Secondo i dati raccolti da Mamazen il tasso di fallimento delle startup create da uno Startup Studio si riduce al 40% a fronte dell’86% delle startup create al di fuori di uno Studio.

Startup Studio

Sono sempre di più gli investitori che si stanno accorgendo dei numerosi vantaggi di investire in uno Startup Studio, primo tra tutti la riduzione del rischio di fallimento delle imprese su cui si investe.

Secondo i dati raccolti nel White Paper stilato da Mamazen con il contributo di alcuni Business Angel, Angel Investor e Family Officer, gli Startup Studio, con il loro processo di validazione delle idee, forniscono la possibilità di mitigare i principali rischi di fallimento di investire in startup in modo strutturato.

Il White Paper “Startup Studio: un asset class emergente” raccoglie numerosi dati e dimostra come gli Studio rappresentino un interessante asset di investimento alternativo. Normalmente, una startup in fase seed presenta un rischio di fallimento pari al 86% e un cash on cash return del 1052%. Lo Studio invece, a fronte dello stesso cash on cash return, ovvero quello corrispondente alla fase seed, restituisce un tasso di fallimento medio del 40% (solitamente proprio di un round B).

“La mitigazione del rischio proprio di uno Startup Studio è molto interessante per un investitore”, dichiara Melissa Sesana Grajales, Family Officer, “si dispone di un portfolio in cui il product-market fit è stato studiato a fondo e il team è stato selezionato attentamente. È una situazione in cui le aziende sono destinate ad avere successo, tutti gli elementi che potrebbero distrarre dal successo sono stati eliminati. È un modello che permette a noi family office di investire early stage, ma in una situazione in cui il rischio è mitigato”.

La nascita in U.S. nel 1996 degli Startup Studio e la loro successiva diffusione hanno portato un importante cambiamento nel panorama degli investimenti. Grazie alla struttura e al processo che li caratterizzano, forniscono l’opportunità di investire nella prima fase di vita di una azienda – da 0 a pre-seed – in maniera strutturata. Gli Startup Studio sono infatti caratterizzati da un modello di creazione di startup che misura e riduce i rischi di fallimento, rendendo in questo modo standardizzato e scalabile un processo da sempre considerato aleatorio e dando vita a un portafoglio di aziende il cui ritorno sul capitale atteso è superiore a quello di un portafoglio composto da startup “tradizionali” a parità di investimento.

“Vista la mancanza di dati e revenues, l’investimento in una startup tradizionale in fase embrionale non può basarsi su elementi economici ma, inevitabilmente, su una valutazione soggettiva del team e del progetto presentato”, prosegue Farhad Alessandro Mohammadi. “Proprio a causa della mole di tempo e risorse necessaria all’attività di analisi e ricerca e soprattutto dell’imprevedibilità dei risultati, questo tipo di investimenti rappresenta per gli investitori un’attività molto rischiosa, una decisione guidata all’istinto. Scegliere di investire in uno Startup Studio vuol dire invece acquisire indirettamente una quota di tutte le startup che verranno create, disponendo così di un portafoglio diversificato di imprese già validate e con tasso di fallimento inferiore alla media”. 

Secondo i dati dello “Startup Studio Industry Report 2021” pubblicato da Studiohub e del “Disrupting the Venture Landscape” di GSSN (Global Startup Studio Network) nel 2020, le Startup prodotte da uno Studio performano meglio rispetto a quelle tradizionali non solo in termini di tasso di successo, che passa dal 14% di una startup tradizionale al 40%, ma anche in termini di tempo necessario a raccogliere fondi e dunque raggiungere l’Exit, che risulta di circa 4,3 anni contro gli 8 necessari alle startup tradizionali.

Questo è possibile grazie al modello degli Startup Studio, che procede allo sviluppo di un prodotto o di un servizio solo nel momento in cui i dati dimostrano che andrà a soddisfare una reale esigenza di mercato e che ci sono potenziali clienti già interessati a usufruirne.

Ma non solo, i risultati raggiunti tra i migliori Startup Studio a livello internazionale sono stati possibili grazie all’implementazione del Dual Entity Model che prevede l’unione di un Venture Builder e di un fondo (o Holding di partecipazioni), che, operando in simbiosi, generano vantaggi per entrambe le parti. Il primo investimento del fondo è infatti proprio nello Studio ed è volto a finanziare la creazione delle startup, coprendone i costi operativi e acquistando indirettamente le quote di ciascuna. Il fondo, inoltre, investe direttamente nelle startup create dallo Studio che ritiene più meritevoli.

Il Whitepaper di Mamazen è firmato da Farhad Alessandro Mohammadi, Amministratore Delegato di Mamazen, Manuela Maiocco, Business Analyst di Mamazen. Tra i contributori troviamo invece Paolo Giolito Senior Wealth Manager e Business Angel, Barbara Avalle, COO at Doorway e Angel Investor, Melissa Sesana Grajales, Family Officer.