’energia a batteria (BESS) e le batterie agli ioni di litio. La progressiva espansione di infrastrutture dedicate al riciclaggio di questo tipo di batterie in Nord America sta eliminando l’ultima barriera rimasta all’adozione di questa soluzione. Infatti, le celle a combustibile e le risorse di energia rinnovabile se abbinate a un sistema di immagazzinamento dell’energia, sono in grado di fornire un’alimentazione di lunga durata, economica, pulita e sostenibile.

Questa corsa verso l’adozione di misure più sostenibili non si limita alla sola riduzione del carbonio. Le aziende cercano anche di migliorare la propria WUE (Water Use Efficiency) – migliore efficienza nell’uso dell’acqua – contando su sistemi termici che non utilizzano questa risorsa. In aggiunta, gli esperti prevedono la progressiva scomparsa dei refrigeranti caratterizzati da un alto GWP (Global Warming Potential) e la loro sostituzione con nuove attrezzature che utilizzano refrigeranti a basso GWP entro il 2030.

L’ultimo ostacolo all’implementazione di un data center sostenibili richiede agli operatori di data center, ai provider di infrastrutture e agli urbanisti di collaborare per rendere il data center il punto di riferimento di una comunità di infrastrutture. Le energie rinnovabili presenti in loco e l’immagazzinamento di energia per il data center potrebbero attingere direttamente alla rete elettrica locale, stabilizzandola e fornendo energia pulita alla comunità locale. In aggiunta, il calore di scarto del data center, che in parte si disperde nell’aria, potrebbe essere riutilizzato per riscaldare le caldaie e le strutture vicine, riducendo i loro bisogni energetici. Tutto questo può accadere solamente attraverso una collaborazione tra le diverse parti interessate e i diversi settori.

I fattori climatici influenzeranno la progettazione e il design di data center e altre infrastrutture digitali come le reti di telecomunicazione. Di conseguenza, nella costruzione di nuove infrastrutture, i provider dovranno individuare il sito migliore analizzando aspetti come affidabilità e accessibilità della rete, temperature regionali, disponibilità di acqua, energia rinnovabile e sostenibile generata localmente, e regolamentazioni che controllano e limitano il consumo di energia concesso ai data center.

Vertiv continua a sviluppare tecnologie che supportano la sostenibilità dei data center e delle infrastrutture Telco, lavorando a stretto contatto con i leader di settore e i clienti.

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di TJ Faze, Head of ESG Strategy & Engagement di Vertiv