Uno studio Teradata prevede una massiccia memorizzazione dei dati in cloud entro il 2019, quando oltre la metà dei dati provenienti dall’IT aziendale e dai clienti e i dati finanziari saranno memorizzati in cloud

La sicurezza è la prima preoccupazione del senior management delle aziende quando si tratta all’adozione del cloud per i dati, ma nonostante ciò è probabile che più della metà dei dati business-critical risiederà in cloud entro il 2019. Secondo i risultati di un nuovo studio pubblicato oggi da Teradata otto su dieci senior manager citano la sicurezza come la loro preoccupazione maggiore quando si tratta di memorizzare i dati in cloud. Nonostante ciò, si registra un enorme aumento della quantità di dati critici che vengono memorizzati in cloud e anzi, prolungando lo sguardo al 2019, i senior manager prevedono che oltre la metà dei dati relativi a IT (56%), clienti (53%) e finanza (51%) risiederà in cloud.

Lo studio mette in evidenza che, anche se le aziende sono intenzionate a investire in cloud storage e molte di loro intendono farlo nel corso dei prossimi due anni, rimane una grande preoccupazione per la sicurezza delle informazioni e per eventuali violazioni dei dati. La ricerca ha identificato alcuni trend importanti:

  • Sicurezza e mancanza di controllo sono i primi ostacoli che frenano l’archiviazione dei dati critici in cloud:
  • –  il 40% degli intervistati afferma che la sicurezza in generale è un rischio, mentre il 25% di loro ritiene che l’adozione dei dati in cloud si tradurrà in ulteriori violazioni della sicurezza.
  • –  Un quarto degli intervistati ritiene che l’adozione dei dati in cloud si tradurrà in mancanza di controllo.
  • –  il 52% dichiara che EXECUTIVE BUY-IN TO DATA IN THE CLOUD IS HOLDING THEM BACK e il 22% ha 
problemi con l’assunzione di personale supplementare necessario per passare al cloud. – 
 Nonostante ciò, il cloud storage è destinato ad aumentare significativamente nei prossimi due anni:

– Anche se il 58% dei dati provenienti dalle aziende intervistate risiede già oggi in cloud, l’utilizzo del cloud aumenterà nei prossimi due anni visto che tre aziende su dieci a livello globale predicono un aumento significativo dei dati nel cloud entro il 2019. –

  • La maggior parte dei dati legali non è archiviato in cloud:

– I dati legali sono archiviati per la maggior parte su server fisici, e solo il 27% delle imprese intervistate conta di spostare i propri dati legali in cloud nei prossimi due anni. –

  • Il settore Telco sta facendo lo sforzo maggiore con il cloud, e anche il MarComm si muove in questa direzione all’interno delle aziende:
  • –  il 48% delle aziende intervistate conferma un aumento significativo del loro uso del cloud storage entro il 2019.
  • –  il 48% dei reparti marketing e comunicazione delle aziende intervistate aumenterà il volume di 
dati memorizzati in cloud entro il 2019. – 
 l’Healthcare sposterà i dati dei suoi clienti nel cloud, mentre le Utility daranno priorità ai dati IT e R&S:
  • –  il 59% degli intervistati ha risposto che il settore sanitario sposterà i dati dei clienti nel cloud nei prossimi due anni.
  • –  le Utility daranno la priorità alla migrazione in cloud dell’infrastruttura IT (64%) e dei dati R&S/Engineering (52%).