Già dai primi anni di formazione bisogna incoraggiare i giovani, soprattutto le donne, a perseguire un percorso di studio nelle discipline STEM.

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Cristina Querzè, Human Resources Director, Sales and Western Europe di Vertiv, fornisce alcuni spunti su come ridurre il gap tra le competenze tecniche necessarie e quelle attualmente disponibili attraverso la divulgazione delle discipline STEM.

L’insieme delle materie scientifiche (Science, Technology, Engineering e Mathematics) oggi denominate STEM, stanno affrontando una sfida particolarmente importante: risolvere il notevole gap tra le competenze tecniche necessarie per sostenere la crescita della digitalizzazione e quelle attualmente disponibili. È dai primi anni 2000 infatti che, l’avvio della rivoluzione tecnologico-digitale ha evidenziato l’attenzione verso la necessità di preparare i nostri giovani sulle competenze ingegneristiche indispensabili per saper rispondere alle richieste del nuovo scenario economico. Questo perché la tecnologia sta diventando un bene di taglio ‘consumer’ e il sistema richiede persone con competenze informatiche.

Tuttavia, trovare i giusti talenti e le adeguate expertise digitali per far fronte a questa crescita è diventata una sfida enorme per molte imprese e, nonostante l’aumento significativo nell’uso della tecnologia in tutti i settori, la percentuale di studenti che si impegna nelle competenze digitali è costantemente in calo. Inoltre, già a partire dalla scuola materna, si osserva un evidente fenomeno di svantaggio per gli studenti delle discipline STEM in base alla razza, all’etnia, al genere e alla classe sociale. Questo si traduce in un potenziale mancato e nell’incapacità di sbloccare un’ampia gamma di talenti digitali.

Una soluzione potrebbe essere incoraggiare i giovani, con specifica attenzione alle donne con background diversi a perseguire il percorso formativo nelle discipline STEM. In particolare, scuole, università e imprese dovrebbero anche concentrarsi sulla promozione di percorsi alternativi per queste discipline, prevedendo per esempio, corsi di formazione digitale, bootcamp, workshop e programmi di apprendistato che da sempre si sono dimostrati metodi efficaci per coltivare talenti di alto livello fin dalla più tenera età.

La diversità è un plus per il business

Diversità, equità e inclusione sono le parole d’ordine per le aziende e i responsabili HR nel settore tecnologico. Formare e organizzare un team eterogeneo e inclusivo è anche, e soprattutto, un bene per l’impresa e contribuisce a colmare il divario delle competenze oltre che a creare migliori relazioni con i clienti e a promuovere continuamente l’innovazione.

Il problema è particolarmente pressante nel settore dei data center, che per lungo tempo è stato dominato dagli uomini. Per far progredire il settore, è indispensabile incoraggiare l’ingresso di un maggior numero di specialiste donne e di persone provenienti da contesti diversi.

Nonostante molte aziende si stiano impegnando per promuovere una workforce diversificata, il cambiamento deve iniziare dalle prime fasi di istruzione: gli anni della formazione sono cruciali per incoraggiare i giovani a perseguire nelle carriere STEM. Purtroppo, gli stereotipi di genere e la mancanza di modelli di riferimento incidono ancora molto sul numero di ragazze e donne che scelgono di studiare le discipline STEM e di intraprendere un percorso di sviluppo in questo campo. Allo stesso tempo anche le minoranze devono poter aver accesso all’istruzione e a risorse adeguate fin da subito.

In che modo le imprese stanno educando i giovani alle opportunità offerte dalle discipline STEM?

Molte aziende stanno già investendo in modo significativo nella formazione in ambito STEM mettendo a disposizione programmi di ‘Summer School’ indirizzati a bambini e ragazzi in tutta Europa, Medio Oriente e Africa. Le attività possono comprendere intere giornate di lezioni virtuali per ragazzi tra i 14 e i 21 anni e sono un’esperienza densa e interattiva fatta di interviste, sessioni di domande, visite virtuali in più siti e uffici, nonché interazione dal vivo con altri partecipanti.

Iniziative di questo genere non solo contribuiscono a offrire opportunità e ispirazione, ma aiutano anche i giovani a comprendere i problemi e le sfide che devono affrontare, portandoli alla considerazione che fanno realmente parte del cambiamento sistemico a lungo termine. Per affrontare i pregiudizi di genere, è fondamentale capire cosa sono. È importante che, fin dalla più tenera età, ai bambini e ai giovani vengano offerte opportunità per imparare gli uni dagli altri, al di là delle frontiere, e per condividere le idee, comprendendo che la collaborazione è essenziale per promuovere il progresso.

Cosa possono fare le imprese per garantire l’inclusione e la diversità nei settori STEM?

Un passo importante per le aziende sarebbe quello di iniziare a collaborare tra settori diversi e offrire programmi che prevedano alcune linee guida, tra le quali:

  • Rendere duraturi i rapporti che si instaurano con i giovani – impegnarsi a rimanere in contatto con i gruppi che si creano sul lungo termine.
  • Stabilire rapporti più stretti con il mondo accademico – collaborare con scuole, istituti e università per capire quali sono le esigenze dell’industria nei confronti dei candidati e viceversa – quali esperienze e opportunità possono offrire le aziende agli studenti di oggi?
  • Imparare gli uni dagli altri – condividere i modelli migliori e l’ispirazione in tutto il settore per incrementare i progressi dell’intero settore.
  • Impegnarsi nella formazione continua – creare programmi per i dipendenti che aumentino la consapevolezza e la comprensione dell’importanza dell’uguaglianza e di come raggiungerla.
  • Stabilire obiettivi chiari e dimostrabili – cosa significa avere successo per ogni organizzazione?

La strada da percorrere per garantire le pari opportunità nel settore tecnologico, e in particolare per i fornitori di prodotti e servizi per i data center, è indubbiamente lunga. Tuttavia, è bello vedere i progressi compiuti e l’impegno diffuso di iniziare a costruire strategie di diversità fin dall’inizio, quando i giovani sono ancora in fase di istruzione.

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di Cristina Querzè, Human Resources Director, Sales and Western Europe di Vertiv