Kaspersky ha co-diretto il lavoro di formazione tecnica di base sullo stalkerware della Coalition Against Stalkerware per aumentare le competenze tra le organizzazioni senza scopo di lucro.

stalkerware

Gli “stalkerware” sono software disponibili in commercio e utilizzati per il cyberstalking. Solitamente vengono installati sul telefono del partner o di un ex partner. A novembre 2019, Kaspersky e altre nove organizzazioni hanno co-fondato la Coalition Against Stalkerware con l’obiettivo di sensibilizzare a questa forma di abuso digitale e formare esperti che possano lavorare con le vittime. Questa è poi diventata una rete globale di oltre quaranta organizzazioni partner provenienti da tutto il mondo, che collaborano a diversi obiettivi: il supporto alle vittime di violenza domestica, l’intervento contro i perpetratori, la difesa dei diritti digitali, la sicurezza IT e la ricerca accademica.

Formazione per una vasta gamma di esperti
La formazione mira a colmare le lacune nelle competenze, poiché i professionisti hanno bisogno di risorse specifiche per affrontare questa forma di cyberstalking. La formazione tecnica di base della Coalizione risponde alle domande più importanti sullo stalkerware da parte di professionisti che lavorano con vittime di violenza: “cos’è lo stalkerware? Quali sono i metodi per installarlo? Come si può riconoscerli e proteggersi?”.

L’intero contenuto della formazione sullo stalkerware è stato sviluppato dagli esperti di Kaspersky e da Martijn Grooten, un coordinatore della Coalizione, con il contributo e i feedback di diversi altri membri. Il materiale della formazione consiste in una presentazione a slide e una presentazione video. Quest’ultima al momento è disponibile solo in lingua inglese, ma verrà presto tradotta per facilitare lo sviluppo delle competenze in tutto il mondo.

Inoltre, la Coalizione pone l’accento sul fatto che anche gli esperti che appartengono alle forze dell’ordine, alla magistratura o al settore tecnologico possono beneficiare della formazione tecnica di base. Pertanto, la Coalizione mira a condividere la propria esperienza con un’ampia gamma di esperti per aiutare al meglio le vittime.

Kaspersky ha studiato per anni il tema degli stalkerware e questo ci ha garantito di acquisire una notevole esperienza tecnica che si è dimostrata utile a proteggere le persone. Lavorare a questo corso insieme ai nostri partner è stata un’esperienza unica: i colleghi delle società di sicurezza informatica lo hanno integrato con la loro esperienza, rendendolo una vera e propria enciclopedia sull’argomento, mentre i professionisti dei fornitori di servizi hanno aggiunto moltissime informazioni utili su come trasmettere queste informazioni tecniche al meglio. I nostri esperti non vedono l’ora di continuare il loro lavoro con le organizzazioni che sono in contatto diretto con le vittime di stalkerware, e di fornire la formazione della Coalizione ai nostri partner“, ha commentato Christina Jankowski, Senior External Relations Manager di Kaspersky.

Inizialmente i membri condurranno una fase pilota per fornire la formazione tecnica di base ai partner dei suddetti gruppi, con i quali la Coalizione ha stabilito un contatto. In futuro, la Coalizione prevede di fornire la formazione su richiesta a tutte le parti interessate.

La violenza online è solo un’altra forma di violenza di genere. Dobbiamo stare al passo con i tempi e provvedere alla formazione dei fornitori di servizi“, ha sottolineato Alessandra Pauncz, Executive Director dell’European Network for the Work with Perpetrators of Domestic Violence e co-fondatrice della Coalition Against Stalkerware.

Il cyberstalking è una minaccia in crescita
I membri della Coalizione hanno riscontrato una crescita significativa dei casi di stalkerware negli ultimi anni, statistiche confermate dalle organizzazioni di violenza domestica e dai rilevamenti fatti dagli esperti di sicurezza IT:

  • Secondo il Centre Hubertine Auclert (2018) in Francia, il 21% delle vittime ha sperimentato gli stalkerware per mano del proprio partner e il 69% delle vittime ha la sensazione che il proprio partner abbia avuto accesso alle informazioni personali sul proprio smartphone in modo furtivo.
  • Una ricerca condotta da Wesnet, la rete australiana che si occupa di violenza domestica, ha rilevato che il controllo sulle donne è aumentato del 244% tra il 2015 e il 2020 e lo stalking, che sfrutta mezzi tecnologici, è la forma più comune di abuso insieme alla violenza domestica e familiare.
  • Kaspersky ha rilevato che nel 2020 quasi 54.000 dei suoi utenti mobili a livello globale, e 1.144 in Italia, sono stati vittima di stalkerware. In particolare, nel 2020 l’Italia è posizionata, per il secondo anno consecutivo, al secondo posto tra i Paesi europei più colpiti dal fenomeno e all’ottavo posto nella classifica mondiale. Tenendo presente il quadro generale, questi numeri includono solo gli utenti Kaspersky e i dati globali totali saranno più alti.

Per gli utenti che sospettano di essere vittime di stalkerware, Kaspersky offre i seguenti consigli:

  • Contattare le autorità locali e i servizi di supporto alle vittime di violenza domestica per ricevere assistenza e fare un piano di sicurezza. È disponibile un elenco di organizzazioni in diversi Paesi.
  • Guardare il video della Coalizione sugli stalkerware e su come proteggersi. È disponibile sulla homepage del sito in inglese, tedesco, spagnolo, francese, italiano e portoghese. Sullo stesso sito è presente anche una pagina dedicata alle vittime e ai sopravvissuti per il rilevamento, l’eliminazione e la prevenzione dello stalkerware.
  • Utilizzare una soluzione valida per la sicurezza informatica, come Kaspersky Internet Security for Android, per eseguire un controllo sul proprio dispositivo e scoprire se vi sono stati installati stalkerware. In caso ce ne siano, non affrettarsi a rimuoverli dal dispositivo in quanto l’aggressore potrebbe notarlo. È molto importante ricordare che chi abusa di questi software rappresenta un potenziale rischio per la sicurezza. In alcuni casi, queste persone potrebbero per tutta risposta intensificare i propri comportamenti abusivi.