Più di due italiani su tre ritengono la tecnologia una componente importante della propria vita e alla domanda “quanto credi in essa per migliorarti la vita?” ben l’80% risponde “moltissimo”.
Questi sono solo alcuni dei risultati che emergono da una ricerca condotta da TrovaloQua.it su un campione variegato di popolazione in tutta la penisola.
La fascia di età più facilmente portata all’acquisto di device e strumenti hi-tech è, neanche a dirlo, quella 20-35 anni (97%) , con gli uomini più interessati a tablet e televisori e le donne più preposte all’acquisto di cellulari e fotocamere.
Ma, a sorpresa, si scoprono grandi technology addicted anche fette della popolazione di età nettamente più avanzata, sfiorando il tetto dei 65-70 anni (63 %).
Un settore merceologico costantemente in crescita quindi, che sottolinea come device e smartphone abbiano assunto sempre più un ruolo di primo piano nella vita di ciascuno di noi.
Una menzione speciale meritano i cellulari di ultima generazione, i cosiddetti smartphone, ormai ritenuti indispensabili dal 90% degli intervistati tra i 20 e i 70 anni, che li utilizza in ogni luogo ed occasione.
Quali sono le situazioni più gettonate? La ricerca del ristorante dove andare a cena, l’ultima app legata al mondo del fitness, l’ormai intramontabile Whatsapp.
Sul portale TrovaloQua si registra un picco di richieste (e di vendite) di Iphone 5 (che conferma il colosso Apple come leader di mercato assoluto) e di Samsung Galaxy S4, altro gioiellino molto ambito e dotato di prestazioni sopra la media.
Ma quando e dove gli italiani acquistano i prodotti?
L’online si rivela essere il canale più gettonato (37 %), comodo e immediato, e addirittura uno dei più sicuri.
TrovaloQua propone oltre 94.000 annunci dedicati a servizi ed accessori tech con almeno 40 vendite al mese, con un picco nel periodo natalizio, quando la corsa ai regali trova in accessori moderni e tech la scelta più azzeccata.
Una trend in grado di migliorare senza dubbio la vita, quello tecnologico, ma non privo di contro come la tendenza ad abusarne anche in condizioni poco consone: due esempi su tutti l’utilizzo durante l’orario di lavoro per questioni personali (73 %) e mentre si guida (48 %).
