Sophos presenta la classifica dello spam nel mondo per il quarto trimestre 2014 e mette in guardia contro zombie, malware e altri pericoli per la sicurezza dei dati

A conferma della costante evoluzione del fenomeno, Sophos presenta la sua classifica dello spam relativa al quarto trimestre 2014, l’ormai nota SPAMPIONSHIP.

Questo poco onorevole ranking analizza la quantità di SPAM prodotta dai vari Paesi, in termini di volume assoluto e di popolazione.

Il primo dato che salta all’occhio analizzando la classifica del Q4 del 2014 riguarda il gradino più alto dell’assai poco lusinghiero podio: per anni è appartenuto agli USA, ma nell’ultimo trimestre lo scettro è passato alla Cina.

Un attacco spam ogni sei proviene dal paese che ha sviluppato il Great Firewall.

ZombieVirus

Un sistema che a quanto pare non sembra sufficiente per ovviare al problema delle infezioni causate dai bot, detti anche zombie, che trasformano i computer in robot cybercriminali controllati da remoto e spesso usati per diffondere spam e malware.

I dati di questa classifica penalizzano i paesi più vasti e di conseguenza con un maggior numero di computer a disposizione, diverso è il fenomeno analizzato dal punto di vista del volume di spam prodotto per abitante.

La Cina ad esempio non si classifica nemmeno tra i primi 12 Paesi, mentre la Corea del Sud occupa il primo posto, seguita da Hong Kong e Bulgaria, due nazioni che non comparivano nelle prime 12 posizioni del grafico inerente allo spam prodotto in termini di volume assoluto.
E l’Italia? Al 44° posto, un ottimo risultato!

La SPAMPIONSHIP di Sophos evidenzia due aspetti: il primo è che lo spam è un problema mondiale, il secondo è che il solo modo per contrastarlo efficacemente è iniziare la prevenzione da casa propria e dal proprio PC.