La prima e la terza: automazione dei task e incremento del business assistito dall’AI

Trasformazione Digitale

Quando parliamo di trasformazione digitale, in F5 facciamo riferimento a un percorso composto da tre tappe – automazione dei task, espansione digitale e incremento del business assistito dall’AI. Queste tre fasi consentono di tracciare l’evoluzione tecnologica che accompagna il business nel passaggio dai modelli fisici a quelli digitali. In particolare, nella seconda fase, quella dell’espansione digitale, l’iniziativa è la modernizzazione. Qui il business è impegnato a “espandere” la propria presenza digitale e gli sforzi messi in atto si riconoscono fin da subito nelle esperienze digitali offerte online, non solo rispetto ai siti web e alle applicazioni mobile. Questa fase include, infatti, la digitalizzazione dei prodotti ed è in parte causa del rapido aumento dei dispositivi “connessi” – e delle app che li fanno funzionare – che creano l’urgente bisogno di una piattaforma Edge 2.0.

Ecco perché il termine “modernizzazione” assume ramificazioni diverse, che vanno ben oltre la sola implementazione di un nuovo sito web. La modernizzazione rappresenta, infatti, il modo in cui le organizzazioni creano esperienze senza soluzione di continuità, che abbracciano prodotti e processi. Stando ai risultati della nostra ricerca, molte imprese lo stanno già facendo.

Modernization Mania

Infatti, come evidenzia il nostro report State of Application Strategy (SOAS), più della metà (56%) degli intervistati sta modernizzando le applicazioni a seguito di iniziative di trasformazione digitale. La modernizzazione è necessaria perché molte delle infrastrutture monolitiche sulle quali l’azienda basa il proprio core business non sono più in grado di supportare il tipo di interfacce che i consumatori si aspettano.

La modernizzazione non è di certo un’idea nuova; le organizzazioni stanno modernizzando i propri monoliti da prima che io andassi al college! Il contributo significativo che le architetture client-server e le web app a tre livelli hanno apportato al portafoglio applicativo aziendale è stato significativo e può essere visto come una sorta di testamento a favore della modernizzazione. Molte di queste app, infatti, erano state create solo per fornire l’accesso ad applicazioni core business monolitiche esistenti ma oggi la crescita delle applicazioni mobile e container-native può essere attribuita, in parte, a tale modernizzazione.

I dati lo confermano. Le organizzazioni stanno principalmente modernizzando le applicazioni estendendole attraverso controparti più moderne, come app container-native e API.

Quando analizziamo alcuni dati sul deployment delle applicazioni nei container, vediamo chiaramente quale sia l’impatto della modernizzazione. Tra le organizzazioni che affrontano oggi l’ultima fase della trasformazione digitale, quelle che eseguono oltre il 50% del proprio portfolio applicativo nei container, sono più del doppio!

La modernizzazione e l’impatto sul portafoglio applicativo

Stiamo assistendo anche a un cambiamento significativo nel portafoglio aziendale, che non è dovuto al semplice incremento delle applicazioni mobile e container-native, ma anche ad una forte diminuzione della percentuale delle applicazioni tradizionali più vecchie. Dalle analisi di quest’anno sia le architetture client-server che le app web a tre livelli hanno rappresentano una parte molto più piccola del portafoglio aziendale.

Un’attività di cui si parla raramente, ma che è essenziale per la modernizzazione, è l’audit del portafoglio, in grado di rivelare spesso se vi sono funzioni duplicate che possono essere di certo eliminate, così come applicazioni aziendali che possono essere facilmente sostituite da un’offerta SaaS equivalente. Certamente una parte della crescita delle applicazioni moderne può essere attribuita alla modernizzazione, ma l’impatto sul portafoglio è4 decisamente maggiore quando le organizzazioni le comprendono e le razionalizzano.

La metodologia è per lo più additiva

Se “refactoring” rimane uno dei termini più amati nel tech marketing di oggi, i dati ci rivelano che in realtà questo non rappresenti il mezzo più popolare per modernizzare le applicazioni – a meno che non siate voi stessi un’azienda tecnologica!

Esaminando le modalità con cui le imprese si stavano modernizzando, abbiamo scoperto che quasi la metà (44%) utilizza solo API (61%) o componenti moderni (54%) per espandere la presenza digitale del proprio portafoglio. Le aziende di servizi finanziari, utility, della manifattura e delle telecomunicazioni hanno più del doppio delle probabilità di utilizzare API o componenti moderni rispetto al refactoring.

Questo non dovrebbe essere un risultato inaspettato; anche se molte tecnologie sono considerate piuttosto vecchie per gli standard di oggi, le aziende che operano in settori ben consolidati e maturi utilizzano le applicazioni da ancor prima che io nascessi! Così, il costo e lo sforzo per il refactoring delle applicazioni core sono significativamente più elevati di quelli di un’azienda tecnologica relativamente giovane.

Tuttavia, è bene notare che tutte e quattro le metodologie di modernizzazione – compreso il passaggio al cloud pubblico – sono chiamate in causa, quando le organizzazioni si modernizzano. Ridurre, riutilizzare e riciclare è ciò che funziona in una strategia di modernizzazione delle applicazioni:

  1. Ridurre il numero di applicazioni nel portafoglio aziendale a seguito di una revisione approfondita. Eliminare le ridondanze e adottare equivalenti soluzioni SaaS, quando possibile.
  2. Riutilizzare le app tradizionali collaudate estendendole con API e componenti moderni in grado di offrire esperienze digitali senza soluzione di continuità e connettività agli ecosistemi di terze parti.
  3. Riciclare la logica esistente attraverso il refactoring in nuove applicazioni, modernizzando efficacemente l’accesso e i modelli operativi per migliorare la velocità con cui possono essere offerte nuove funzionalità e misure di sicurezza.

Le implicazioni della modernizzazione

I lettori di lunga data riconosceranno a questo punto che i cambiamenti nelle architetture delle applicazioni hanno impatti significativi su ogni altra tecnologia e, in particolare, sulle tecnologie di app delivery e security (quelle tecnologie precedentemente note come servizi applicativi).

Ma non sono solo i cambiamenti nelle architetture applicative a guidare il cambiamento in tutto lo “spettro” tecnologico. Il modo in cui le applicazioni vengono cucite insieme per fornire esperienze digitali facili e fluenti sta rivoluzionando i metodi esistenti di monitoraggio, dando origine a un nuovo tipo di analisi. Concludendo, credo che in questo contesto saranno l’’automazione e l’orchestrazione a rappresentare le capacità critiche necessarie che ci permetteranno di gestire oggi un portafoglio di applicazioni sempre più multi-cloud e a prova di futuro.

A cura di Lori MacVittie, Principal Technology Evangelist, Office of the CTO di F5