Rita Tenan ci ha raccontato come la pubblica amministrazione sta sfruttando le nuove tecnologie Ict

I fenomeni corruttivi all’interno della Pubblica Amministrazione sono ormai una piaga diffusa, che colpisce tanto le istituzioni, quanto il mondo sportivo. Ne sono un esempio le recenti vicende riguardanti gli illeciti commessi dagli alti dirigenti FIFA. In Italia, però, si sta sfruttando il Web per contrastare un simile fenomeno. Il CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano), l’ente pubblico che regola e gestisce le attività sportive nazionali, ha scelto di migliorare la gestione delle segnalazioni di illeciti e di attività fraudolente puntando sull’innovazione tecnologica. Il Comitato ha infatti adottato la soluzione web WB Confidential sviluppata da NTTAGIC a partire dalla piattaforma di collaborazione Microsoft SharePoint.

Si tratta di un portale che consente di gestire in un’area forum riservata i flussi di comunicazione tra un segnalante anonimo e i responsabili della gestione e del trattamento delle segnalazioni.

Una modalità di segnalazione innovativa che, come ci ha raccontato Rita Tenan, direttore della Pubblica Amministrazione di Microsoft Italia, “rappresenta un significativo esempio di come l’Ict si riveli sempre più utile per la PA”.

Ma davvero una soluzione come  WB Confidential può sconfiggere la corruzione?

Può essere un’interessante arma per contrastare il fenomeno e, infatti, riscontra un notevole interesse dal punto di vista pratico. Lo stesso direttore generale della Corte dei Conti ha evidenziato come la digitalizzazione sia in grado di ostacolare la corruzione. Perché i progetti di digitalizzazione favoriscono la trasparenza, creando difficoltà a chi approfitta della scarsa comunicazione e dei limiti tipici dei documenti cartacei. Inoltre una simile segnalazione offre il vantaggio di comunicare al mittente che la sua denuncia è stata presa in carico, fornendo un segnale tangibile del fatto che qualcosa si stia muovendo.

Proprio in occasione di Forum PA si è registrato un notevole interesse, da parte dei Vendor, per un cliente come la Pubblica Amministrazione. Un interesse in controtendenza rispetto a quanti avevano scelto di abbandonare questo mercato proprio per la limitata trasparenza…

Il fermento registrato nel corso di Forum PA dimostra, al contrario, come la consapevolezza del digitale si stia ampliando e di come la PA si stia trasformando in un cliente che ha gli stessi atteggiamenti di una comune azienda, benché di dimensioni diverse. Anche per questa ragione noi di Microsoft stiamo puntando molto su Smart working, sicurezza e dematerializzazione. Soluzioni che aiutano numerose PA a massimizzare l’efficienza della loro attività.

Un cammino che, però, ci vede in enorme ritardo rispetto ai concorrenti europei…

Il freno principale è la cultura digitale italiana che possiede ancora un livello di maturità inferiore rispetto ad altri Paesi. Si parla di risorse economiche e complessità dei processi, ma il freno principale è la cultura. I casi di successo ci sono, ma sono a macchia di leopardo. Al contrario serve oggi un salto di qualità generalizzato. Perché la PA ha punti di eccellenza, ma anche gravi ritardi.

Un simile ritardo, però, non si recupera in breve tempo. Come affrontare la situazione? 

Non esiste una modalità unica, ma serve lavorare su più fronti. In primis occorre far crescere le competenze tecniche e amministrative nelle PA. Allo stesso tempo deve crescere la cultura digitale all’interno della PA stessa, poiché sono necessari specialisti interni in grado di guidare il cambiamento in funzione delle effettive necessità.

Rita TenanTutti gli attori dell’Ict, però, sono chiamati a impegnarsi in prima linea. Cosa sta facendo Microsoft?

Noi abbiamo un approccio a 360 gradi e, per tale ragione, investiamo su scuole e formazione in generale. Al tempo stesso, collaboriamo con le Pmi, con i progetti di smart city e con la sanità. Ma un ruolo fondamentale deve essere svolto da chi lavora sul territorio, ovvero dai nostri 25mila partner. Sono loro le figure in grado di generare valore e di aiutarci in un cammino sicuramente lungo, ma con enormi potenzialità di crescita e di sviluppo.

Sino a poco tempo fa, però, Microsoft era additato come il “nemico”, al punto che le PA sono state stimolate a investire sull’Open Source….

Molte nostre piattaforme accolgono oggi l’Open Source, quindi non siamo più i “nemici”. Le scelte tecnologiche, del resto, non devono più partire da preconcetti, ma devono essere strategiche. Quindi non ci si può arroccare su una tecnologia, ma serve una visione basata sul livello di servizio da dare al cittadino. Numerose PA stanno reagendo in modo positivo a queste sfide. Io stessa ho imparato molto da chi è pronto ad affrontare i cambiamenti.

In particolare oggi è prioritario consentire alle singole PA di collaborare. Ovvero di creare un ecosistema in cui comuni, ministeri e PAL possano scambiarsi davvero informazioni. Le tecnologie usate sono infatti mature, ma manca un approccio sistemico. Scambiare i dati tra la PA aggiunge valore per tutti. Ma questo implica un’enorme complessità, proprio a causa di ambienti eterogenei. Anche in questo caso non posiamo immaginare una svolta radicale, ma serve un’evoluzione progressiva, anche a causa delle ridotte risorse disponibili. Da qui la necessità di creare uno spirito di collaborazione, per un’iniziativa che parta dal basso.