Cambiamenti tecnologici, demografici e ambientali trasformeranno le città e con queste il modo di vivere e lavorare. Ne parla il rapporto “Il lavoro del futuro nella città del futuro” di Randstad Research

smart city

Randstad Research, il centro di ricerca sul lavoro promosso da Randstad, nel suo nuovo rapporto “Il lavoro del futuro nella città del futuro”, ha analizzato trend, casi di studio e nuove professioni nell’evoluzione delle realtà urbane, nell’attuale contesto di mutamento profondo della società e del mondo. Dal designer di intermodalità all’analista della sostenibilità, dal pianificatore di smart cities al digital twin modelist, fino all’urbanista circolare o al designer di quartieri per la terza età. Sono alcune delle 125 nuove professioni che nasceranno nelle città del futuro, sotto la spinta dei cambiamenti tecnologici, demografici e ambientali che stanno rivoluzionando le realtà urbane

La ricerca sarà presentata venerdì 5 aprile a Milano presso la sede di Randstad Italia, in un evento alla presenza dell’ex Ministro del Lavoro Enrico Giovannini, Professore di Statistica economica presso l’Università di Roma Tor Vergata e Presidente del Comitato scientifico di Randstad Research. In Italia, rivela Randstad Research il 34,9% della popolazione risiede nelle città, mentre il 49,1% abita nei paesi e nelle periferie, il 16% nelle aree rurali, ma dal periodo Covid si evidenzia uno spostamento a favore delle zone periferiche a discapito di quelle rurali. La possibilità di lavorare da remoto ha portato in particolare professionisti qualificati a spostarsi fuori dal centro, in una crescente attenzione alla qualità della vita in ambito lavorativo, sociale e abitativo.

Le città del futuro

Le città italiane del futuro avranno nuove strutture per case ed uffici, diversi spostamenti tra casa e lavoro, nuove abitudini sociali e lavorative. Sperimenteranno nuovi modelli di mobilità per ridurre il traffico cittadino, provando a adattare in Italia il principio delle “città dei 15 minuti”. Gli aggregati urbani saranno caratterizzati da una quota sempre maggiore di persone anziane, sole e a limitata mobilità, che porterà meno edifici scolastici e più servizi per over 65.

“Tutti questi cambiamenti avranno impatti rilevanti sul mercato del lavoro – spiega Emilio Colombo, Coordinatore del Comitato scientifico di Randstad Research -. Da un lato, le città del futuro richiederanno nuove professioni. Ad esempio, le nuove tendenze della mobilità e della logistica evidenziano una domanda di addetti al coordinamento tra servizi di trasporto pubblico e sharing, designer dell’intermodalità, gestori di servizi di community-based parking. La crescente importanza per la sostenibilità richiede addetti all’efficientamento risorse, bioarchitetti, urbanisti circolari. La digitalizzazione genera domanda di addetti alla telegestione dell’impiantistica o gestori di smart grid. I cambiamenti demografici richiedono specialisti in telemedicina o esperti in realtà virtuale per il benessere cognitivo, ma anche professionisti per coinvolgere i senior”.

Cambieranno le competenze richieste

Dall’altro lato, per molte professioni cambieranno le competenze richieste. “Serviranno nuove competenze tecniche negli ambiti della sostenibilità e digitalizzazione, ma integrate in modo trasversale di fronte a professioni sempre più ibride – aggiunge Colombo -.  E poi competenze gestionali per coordinare i progettisti, dare coerenza ai lavori e gestire i cambiamenti. E saranno fondamentali le competenze comunicative a fronte di attività sempre più remotizzabili, automatizzabili e digitalizzabili”.

I lavori del futuro della mobilità. Per operare nella mobilità del futuro bisognerà integrare le competenze tradizionali del settore con la conoscenza delle pratiche direttamente collegate con i temi della sostenibilità. Occorrerà conoscere i diversi tipi di emissioni e le strategie per la loro riduzione. Sarà poi necessario integrare competenze di tipo psicologico, studiando i comportamenti umani e quali strategie adottare per modificarli. Sarà importante saper comprendere, analizzare e gestire grandi moli di dati ai fini di elaborare e ottimizzare piani di mobilità che impattino il meno possibile e che tengano conto delle diverse possibilità di mobilità pubblica e privata a disposizione. Per i profili di tipo operativo, crescerà la richiesta di competenze legate alla manutenzione dei nuovi mezzi di trasporto e dunque occorrerà integrare le capacità tradizionali con nozioni di elettronica, elettrotecnica, con la conoscenza del funzionamento dei chip, dei sistemi di gps.

