Il Country Manager di Amazon Business per l’Italia Gerardo Di Filippo approfitta della due giorni di ABX per fare il punto della situazione spiegandoci in che direzione andrà la società

Gerardo Di Filippo, Country Manager Amazon Business Italy
Gerardo Di Filippo, Country Manager Amazon Business Italy

Si è svolto questa settimana Amazon Business Exchange (ABX), che per la sua seconda edizione è tornato per una due giorni in un formato completamente digitale. Un evento internazionale che si propone di diventare il punto di riferimento per l’ambito procurement e di cui abbiamo parlato con Gerardo Di Filippo, Country Manger di Amazon Business in Italia. Tanti i temi al centro di questa edizione: dalle novità tecnologiche, alle iniziative messe in campo per supportare il Paese durante lo stato di emergenza dovuto al coronavirus, arrivando a toccare i temi del nuovo modo di lavorare nel ‘new normal’ fino alla sempre maggiore rilevanza delle tematiche ambientali, una direzione in cui Amazon Business sta investendo in maniera decisa.

Amazon Business Exchange si pone come punto di riferimento per i leader dell’approvvigionamento, della finanza e della supply chain. L’edizione 2020 ha fatto il punto su un anno particolare che è stato all’insegna della pandemia globale. Come è cambiato lo scenario in cui ci muoviamo? Quali sono le sfide dell’approvvigionamento aziendale nell’era della nuova normalità?

“Se è vero che nell’ultimo periodo la digitalizzazione ha subito un’impennata per cause di forza maggiore è anche vero che nel mondo del procurement sono in atto già da alcuni anni delle tendenze lente, ma che procedono in maniera inesorabile: in particolare l’impiego dell’analisi dei dati a supporto delle decisioni.

Ovviamente l’inizio della pandemia ha rimescolato le carte cambiando le priorità aziendali e, in tanti casi, accelerando anche i processi di trasformazione.

Le aziende hanno dovuto riorganizzarsi per lavorare da remoto, mentre altre hanno dovuto garantire la continuità produttiva, con realtà che ancora oggi stanno utilizzando lo smart working. In questo contesto, la tecnologia e gli strumenti che facilitano la possibilità di utilizzare i dati in maniera rapida e virtuale, e che supportano il processo decisionale, con un accesso ai dati puntuale, senza necessariamente essere in ufficio, sono un grande valore aggiunto.

La speranza è che gli investimenti che le aziende stanno facendo in questo periodo proseguano dando un’accelerata definitiva a quel processo di trasformazione che era già in atto”.

In Italia, uno dei primi Paesi coinvolti dall’avanzare del Covid-19, Amazon Business è scesa in campo fin dai primi momenti per sostenere le organizzazioni in prima linea. Come vi siete mossi e come avete fornito un supporto concreto?

Nel periodo di grande emergenza abbiamo collaborato con la Protezione Civile per supportare gli enti locali e abbiamo messo a disposizione il nostro network di sourcing e logistico per mettere rendere disponibili i prodotti di cui i clienti e gli enti avevano maggiore necessità, in particolare i dispositivi di protezione individuale. Nello specifico, Amazon Business ha creato la sezione COVID-19 Supplies, volta a garantire che gli articoli venissero spediti direttamente a chi ne aveva più urgente bisogno. Abbiamo consegnato, lavorando a margine zero, oltre 4 milioni di prodotti essenziali in tutta Europa, per salvaguardare la salute e la sicurezza, includendo aree molto colpite in Italia, come quelle di Bergamo e Codogno.

La pandemia ha sparpagliato le carte in tavola introducendo anche nuove modalità di lavorare. Amazon Business come può supportare questo nuovo modello?

