Fabio Pascali di Cloudera, illustra il ruolo di strategie aziendali, regolamentazione e accesso ai dati con particolare attenzione al mercato dei servizi finanziari.

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Aziende e organizzazioni dibattono in modo sentito sull’utilizzo del cloud per i dati e le analisi nell’ambito dei servizi finanziari.  Quando si parla di cloud pubblico, gli argomenti di dibattito sono vari – quali fonti di dati, quali casi d’uso sono adatti alle implementazioni del cloud pubblico, al di là delle sandbox e delle iniziative sperimentali. Il cloud privato continua a guadagnare spazio presso le aziende che possono accedere ai vantaggi di una maggiore flessibilità e scalabilità. Poi ci sono discussioni a più ampio respiro – l’esame delle questioni generali della strategia dei dati relative a privacy, sicurezza, governance/accesso ai dati e supervisione normativa.  Non si tratta di decisioni semplici da prendere, specialmente in un momento in cui le violazioni dei dati sono sempre più spesso sotto gli occhi di tutti. C’è però una strategia che in qualche modo è sempre parte della discussione, quella dell’hybrid data cloud, adesso anche nel settore dei servizi finanziari. Un approccio ibrido offre la massima flessibilità, oltre alla fiducia e all’agilità per cambiare rapidamente la strategia in base alle necessità. E poiché le aziende si allineano sempre più verso un cloud di dati ibrido per bilanciare le loro esigenze di business, c’è un altro livello di decisione – cloud privato, cloud pubblico, multi-cloud.

Cominciamo con una definizione sintetica di hybrid data cloud:

  • Esperienza semplice, coerente e intuitiva per gli utenti e gli sviluppatori di dati.
  • Strumenti comuni per la gestione, l’osservabilità, le prestazioni e i costi.
  • Sicurezza e governance coerenti tra i cloud distribuiti.
  • Servizi dati per dati strutturati e non, in tempo reale e in batch attraverso i cloud.
  • Servizi dati portatili e interoperabili per il ciclo di vita dei dati attraverso i cloud.
  • Calcolo e archiviazione separati per la scalabilità e l’agilità.
  • Orchestrazione e gestione dei flussi di lavoro automatizzati.
  • Un framework decisionale per automatizzare e ottimizzare l’esecuzione dei carichi di lavoro.
  • Aperto ed estensibile per supportare nuovi cloud, tipologie e servizi di dati.

Il tutto all’interno di un modello di cloud distribuito che si estende su più cloud pubblici, privati e edge.

Partendo da questa analisi, si possono fare alcune considerazioni chiave sul tema del hybrid data cloud, applicato anche ai servizi finanziari. Non deve per forza essere un elenco esaustivo, ma semplicemente una lista di questioni da valutare a livello strategico quando si analizza un’implementazione cloud ibrida.

La strategia aziendale innanzitutto

Cloudera, sostiene fermamente che prima di iniziare a valutare le possibili implementazioni dell’infrastruttura di dati, è necessario capire lo scopo dei dati stessi.  Quali sono gli obiettivi aziendali, cosa si vorrebbe ottenere?  Si cerca di migliorare la velocità del reporting normativo, le decisioni di credito, personalizzare il viaggio del cliente, ridurre i falsi positivi o i costi del data warehouse? Le risposte a queste domande genereranno un’ulteriore serie di domande.

Di quali dati abbiamo bisogno per raggiungere questi obiettivi? Il tema dei dati da utilizzare includerà le fonti di dati transazionali e aziendali, ma dovrebbe espandersi a questioni più ampie che daranno ulteriore forma alla strategia di implementazione, compresi dati di terze parti, la necessità di dati in tempo reale e/o non strutturati, strumenti di ML e AI, ecc.

Infine, è necessario occuparsi degli aspetti operativi dell’uso dei dati e della scelta delle implementazioni, comprese le considerazioni relative a chi ha bisogno di accedere ai dati, la governance associata e l’affidabilità operativa.

Un Hybrid Data Cloud richiede un approccio multi-cloud

L’esperienza sul campo ci dice che un ambiente ibrido è il modello dominante, già presente o in evoluzione, nelle aziende di servizi finanziari.  Tuttavia, il profilo ibrido varia da impresa a impresa.  Il grafico qui sotto, tratto dal nostro recente Enterprise Data Maturity Research Report, non è esclusivo dei servizi finanziari, ma evidenzia questa tendenza nelle imprese di una serie di settori.

