La soluzione Infor EAM garantisce all’ateneo una miglior efficienza e le consente di ridurre i costi

[section_title title=L’Università Cattolica del Sacro Cuore sceglie la tecnologia per migliorare le operazioni di manutenzione e di conservazione del patrimonio storico e architettonico – Parte 3]

Infor EAM supporta anche l’Università nell’adempimento di alcuni obblighi quali il certificare, con la necessaria documentazione, i controlli effettuati in particolari ambiti. Un esempio riguarda il registro annuale antincendio, che in centinaia di pagine sintetizza tutti gli interventi di controllo visivo, ispezione e adeguamento sugli impianti antincendio di tutti gli edifici di Ateneo. Questi interventi vengono effettuati da squadre di addetti interni e società esterne che seguendo indicazioni fornite dal sistema girano nei reparti e forniscono per ogni asset un riscontro dello stato di efficienza e la descrizione di eventuali interventi effettuati.

Un’altra importante innovazione riguarda l’utilizzo di una soluzione di gestione grafica per l’asset management. Si tratta di OpenCAD, una soluzione sviluppata da CAD Service, Infor Solution Partner, ora adottata e distribuita da Infor worldwide, per rispondere all’esigenza di molti clienti di poter utilizzare i disegni CAD come interfaccia grafica per localizzare gli asset e per avere funzioni di space management. Infor EAM OpenCAD utilizza le funzioni standard di EAM e consente di visualizzare sulla planimetria gli asset da monitorare e manutenere, utilizzando eventualmente la planimetria stessa come punto di partenza per la navigazione della gerarchia degli asset e la generazione degli ordini di lavoro.

Infor EAM OpenCAD trova un impiego particolarmente interessante a supporto della conservazione del patrimonio storico-architettonico dell’Università, costituito da un gran numero di vere e proprie opere d’arte, monumenti ed edifici storici censiti e manutenuti come ogni altro asset, ma che richiedono una gestione e un monitoraggio continuo in modo da documentarne periodicamente lo stato, tener traccia e porre rimedio a ogni minimo degrado dovuto all’usura del  tempo, a intemperie, infiltrazioni, calore, fluorescenze o smog. Per questo motivo, nel catalogo degli asset del patrimonio storico non vengono registrati solo monumenti, capitelli, colonne e altri classici elementi architettonici, ma, come  conferma Vincini “ogni minima forma di degrado che si viene a manifestare in questo patrimonio viene censita come se si trattasse di un vero e proprio asset su cui attivare processi di controllo e di restauro”. Anche nel caso del patrimonio architettonico viene prodotta una ingente documentazione sulla base di tre template documentali: scheda tecnica, scheda diagnostica e scheda clinica. Per ogni edificio, attraverso la gestione Infor EAM OpenCAD nelle mappe e nelle facciate degli edifici storici, possiamo vedere il risultato grafico di documenti, foto dei degradi e descrizione degli interventi effettuati, in una raccolta che comprende la sintesi degli interventi e la diagnosi sui vari elementi del patrimonio storico-architettonico. L’utilizzo di Infor EAM OpenCAD è fondamentale anche per la gestione degli spazi dell’Università, attraverso la rendicontazione planimetrica delle aree destinate alle diverse attività, come ricerca, servizi, didattica, uffici docenti, che Università Cattolica del Sacro Cuore ha l’obbligo di fornire al Ministero dell’Istruzione; un complesso di informazioni riassunte in un dossier impossibile da realizzare manualmente vista la grande estensione della superficie coperta dagli edifici dell’Università.

Sono in fase di sviluppo una serie di reportistiche cablate nel sistema per ottenere con pochi click la catalogazione degli spazi, come superfici calpestabili e indirizzi d’uso, a supporto delle gare per l’acquisto di servizi di facility. Si tratta d’innovazioni che rafforzano le capacità contrattuali e di controllo dell’Università sui tempi, i costi e la qualità dei servizi erogati dalle società fornitrici, che sono quindi chiamate a elevare il livello di qualità ed efficienza dei propri servizi. Il sistema è una piattaforma che si presta a moltissime applicazioni al punto che il progetto iniziato nel 2012 si è oggi trasformato in una sorta di ‘work in progress’ con nuovi sviluppi prima impensabili. Tra questi Vincini cita l’ampliamento del numero di asset in gestione, da estendere in futuro anche al  patrimonio botanico presente nell’area dell’Ateneo. Un altro sviluppo riguarda la possibilità di arrivare a una gestione più evoluta delle planimetrie sui dispositivi mobili, con possibilità di zoom e di navigazione, per supportare ulteriormente le operazioni sul campo.