“Lo scenario è complesso. All’inizio tante aziende dei settori essenziali hanno dovuto capire come garantire la continuità produttiva e operativa continuando a far recare i dipendenti sul posto di lavoro. In altri casi, alcune funzioni dovevano necessariamente essere svolte in azienda (negli uffici o nei reparti produttivi), mentre altri membri del team dovevano organizzarsi per lavorare in maniera efficiente da casa. Amazon Business ha supportato i clienti in tutti questi scenari, fornendo soluzioni che supportassero sia chi lavorava da casa sia chi era costretto a recarsi sul posto di lavoro”.

Concretamente come vi siete mossi?

“Amazon Business supporta un catalogo molto ampio con circa 250 milioni di referenze in 20 categorie di prodotti e ha garantito la possibilità a tutti di accedere ai prodotti necessari per soddisfare i nuovi bisogni.

Un caso emblematico è stato quello di Schindler che si è trovata a dover equipaggiare circa 300 dipendenti per lavorare da casa: in poco più di 24 ore grazie ad Amazon Business i membri del team hanno ricevuto direttamente presso le proprie abitazioni tutti gli strumenti necessari per continuare a lavorare in maniera efficace.

In altri casi, come Barilla, abbiamo invece reperito e fornito i dispositivi di protezione individuale necessari per chi ha sempre dovuto continuare a lavorare in loco, o per un rientro al lavoro successivo in totale sicurezza”.

Amazon Business si sposa bene anche con la possibilità di gestire team remoti…

“Assolutamente è uno dei nostri punti di forza. La nostra piattaforma consente di prendere le decisioni sugli acquisti all’interno dello strumento informatico stesso. Quindi l’ufficio acquisti può creare all’interno del tool stesso le strutture organizzative che rispecchiano la struttura gerarchica dell’ufficio acquisti. Quindi i flussi di approvazione che viaggiano all’interno dello strumento lo fanno senza bisogno di scambi di informazioni al di fuori del tool. un sistema che si sposa alla perfezione con la possibilità di lavorare da remoto”.

Tra le funzionalità che avete introdotto quest’anno una che si è sposata alla perfezione con il momento storico che stiamo vivendo è senza dubbio Business Prime. Ci spieghi che cos’è…

“Business Prime è il nostro servizio Prime per i clienti business che permette alle aziende di accedere a una certa quantità di prodotti con spedizioni molto veloci e a molti indirizzi fisici. In una situazione in cui i dipendenti lavorano da casa è comodo e semplice per l’ufficio acquisti centrale comprare la merce per poi far arrivare direttamente a casa del dipendente tutto il materiale di cui ha bisogno. Le spedizioni sono illimitate, e ha funzionalità specifiche per il business come guided buying e strumenti di reportistica avanzata.

Altre funzionalità innovative che avete introdotto o che pensate di introdurre in futuro? Su cosa avete lavorato?

Ovviamente stiamo lavorando molto sul fronte machine learning e intelligenza artificiale, che sono già integrati in Amazon Business a diversi livelli. Penso ad esempio al nostro network di sourcing che va a reperire i prodotti in base alla previsione di acquisti dei nostri clienti. È chiaro che un utilizzo costante ed efficace di tecnologie avanzate ci permette di reperire in maniera più veloce e puntuale le merci, riducendo i costi di stoccaggio e approvvigionamento. Il che poi si traduce in una riduzione dei costi per i nostri clienti.

Stiamo lavorando molto anche sull’analisi e sull’uso dei dati. All’interno di Amazon Business la possibilità di avere a disposizione reportistica avanzata è molto apprezzata.

Il cliente può avere sott’occhio la spesa per centri di costo, per utente, per categoria di spesa e questo permette al responsabile acquisti di avere visibilità, di poter riconciliare le spese con il budget e di poter implementare strumenti di controllo sulla spesa, ma anche di poter effettuare delle analisi che consentono di prendere delle decisioni migliori.

