Ecco come è cambiato il settore gaming nell’ultimo periodo

Evoluzioni digitali

Quella che stiamo vivendo sarà in futuro considerata, secondo molti, l’età della digitalizzazione. È in effetti lampante come si sia assistito nel volgere di un breve arco di tempo a una vera e propria rivoluzione digitale, con conseguente dematerializzazione di innumerevoli oggetti, nei più disparati campi. Basti pensare alle biblioteche, con percentuali sempre più alte di contenuti digitali; ai videogiochi, che su supporto fisico sono ormai riservati ad appassionati collezionisti; o alle fotografie, che sempre più raramente vengono stampate. Molti esperti, peraltro, hanno messo in guardia contro una deriva in tale direzione: si correrebbe il rischio di un vero e proprio deserto digitale, un periodo storico che i posteri sarebbero impossibilitati a conoscere e studiare data l’assenza di qualsiasi manufatto non deperibile. Se tale preoccupazione appare senz’altro fondata, non possono parimenti sottovalutarsi i benefici di un percorso sotto controllo: maggior accessibilità, minori costi e soprattutto minor sfruttamento di materiali fisici, importante in termini di sostenibilità, sono alcuni fra questi. Ad ogni modo, se la chiave si trova ovviamente in un bilanciamento delle diverse esigenze, quello che colpisce è constatare come le moderne versioni digitali siano i punti di arrivo di evoluzioni che, nel corso del tempo, hanno attraversato diverse tecnologie: le slot machine di oggi sono un ottimo esempio.

Se le slot rappresentano ancora oggi un diffusissimo intrattenimento online, grazie a piattaforme che ne fanno uno dei punti di forza della loro offerta, è per merito del successo che sono state in grado di ritagliarsi in oltre un secolo di storia: le prime slot machine sono infatti nate più di cent’anni fa negli Stati Uniti, in un’epoca nella quale tutto era ancora rigorosamente analogico. Tutt’oggi molte slot online testimoniano le eredità di questi tempi nei loro simboli: tra questi, in alcuni casi, si trovano i quattro semi delle carte da gioco francesi. Questo perché le prime slot machine sono nate come una sorta di macchinario di poker: erano composte da cinque rulli affiancati con impressi diversi simboli di carte e che, e una volta messi in moto, si sarebbero fermati allineando cinque di questi simboli in maniera da comporre auspicabilmente una mano di poker. I simboli dovevano finire allineati lungo una finestrella, e la combinazione doveva essere constatata da un apposito addetto. Uno strumento interamente meccanico e dipendente dalla verifica umana, ma che già allora ha gettato le basi delle moderne slot machine: era la seconda metà dell’ottocento.

Chiaramente gli step successivi si indirizzarono nella ricerca di un modo per automatizzare i pagamenti, liberando così le slot dalla verifica di un addetto e avvicinandole concettualmente a quelle moderne. Il primo a riuscirci fu un inventore che, dalla Germania, era giunto a San Francisco: Charles Fey. Nel 1895 fu in grado di perfezionare un meccanismo in grado di riconoscere l’allineamento vincente di simboli predeterminati e pagare di conseguenza, e nel 1898 lo applicò alla prima slot di successo: la Liberty Bell. Avendo ben presente l’enorme patriottismo statunitense, Fey ebbe l’intuizione di includere tra i simboli della sua slot la campana associata alla rivoluzione americana esposta a Philadelphia, riscuotendo un successo enorme.

Bisogna arrivare fino agli anni ’60 e ’70 per il prossimo step evolutivo, più tecnologico che concettuale: le slot machine rimangono infatti totalmente fisiche, ma gli elementi meccanici vengono progressivamente sostituiti da componenti elettronici. I primi a vedere la sostituzione sono stati i componenti interni, che grazie alla crescente disponibilità e minori dimensioni di circuiti e processori poterono introdurne di sempre più performanti per gestire gli automatismi in luogo delle precedenti soluzioni meccaniche. È stata poi la volta degli schermi, con i simboli mostrati da monitor al posto dei rulli: una soluzione che sacrificava il fascino vintage delle slot, ma che d’altra parte era in grado di garantire maggior velocità e precisione.

Il passaggio al digitale è stato infine compiuto con l’avvento di Internet e l’arrivo online di casinò specializzati. L’approdo alla rete ha garantito un’ulteriore spinta nella diffusione delle slot machine a ogni latitudine: l’estrema facilità di accesso, i jackpot e soprattutto il vasto numero di titoli offerti rappresentano oggi i punti forti della loro versione online, oltre naturalmente alle garanzie di sicurezza assicurate dalla rete. La casualità del gioco, implicito nel movimento imprevedibile dei rulli, è stata digitalizzata grazie ad algoritmi che generano casualmente numeri, permettendo il mantenimento di un’aleatorietà che, in caso contrario, sarebbe stato impossibile mantenere online.

La trasformazione delle slot machine, approdate al digitale dopo aver attraversato numerose tappe evolutive fisiche, riassume perfettamente i progressi del presente: un mondo sempre più digitalizzato, ma figlio delle evoluzioni rese possibili dai progressi compiuti prima di tutto analogicamente.