Aruba, cloud provider italiano e fornitore di servizi di data center, web hosting, e-mail, PEC e registrazione domini, e IDC, società specializzata in market intelligence, servizi di advisory e organizzazione di eventi nell’ambito digitale e ICT, dall’ultima indagine condotta hanno trovato PMI più digitalizzate e hanno compreso che la PEC, uno tra gli strumenti cardine della digital transformation, è un supporto importante in questo percorso.
Sono oltre 200.000, secondo l’ISTAT, le PMI in Italia, un dato che dimostra come davvero queste realtà rappresentino il tessuto imprenditoriale nazionale. Ciononostante si tende ancora a ritenere che in una piccola azienda la digitalizzazione arranchi rispetto alle realtà di fascia enterprise, ma è davvero così? Sembra di no secondo la nuova ricerca di Aruba e IDC che ha coinvolto un campione di 300 piccole e medie imprese nei diversi comparti – industria, commercio, finanza, servizi professionali, servizi alle persone e Pubblica Amministrazione locale. Ci sono PMI più digitalizzate e strutturate.
L’indagine rivela una particolare attenzione nei confronti dell’innovazione, soprattutto all’interno delle PMI più digitalizzate e più strutturate (tra 6 e 20 addetti) che si dicono molto attente sul tema nel 71.6% dei casi. Un dato leggermente inferiore si riscontra tra le aziende tra 1 e 5 dipendenti, con il 60,5%. Emergono inoltre altri dati positivi: il 60% delle aziende coinvolte si adatta con rapidità a nuovi modi di lavoro basati sul digitale ed il 75% si focalizza sulla ricerca di nuove soluzioni per migliorare il proprio lavoro quotidiano.
“Il cambiamento non fa più paura come prima: quasi l’85% del mercato preso in esame nella survey esprime una sostanziale apertura rispetto al tema dell’innovazione”, ha commentato Gabriele Sposato, Direttore Marketing di Aruba. “La repentina necessità di digitalizzazione dovuta all’emergenza sanitaria ha fatto crescere tra le PMI la consapevolezza legata all’importanza di strumenti innovativi per affrontare il proprio lavoro ed è solo il 15% ad esprimere qualche riserva al cambiamento, ancora prima che all’innovazione”.
Gran parte del campione di PMI più digitalizzate intervistato, dunque, risulta sensibilizzato in merito all’importanza dell’innovazione all’interno della vita aziendale. Merito, in larga misura, dei Trust Services – tra cui PEC, firma digitale e fatturazione elettronica – che nel corso della pandemia hanno supportato milioni di aziende e privati facilitando operazioni e comunicazioni che in tempi di lockdown sarebbero state difficoltose o addirittura impossibili.
In dettaglio, la PEC è stata ritenuta importante per le PMI più digitalizzate nella loro fase di digitalizzazione (da oltre l’80% degli intervistati). Non solo, l’indagine ha evidenziato come il 98,5% delle aziende usa la PEC in modo continuativo, con una interessante frequenza di utilizzo: l’82% ne fa uso almeno una volta alla settimana. Le aziende che appartengono ai settori finanza, Pubblica Amministrazione locale e commercio sono quelle che dichiarano un utilizzo più frequente; al contrario, industria e servizi (professionali e alla persona) sono i settori con una frequenza di utilizzo leggermente inferiore.
Di particolare rilievo risulta l’estrema frammentazione sui casi d’uso della PEC, sintomo che lo strumento si dimostra capace di rispondere alle specifiche esigenze di ciascun settore, oltre che ad un impiego standard come un’email tradizionale. Per il 38% delle PMI più digitalizzate, la PEC è essenziale per le comunicazioni dei rapporti previdenziali con INAIL, INPS e i Fondi di previdenza, per il 30% è indispensabile per le comunicazioni con l’Agenzia delle Entrate (ad esempio per F24, accertamenti con adesione, patent box ed ulteriori). Ancora, il 23% la predilige per contratti, accordi e negoziazioni tra partner commerciali, stakeholder e investitori, il 21% per fatture e ricevute di pagamento con clienti e fornitori, mentre il 14% per la compilazione di questionari e indagini ISTAT.
Ulteriori curiosità: la velocità nella comunicazione (69%) e il desiderio di fornire servizi più veloci ai propri clienti (48%) sono i principali benefici percepiti dalle PMI più digitalizzate di tutti i settori. Seguono la sostenibilità ambientale (34%) – beneficio percepito principalmente dalle aziende dei servizi professionali, ma anche da quelle del comparto industriale e della distribuzione – e l’eliminazione del costo della carta e degli archivi (30%), tema a cui sono particolarmente sensibili la Pubblica Amministrazione locale, il mondo del commercio e della finanza.
“Le piccole e medie imprese si sono rese conto del ruolo cardine che hanno in questo processo di trasformazione digitale i Trust Services”, ha commentato Gabriele Sposato, Direttore Marketing di Aruba. “Grazie a queste tecnologie e alla loro disponibilità h24 è possibile ottimizzare e migliorare processi interni solitamente time-consuming, consentendo un netto risparmio non solo di tempo ma anche di risorse. Ogni innovazione, però, deve muoversi al passo con la digital transformation ed evolversi per essere di supporto a sempre più persone: così sta facendo anche la PEC, che è pronta a diventare uno strumento interoperabile a livello europeo, come sistema di recapito certificato qualificato delle PMI più digitalizzate. Un traguardo importante che consentirà a tutti di utilizzare il proprio indirizzo di Posta Elettronica Certificata nelle comunicazioni verso la Pubblica Amministrazione o altri utenti, enti ed imprese europee, mantenendo il valore legale e la sicurezza che da sempre contraddistinguono questo strumento”.