Le professioni del futuro: addetti al bike sharing aziendale; addetti al coordinamento tra servizio di trasporto pubblico e sharing; addetti all’adeguamento della viabilità; addetti alla mappatura e alla diffusione dei punti di ricarica elettrici; addetti allo sviluppo della mobilità integrata per le aree periferiche; amministratori della mobilità intermodale; autisti di elitaxi; autisti di navette per dipendenti; controllori del traffico via drone; costruttori di passerelle ciclopedonali; designer dell’intermodalità; dronisti per le consegne da remoto; esperti di advanced air mobility; gestori del piano comunale per la mobilità sostenibile; gestori del traffico urbano; installatori e manutentori di colonnine per la manutenzione delle biciclette; installatori e manutentori di colonnine per la ricarica elettrica dei veicoli; installatori e manutentori di punti di ricarica per bici elettriche sui treni; installatori e manutentori di servizi di community-based parking; integratori dei servizi di mobilità urbana; manutentori di monopattini elettrici; pianificatori dei trasporti; pianificatori della mobilità urbana; pianificatori di hub multimodali per la mobilità; piloti di droni; progettisti di parcheggi di interscambio.

Lavori del futuro della connettività. La grande quantità di informazioni di cui oggi disponiamo grazie alla digitalizzazione genera altrettante sconfinate possibilità di utilizzo. I professionisti del domani in ambito connettività potranno servirsi di queste informazioni per implementare le attività di monitoraggio, di analisi, di progettazione. Occorreranno competenze stem per sviluppare nuove soluzioni legate ai nuovi strumenti, come i visori per la realtà aumentata. Sarà poi importantissimo che nel campo delle tecnologie si integrino conoscenze di tipo strettamente umanistico, la filosofia, la psicologia, l’antropologia, con uno sviluppo del pensiero critico, della capacità di giudizio, di risoluzione dei problemi. L’attenzione legata all’etica nel campo dell’intelligenza artificiale crescerà tanto più saranno diffuse, numerose e semplificate tali tecnologie e occorrerà pertanto che la capacità di utilizzarle con giudizio si diffonda, non soltanto tra coloro che le programmano, ma sempre più tra coloro che le utilizzano.

Le professioni del futuro: addetti al data strategy per la governance; addetti all’amministrazione di sistemi di gestione a distanza; addetti alla protezione dei dati; addetti alla telegestione dell’impiantistica; analisti di big data; architetti di edifici intelligenti; broker delle tecnologie; cyber calamity forecaster; designer di negozi phygital; digital twin modelist; esperti di human centered design; esperti di IA per la mobilità; esperti di telerilevamento e gis; filosofi digitali; gestori comunale di smart grid; installatori e manutentori di impianti di videosorveglianza digitale; installatori e manutentori di microchip smart per il rispetto dei limiti di velocità; installatori e manutentori di sistemi di pagamento contactless con sistemi di riconoscimento del palmo della mano; pianificatori di smart cities; progettisti di piattaforme digitali urbane; programmatori di IA per lo smistamento dei rifiuti; smart waste manager; specialisti bim; specialisti di edge computing per smart building; sviluppatori di app per la gestione dei condomini.

Lavori del futuro per la demografia. Centrali, per questo ambito, sono le competenze di tipo comunicativo. Empatia, ascolto attivo, persuasione: l’invecchiamento della popolazione così come la possibilità di svolgere alcune mansioni di cura ed assistenza da remoto richiedono un forte sviluppo delle capacità interpersonali. A ciò si aggiunge la familiarità con gli innumerevoli supporti tecnologici fisici di cui potremo disporre, come ad esempio i wearables. Per agevolare l’integrazione e la fruizione dei servizi pubblici da parte di individui provenienti da Paesi esteri occorrerà poi affrontare la questione in maniera strutturata, ad esempio predisponendo competenze legate alla mediazione culturale ed implementando la conoscenza delle lingue straniere.

adult helping senior in hospitalLe professioni del futuro: assistenti agli anziani; consulenti delle risorse umane per forza lavoro multigenerazionale; consulenti finanziari per fondi complementari; designer di quartieri per la terza età; designer di wearables per l’assistenza; educatori per la riqualificazione professionale; esperti in realtà virtuale per il benessere cognitivo; facilitatori dei progetti pubblici di interscambio generazionale; gestori del traffico di navette pubbliche silver; gestori di centri di cohousing; ingegneri bioinformatici per la personalizzazione delle cure mediche; ingegneri di nanotecnologia per la salute; ingegneri di robotica per assistenza personale; mediatore culturale comunale; senior-sitter; specialisti di tecnologie assistenziali; specialisti di telemedicina; specialisti in Ict assistenziale; specialisti in sanità digitale; sviluppatori di tecnologie per l’accessibilità; terapisti dell’intelligenza artificiale per la salute emotiva.