Gli istituti bancari hanno iniziato il passaggio a una Smart Intranet che permetta di accedere agli strumenti di lavoro in qualsiasi momento, in condizioni di mobilità e da device differenti, ma il viaggio è solo all’inizio. Servono modalità di lavoro innovative secondo logiche di collaborazione, flessibilità e valorizzazione dei talenti.

[section_title title=Banche italiane sempre più digitali – Parte 2]

Le tecnologie

Le tecnologie più diffuse e consolidate per le Intranet aziendali sono quelle di Unified Communication & Collaboration, probabilmente anche per la maggiore semplicità nel valutarne il ritorno sull’investimento: metà delle banche prevede aumenti di budget in questo campo. Appare più limitata invece l’adozione di iniziative di Social Computing, su cui quasi la metà del campione prevede un aumento di budget (mentre il 53% dichiara una sostanziale stabilità degli investimenti). Si rileva poi un discreto interesse verso l’introduzione di logiche di Mobile Workspace, con il 56% delle banche che prevede un aumento di budget, sebbene per due terzi si tratti di un incremento moderato.

Se da un lato lo scambio di dati aziendali lontano dalle postazioni di lavoro diventa una esigenza sempre piu’ percepita dagli utenti finali, dall’altro il management e’ fortemente impegnato a monitorarne e valutarne gli impatti organizzativi e operativi soprattutto in termini di sicurezza e di garanzia dell’integrità, della riservatezza e della confidenzialità delle informazioni trattate. I risultati confermano l’attenzione delle banche a logiche mobile a supporto dell’attività quotidiana: il 72% delle banche ha attivato l’accesso ai servizi intranet su device mobili, per la maggioranza di tipo aziendale. Anche se i servizi accessibili sono ancora ridotti e, in generale, si tratta principalmente di quelli più tradizionalmente integrati sulla Intranet aziendale o che non richiedono un particolare regime di sicurezza per il trattamento delle informazioni gestite.

Verso lo Smart Working

Il 37% degli istituti dichiara di avere già attivato iniziative di Smart Working nella propria realtà e il 26% ritiene IL fenomeno utile e interessante in vista Dell’evoluzione dei propri modelli organizzativi, a testimonianza di una discreta consapevolezza dei benefici dei modelli organizzativi Smart, in termini di flessibilità, valorizzazione dei talenti e collaborazione emergente. Le principali motivazioni risiedono sia nella risposta ad esigenze espresse dalle persone, soprattutto in termini di miglioramento del proprio work-life balance, sia nell’attenzione a soddisfare al meglio le richieste del mercato e del clienti.

L’analisi sul livello di diffusione attuale e futura delle policy organizzative orientate alla flessibilità di orario e luogo in ottica di Smart Working rivela come più della metà delle banche abbia già introdotto iniziative di flessibilità sugli orari (54%). Meno diffuse, invece, le iniziative per la flessibilità rispetto a luogo e spazio di lavoro: la mobilità all’interno delle diverse sedi dello stesso gruppo è praticata in modo sistematico nel 47% degli istituti, il telelavoro e’ presente nel 13% delle banche e spesso riguarda solo a particolari profili o categorie di lavoratori con esigenze specifiche. Meno frequente la realizzazione di spazi di lavoro con scrivanie non preventivamente assegnate, presente solo nel 7% dei casi.