L’agenzia per la cybersicurezza nazionale precisa che la maggior parte dei servizi erogati attraverso delle realtà colpite è in via di ripristino

Da diversi giorni l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale ACN è in contatto con la Westpole e con PA Digitale per dare loro il massimo supporto al contenimento dei disservizi dovuti all’attacco informatico di tipo ransomware causato dal gruppo di hacker russofono Lockbit 3.0.

L’ACN con la sua attività ha consentito il ripristino di tutti i servizi impattati, nonché il recupero dei dati oggetto dell’attacco per più di 700 dei soggetti pubblici nazionali e locali, legati alla catena di approvvigionamento di PA Digitale.

Per le restanti Amministrazioni – sono circa 1.000 i soggetti pubblici legati contrattualmente a PA Digitale per l’erogazione di servizi gestionali di varia natura – resta l’esigenza di recuperare i dati risalenti ai 3 giorni precedenti l’attacco, avvenuto l’8 dicembre.

È inoltre da precisare, come confermato dalla stessa società PA Digitale, che l’attività svolta con il supporto di ACN consente di scongiurare la paventata, mancata erogazione degli stipendi di dicembre e delle tredicesime a favore dei dipendenti di alcune Amministrazioni locali indirettamente impattate. Infine, i rallentamenti dei servizi digitali che si sono registrati nella mattinata odierna sono dovuti alla congestione degli accessi simultanei e non rappresentano una conseguenza diretta dell’attacco informatico.

L’attacco dell’8 dicembre

Il gruppo hacker russo Lockbit ha rivendicato l’attacco ransomware: a fronte di database criptati e inaccessibili, dai cyber pirati sarebbero giunte richieste di riscatto in criptovalute al provider che ospita diversi servizi di Pa Digitale. Il cyber attacco è giunto alla serie di server a Milano e a Roma di Westpole, la casa di sviluppo la cui infrastruttura cloud è utilizzata dalla società Pa Digitale. L’offensiva informatica alla supply chain di Westpole resa nota lo scorso 8 dicembre, si è quindi riverberata su Pa Digitale, che fornisce servizi di gestione digitali (demografici, anagrafici, pagamento di stipendi ai dipendenti comunali) a circa 1.300 realtà della Pubblica amministrazione italiana, tra cui circa 500 Comuni, alcune Province, diverse Unione di Comuni e Comunità montane ed enti tra cui l’Agenzia per l’Italia digitale (Agid) e l’Autorità anticorruzione (Anac). Fin da subito è scattato il piano ACN.

ACN, aveva spiegato, “ACN è intervenuta per analizzare la vastità dell’impatto e indicare le modalità di recupero dei dati e per aiutare Westpole a ripristinare i suoi servizi come pratica di resilienza. L’Agenzia ha infatti due funzioni: una è proteggere la superficie, la seconda è appunto far ripartire i servizi”. Sia Westpole che Pa Digitale hanno sporto denuncia alla Polizia postale ed hanno avvertito il Garante della privacy. L’attacco era stato confermato nei giorni scorsi dal direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza italiana, Bruno Frattasi.