
Gli strumenti del management e i ruoli dei manager sono in continua evoluzione, in un mercato liquido e ibrido come quello attuale. Come può un amministratore, allora riprogettare il proprio business e affrontare le sfide che lo attendono nel 2015?
Cristina Favini, Strategist & Manager of Design di Logotel, spiega che bisogna avere una visione d’insieme del proprio operato. “Solo in questo modo – continua – il manager potrà capire con lucidità cosa buttare via”. Bisogna quindi essere elastici, in grado di adattare le proprie strategie all’ambiente, e cercare – o trattenere – il personale che possiede queste qualità.
Considerazioni generali come queste vanno supportate da indicazioni più specifiche, come:
– programmare i propri obiettivi, considerare le scadenze come uno stimolo per valorizzare le proprie competenze e la collaborazione
– creare un ambiente di lavoro organizzato ma flessibile: un’organizzazione a piramide potrebbe essere troppo rigida per fronteggiare i confini liquidi del mercato, come detto in precedenza
– tornare a sviluppare contenuti, investire sul come farsi artigiani e accompagnare un progetto durante tutte le sue fasi di vita, per dargli un senso realmente compiuto
– sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d’onda degli altri, coinvolgere i colleghi coinvolti negli stessi progetti e confrontarsi con loro, creando un sistema di vasi comunicanti tra il me e il we.
Il ruolo del manager, in conclusione, va ripensato: non come un’entità avulsa da ciò che succede ai livelli più bassi di un’organizzazione ma come una guida, che solo essendo coinvolta e comprendendo i singoli processi può garantire unità e coerenza.