Per i retailer il trend principale del 2022 sarà la sostenibilità che li porterà ad essere proattivi nell’ottenere fiducia e favore dei clienti.

trend principale del 2022

Software AG  ha rilasciato le previsioni 2022 per il mondo retail stilate da Oliver Guy, Senior Director, Industry Solutions. Dimostrare la propria sostenibilità sarà il trend principale del 2022, una priorità assoluta per le imprese, così come trovare modi per risolvere le problematiche legate alla catena di approvvigionamento. Inoltre, ci sarà una nuova concorrenza da parte dei produttori che cercheranno di imparare dai retailer abituati ad avvicinarsi con modelli più diretti al consumatore.

Oliver Guy di Software AG indica le 3 previsioni principali sul trend principale del 2022 per il settore del Retail.

  1. I retailer dovranno dimostrare la loro sostenibilità.

I retailer dovranno dimostrare gli sforzi che mettono in campo per la loro sostenibilità, considerata il trend principale del 2022. La stessa regola vale anche per le strategie ESG (Environmental, Social, Governance) o perderanno business. Il rating ESG (o rating di sostenibilità) misura l’impatto ambientale, sociale e di governance delle aziende, sempre più focalizzate nel mettere in evidenza la sostenibilità della propria impresa e delle proprie iniziative verso il pubblico di riferimento.

Investitori, partner e clienti stanno facendo pressioni sui retailer affinché siano più sostenibili e finiranno con l’abbandonarli se non lo dimostrano. Queste “forze” di mercato sono più potenti di qualsiasi governo o gruppo di protesta ambientale: infatti, il 73% dei consumatori globali afferma che cambierebbe le abitudini di acquisto per ridurre l’impatto ambientale. È un’arma a doppio taglio per i retailer che implica un equilibrio precario tra:

Compromessi: ad esempio, ridurre l’uso di plastica può comportare un maggiore spreco di cibo, perché avvolgere alcuni prodotti nella plastica ne raddoppia la loro durata.

Lotta contro il tempo: poiché i consumatori richiedono consegne più rapide, si potrebbe presumere che le emissioni di CO2 aumenteranno. Tuttavia, questo non è sempre così in quanto centri di evasione ordini più distribuiti e più vicini ai clienti comportano percorsi finali più brevi, quindi con un’impronta di CO2 inferiore.

Aspettiamoci quindi che i retailer dimostrino sempre più le loro strategie ESG:

  • Espandendo i centri logistici locali, come ha fatto Amazon, riducendo la CO2.
  • Promuovendo il re-commerce, ossia la vendita di prodotti usati. Patagonia e Levi’s hanno iniziative in questo settore. Si tratta di un nuovo modello di business che richiederà una tecnologia flessibile per supportarlo.
  • Monitorando e controllando il consumo energetico negli store. Per segure il trend principale del 2022, ovvero la sostenibilità, alcuni grandi retailer si stanno già muovendo in questa direzione, dove l’IoT può svolgere un ruolo importante. Sainsburys, la catena di supermercati del Regno Unito, l’ha persino evidenziata come un’area chiave per gli investitori.
  • Fornendo ai consumatori una certa visibilità dell’impatto ambientale nelle scelte di consegna, nonché valutando scelte di distribuzione in base all’impatto ambientale, ai costi e alla velocità.
  1. La crisi della filiera non passerà

Nel 2022 i retailer si concentreranno maggiormente sull’inventario in tempo reale e sulla visibilità della supply chain. Ciò li aiuterà a far fronte agli attuali ritardi e alle strozzature lungo l’intera catena del valore, che sono iniziati dopo che la domanda repressa di prodotti di consumo è aumentata, trainata dagli stimoli del governo e dalla riapertura delle economie. Con l’aumentare dei tempi di consegna, che creano carenze di materie prime a livello globale, le catene di approvvigionamento si sono rotte.

L’inventario in tempo reale e la visibilità della catena di approvvigionamento sono stati evidenziati da IDC come la più grande sfida che i retailer devono affrontare in questo momento, in previsione del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, trend principale del 2022. Entrambi sono il risultato di silos di dati che IDC ha individuato come la più grande barriera tecnologica agli obiettivi del business retail nei prossimi 12-24 mesi.

Come risponderanno i retailer?

  • Lavorando per eliminare i silos di dati. I concetti fondamentali della visibilità dell’inventario in tempo reale e di una visione unica del cliente saranno gli outcome principali dell’azienda.
  • API scalabili e flessibili, tecnologie di integrazione e microservizi saranno essenziali. Coloro che desiderano muoversi rapidamente cercheranno librerie predefinite di connettori e acceleratori per ottenere risultati rapidi.
  • Sperimentando approcci innovativi per migliorare la visibilità che può portare a nuovi usi dell’AI e dell’IoT nella logistica e nella catena di approvvigionamento.
  1. Nuova competenza

Il COVID-19 ha portato alla chiusura di molti negozi in tutto il mondo, alcuni temporaneamente, ma altri in modo permanente. Ciò ha comportato la necessità per i marchi consumer di esaminare più da vicino i modelli direct-to-consumer (DTC). M&M’s, Coca-Cola e Nike hanno tutte ampliato le operation nel tentativo di replicare il successo di DTC “nativi” come Gymshark, Hotel Chocolat e Casper.

Instaurando una relazione transazionale con il consumatore, queste aziende stanno diventando retailer, il settore che per primo dovrà seguire percorsi di sostenibilità per avere successo, tanto da essere ritenuta il trend principale del 2022. Per i consumatori ci sono indubbi vantaggi, come un facile accesso a prodotti personalizzati. Avere un rapporto diretto con il consumatore consente di comprendere meglio il cliente finale e commercializzare in modo specifico per lui, ma non è privo di sfide.

Il 30% dei consumatori che hanno avuto una brutta esperienza con un marchio non ritorna, e questo sale a oltre il 70% se i consumatori hanno avuto tre brutte esperienze, come ha osservato McKinsey: “La semplice vendita online è molto diversa dalla creazione di un’attività di e-commerce sostenibile”.

Aspettiamoci quindi alcune mosse interessanti per quanto riguarda il trend principale del 2022 di sostenibilità:

  • Altri marchi amplieranno le loro operation DTC. In alcuni casi, questo creerà relazioni difficili con i retailer che vendono anche i loro prodotti.
  • Non tutte le operazioni DTC avranno successo: la capacità di mantenere la promessa del marchio e di mantenerla dopo la vendita sarà un momento cruciale per l’esperienza del cliente.
  • I marchi più intelligenti che si spostano al DTC prenderanno in esame le operation di vendita al dettaglio di successo per imparare. Dovranno analizzare il percorso del cliente, ma anche garantire che dispongano del processo e dell’infrastruttura tecnica per supportare le aspettative dei clienti in continua crescita.

La pandemia causata dal COVID-19 ha posto le basi per alcuni interessanti cambiamenti nel mondo del retail. Mentre ci avviciniamo al 2022, una cosa è chiara: essere veramente connessi è più importante che mai.