Ha alle spalle un percorso tecnologico lungo 65 anni. Come è cambiato il telecomando, e come ha cambiato le nostre vite. Il punto di vista (privilegiato) di Universal Electronics.

È nelle case di tutti da ben 65 anni. Dispositivo obsoleto? Nient’affatto. Nell’evoluzione dei dispositivi e dei gadget tecnologici, si prevede che il telecomando rimarrà nei nostri salotti ancora per molto. Da strumento considerato ormai da tempo una commodity, il telecomando ha affrontato un’evoluzione tecnologia tutta sua, che racchiude, dietro a un semplice sistema di tasti, funzionalità ormai oggi sempre più complesse che seguono l’evoluzione di dispositivi smart e delle ultime novità in termini di media player, console, set top box per l’home entertainment e non solo. Secondo Universal Electronics, è destinato ad accompagnare e a influenzare le nostre abitudini ancora per molto, e da qui ai prossimi anni potrebbe cambiare radicalmente.

Un’evoluzione che non è puramente tecnologica, ma anche sociale. Uno strumento semplice, ma che racchiude una tecnologia che si è evoluta nel tempo per seguire le abitudini e le necessità di controllo che si sono modificate man mano nel tempo. Una tecnologia parte sempre da una necessità, e gli sviluppi cercano di soddisfarla al meglio, adattandosi man mano a nuovi bisogni emergenti e ai paralleli cambiamenti sociali e di consum

Quando i televisori sono entrati nelle case, il primo telecomando TV era uno scatolotto collegato al tubo catodico tramite un ingombrante cavo: è il 1950 quando la Zenith Radio Corporation lancia il telecomando Lazy Bones, ma la comodità di controllare l’apparecchio da lontano viene meno per la presenza di un cavo, ed il relativo rischio di inciampare.

Solo 5 anni dopo viene sviluppato il Flash-Matic, il primo telecomando senza fili. Funziona grazie a celle fotoelettriche poste ai quattro angoli del tv che raccolgono impulsi luminosi dal trasmettitore, ma riflessi luminosi o giornate di sole rendevano il tv vulnerabile a cambiamenti accidentali di canale e volume, accensioni e spegnimenti talvolta indesiderati.

Un sistema più selettivo arriva l’anno successivo, nel 1956: si chiama Space Command e per cambiare canale utilizza gli ultrasuoni (tasti che emettono frequenze acustiche distinte), mentre un microfono posto sul tv tramuta il segnale audio in comandi operativi. Gli ultrasuoni sono rimasti lo standard per ben 20 anni, fino all’introduzione della trasmissione a infrarossi a inizio anni ’80, in grado di trasmettere impulsi frequenti che, combinati in codice binario, impartiscono ordini anche molto complessi.

A metà degli anni ‘80 è Philips a presentare il primo telecomando universale (Magnavox), ovvero un unico telecomando in grado di comunicare con più dispositivi di marchi differenti. Per la prima volta fanno la loro comparsa anche pulsanti extra con funzionalità Macro per abilitare funzioni aggiuntive dei televisori. Questo sistema è rimasto pressoché invariato fino ad oggi.

Ma è Universal Electronics nel 1986 a inventare il primo telecomando universale pre-programmato. Se prima gli utenti dovevano personalmente programmare il proprio telecomando inserendo vari codici, seguendo procedure non sempre lineari o sequenze di passaggi di volta in volta diverse, da questo momento il telecomando ha già a bordo un chip con una serie (oggi migliaia) di codici universali per dispositivi differenti, a grande vantaggio della comodità e dell’esperienza d’uso degli utenti che possono così in un’unica operazione iniziale di pochi secondi togliersi per sempre il pensiero di dover impostare i propri comandi.

Nel tempo, l’esperienza televisiva è diventata sempre più personalizzata e interattiva, non solo con l’utente finale ma anche con svariati dispositivi. Per questo, esistono ormai applicazioni che rendono cellulari e tablet veri e propri telecomandi, e ancora dispositivi che oggi convertono i segnali bluetooth verso il TV, o da wi-fi in infrarossi. Insomma, i telecomandi sono diventati oggetti sempre più avanzati e complessi, e Universal Electronics negli ultimi 25 anni ha contribuito molto in questo percorso con una serie di innovazioni tecnologiche pioniere nel mercato e brevetti, con il più ampio database di codici infrarossi che coprono 7.000 dispositivi dei vari marchi produttori e oltre 880.000 funzioni di comando. Il passaggio successivo sarà portare il telecomando…sulla nuvola. Sempre più evoluti, integrati, caratterizzati da una natura sempre più ibrida, i telecomandi dopo 65 anni sono uno strumento tutt’altro che obsoleto, e probabilmente sono destinati a percorrere ancora una lunga trasformazione, tecnologica e sociale, almeno per il prossimo decennio.