Un caso concreto può essere quello di un ufficio acquisti che si rende conto che il suo team sta acquistando tanto di uno specifico prodotto, ma lo sta acquistando da tanti fornitori diversi: questa può essere un’occasione di ‘saving’ per l’azienda perché laddove c’è una spesa molto concentrata su un prodotto c’è probabilmente anche la possibilità di una negoziazione migliore”.

Altri progetti in cantiere?

“Abbiamo recentemente introdotto Business Prime. In generale il nostro approccio è quello di ascoltare i bisogni e i feedback dei clienti, per cercare di portare soluzioni che vadano incontro sempre di più alle effettive esigenze.

Un’area su cui vogliamo investire è indubbiamente quella della fatturazione elettronica, dove l’Italia fa anche un po’ scuola essendo il primo Paese ad averla introdotta per legge. Lavoriamo per migliorare l’integrazione con lo SdI.

Vogliamo poi lavorare sull’area dei pagamenti proponendo soluzioni sempre migliori ai nostri clienti. Una delle novità sarà il supporto alle multi-legal entity e quindi si farà in modo che aziende che hanno tante legal entity al loro interno possano usare Amazon Business come unico punto di accesso centralizzato per servirle tutte. Pensiamo a tutte quelle aziende che hanno sedi sparse in vari Paesi, ma dove l’ufficio acquisti ovviamente vuole avere visibilità su quali siano le spese di ciascuna legal entity.
E’ un grande passo in avanti.

Infine vogliamo investire nel settore con l’obiettivo di servire i clienti in maniera ‘self-service’”.

Amazon Business sta quindi lavorando su tantissimi fronti molto innovativi ma dall’alto del vostro osservatorio privilegiato come vedete le aziende italiane? Sono sensibili a queste tematiche o bisogna ancora lavorare per renderle più consapevoli dei vantaggi che questa soluzione comporta?

“Sicuramente l’Italia è un territorio particolare in virtù del suo tessuto imprenditoriale composto prevalentemente da pmi. I nostri clienti riflettono il tessuto nazionale in cui ci troviamo ad operare, ma siamo convinti che Amazon Business possa essere una soluzione valida per aziende di tutte le dimensioni e di tutti i settori, tanto è vero che il 50% circa delle aziende quotate FTSE MIB sono nostre clienti. Quindi la risposta è positiva anche da parte di realtà più grandi e strutturate”.

Un altro tema molto caro ad Amazon Business, e più in generale ad Amazon, è quello della sostenibilità. Come vi state muovendo su questo fronte?

“A livello mondiale Amazon ha creato insieme a Global Optimism il Climate Pledge, il nostro impegno a raggiungere emissioni nette di CO2 pari a zero entro il 2040, cioè entro 10 anni prima rispetto a quanto previsto dall’accordo di Parigi. Amazon è stata la prima azienda firmataria.

Oltre a questo impegno, che richiede un investimento di circa 2 miliardi e che prevede lo sviluppo e l’utilizzo di tecnologie per la decarbonizzazione, Amazon prevede anche l’utilizzo del 100% di energia rinnovabile in tutte le sue attività entro il 2025.

Amazon Business, quindi, contribuisce a questi investimenti. Nello specifico stiamo lavorando a esempio sul fronte delle spedizioni consolidate, prestando sempre una maggiore attenzione a fare in modo che tutti gli acquisti multipli per i nostri clienti siano spediti con un’unica spedizione e scegliendo un giorno privilegiato per la consegna. Oltre a ridurre i costi e a semplificare la ricezione della merce, si tratta di iniziative che vanno nella direzione di ridurre l’impatto ambientale di questo tipo di attività”.

Per finire, quali sono gli obiettivi per l’Italia per il prossimo futuro?

“Il nostro approccio per il futuro non cambia: Amazon Business lavora sempre nella direzione di ascoltare i clienti per essere in linea con le loro necessità.

Fatturazione elettronica, pagamenti, multi-legal entity, public sector sono le aree su cui vogliamo investire nei prossimi anni”.