Clienti sempre più attenti ed esigenti costringono gli studi legali ad adottare modelli di gestione supportati dalle nuove tecnologie

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Nell’ambito del Congresso Nazionale Forense a Catania, Wolters Kluwer ha organizzato ieri il convegno La governance strategica degli studi legali. Un’occasione per parlare del fatto che anche gli studi legali – piccoli o grandi, tradizionali o innovativi che siano – potranno sopravvivere alla competizione solo se saranno capaci di adottare nuovi modelli di gestione supportati dalla continua innovazione tecnologica.

José Paulo Graciotti, ingegnere, consulente brasiliano riconosciuto come uno dei massimi esperti internazionali della materia, anche per i risultati raggiunti sul campo come manager di grandi studi legali del suo Paese, si è confrontato con Marco Ferraro, fondatore e managing partner di FGA Ferraro Giove Associati e tra i promotori delle “Prassi di riferimento” Uni-Asla per la gestione organizzativa degli studi legali, e Lucio Del Paggio, membro del Consiglio Nazionale Forense, sulla sfida delle nuove tecnologie per cambiare la tradizionale organizzazione del lavoro dell’avvocato.

“Gli studi legali – ha sostenuto Marco Ferrarooperano in un mercato contraddistinto non soltanto da fortissima competizione, ma anche da una pressione crescente dei clienti in termini di aspettative e di richieste su tempi e costi, la cui previsione è fondamentale per i budget aziendali. Gli avvocati, nei grandi studi come nei medi e piccoli, devono allora focalizzarsi sempre di più sulle esigenze dei clienti, analizzando i loro bisogni per offrire un servizio adeguato. Si tratta di un cambio di mentalità e di comportamenti, non soltanto di organizzazione e di gestione.”

Forte dell’esperienza e dei successi a livello internazionale, Graciotti proporrà le sue soluzioni anche in Italia attraverso una società di consulenza di management e organizzazione specializzata per le attività della professioni legali. Secondo l’esperto brasiliano gli studi devono letteralmente reinventare il loro modello di business, sia sul fronte della relazione con la clientela, sia soprattutto re-ingegnerizzando organizzazione e gestione, anche con l’ausilio determinante delle tecnologie più innovative, come knowledge management, business intelligence, metriche e algoritmi, data analytics, intelligenza cognitiva. Il guru brasiliano ha individuato un modello organizzativo e di gestione che tiene conto delle peculiarità del mercato italiano e che può essere costruito e personalizzato a misura di singolo studio. Già dal convegno Catania sono emerse una serie di modalità operative per investire in tecnologia, rafforzare la relazione con i clienti, gestire il rischio, ripensare la struttura dei compensi di partner e collaboratori, adottare uno stile di gestione “aziendale” adeguato a un’organizzazione professionale.