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Un’osservazione che spicca dal grafico è la previsione di un maggior numero di implementazioni multi-cloud in futuro, in particolare il 36% tra 18 mesi. Questo si allinea con il dibattito sulle scelte di implementazione, in particolare legate a flessibilità, gestione dei costi e supervisione normativa prevalente per i servizi finanziari.

Gestione dei costi

Le aziende clienti riconoscono i vantaggi di un ambiente dinamicamente scalabile per ridurre i costi. Axis Bank e Kasikorn Bank sono esempi di clienti Cloudera che utilizzano la flessibilità del cloud per espandere e ridurre la potenza di elaborazione secondo necessità, pagando solo per ciò di cui hanno bisogno. Il cloud si conferma così la soluzione perfetta per i carichi di lavoro con requisiti di calcolo non uniformi dei servizi finanziari.

L’ulteriore evoluzione dell’utilizzo di più cloud è la capacità di scegliere il fornitore di servizi cloud più conveniente a seconda delle necessità. Un’architettura aperta e multi-cloud offre la flessibilità di scegliere le posizioni del carico di lavoro. Si tratta di un’opzione che guadagna sempre più spazio come approccio efficace alla gestione dei costi, distribuendo i carichi di lavoro sulla base di modelli di prezzi competitivi.

Gestione del rischio di Cloud Concentration

Il rischio di concentrazione del cloud è un altro argomento che sta emergendo, anche in dipendenza dalle diverse aree geografiche e dalla crescita di un approccio multi-cloud. La Prudential Regulation Authority (PRA) del Regno Unito ha recentemente evidenziato le preoccupazioni per il rischio sistemico basato su una concentrazione di fornitori di servizi cloud. DORA, il Digital Operations Resilience Act dell’UE include come parte della sua direttiva un obiettivo di riduzione del rischio di concentrazione di terze parti. Negli Stati Uniti, il Financial Stability Oversight Council (FSOC) è sotto continua pressione per fornire maggiore supervisione sui fornitori di servizi cloud al fine di proteggere dall’instabilità finanziaria.

Con questo tipo di regolamentazioni in circolazione, l’approccio ibrido multi-cloud può offrire vantaggi, sia se pianificato direttamente che indirettamente, consentendo a una singola organizzazione di essere agile nel rispetto delle normative man mano che vengono definite. Una precedente ricerca di Cloudera sul rischio di cloud concentration, evidenzia molti dei vantaggi che una migliore collaborazione tra i fornitori di servizi cloud, le autorità di regolamentazione e le entità di servizi finanziari può garantire a singole organizzazioni e al settore dei servizi finanziari nel suo complesso. 

Chi ha bisogno dei dati

Altra considerazione critica per il data cloud ibrido è chi richiede l’accesso ai dati. Sempre più spesso si parla di figure business che cercano ulteriore informazione e accesso ai dati. Sappiamo tutti che i dati sono potere; i dati sono informazioni. Sempre più spesso i responsabili di business richiedono accesso a quei dati per estrapolarli e analizzarli sulla base delle ipotesi di business che intendono esplorare. Con ogni probabilità, il numero delle persone che hanno bisogno di accedere ai dati aumenterà sempre di più, e non sarà ristretto a data scientist o esperti SQL. Chi opera nel business ha bisogno di accesso ai dati e di strumenti che li aiutino a comprenderli, ed è compito di chi gestisce i dati rispondere in modo adeguato a queste richieste.

Di conseguenza, dobbiamo consentire accesso ai dati e controlli adeguati nel contesto di un ambiente cloud ibrido. Questo significa che tutte le considerazioni sulla governance dei dati, la sicurezza e la privacy devono essere al centro della strategia dei dati, non possono limitarsi a essere un pensiero successivo.  Dobbiamo occuparci della retention dei dati, del ciclo di vita dei dati stessi e gestire gli audit trail in maniera accurata nel mondo altamente sensibile dei servizi finanziari.

Il futuro è ibrido… e dipende dall’azienda

Sia che i dati aziendali si trovino attualmente on-premise, nel cloud pubblico o privato, è probabile che vengano costantemente rivalutati man mano che vengono lanciate più richieste sui dati, che le iniziative di trasformazione digitale si evolvono, e più utenti, ad ogni livello, richiedono l’accesso. Con l’avanzare delle iniziative AI e l’evoluzione costante delle normative, anche la strategia di distribuzione dei dati dovrà progredire. Creare un progetto di hybrid data cloud è il primo passo verso la realizzazione di una strategia agile per i dati aziendali che sia proattiva e reattiva agli sviluppi del settore e che possa posizionare ogni organizzazione nel modo migliore per affrontare le sfide di lungo termine.

di Fabio Pascali, Regional Director di Cloudera