DLA Piper ha tenuto un evento dedicato alla regolamentazione dell’AI in UE e negli USA. Importante seguirle per non incorrere in rischi legali.

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Il potenziale dell’AI generativa è sotto gli occhi di tutti e la sua capacità di creare autonomamente nuovi contenuti come immagini, video, musica e testo è in grado di impattare indistintamente su tutti i settori economici, dal bancario all’assicurativo, dal life sciences alla tecnologia, e rappresenta una opportunità irrinunciabile per le aziende che vogliono rimanere competitive sul mercato. Allo stesso tempo, l’AI generativa presenta anche rischi e sfide importanti per la società, che le autorità di molti paesi si stanno affrettando a tentare di regolamentare.  Se ne è parlato a Milano in un evento organizzato da DLA Piper, studio legale internazionale presente in Italia, che ha attirato un vasto pubblico composto da giuristi di impresa, manager e accademici. Durante l’incontro, sono stati illustrati l’approccio che gli Stati Uniti e l’UE intendono adottare nella regolamentazione dell’AI, analizzando anche il punto di vista delle imprese rispetto all’AI. Quindi è stata illustrata l’offerta innovativa, con anche soluzioni di legal tech, di DLA Piper per supportare le aziende nella messa in conformità a diverse normative e standard applicabili ai sistemi di AI in modo efficiente in termini di tempi di implementazione e costi e accountable per difendere il business da possibili contestazioni.

Gli avvocati Giacomo Lusardi e Tommaso Ricci di DLA Piper hanno analizzato i contenuti dell’AI Act comunitario, dopo l’approvazione della relazione del Parlamento europeo sulla proposta di Regolamento per fissare un quadro normativo e di regolamentazione dell’AI in Unione Europea.

L’AI Act delinea i principi generali per tutti i modelli di intelligenza artificiale, introducendo dei regimi più o meno gravosi a seconda della tipologia di intelligenza artificiale”, spiegano i professionisti, “un requisito fondamentale dell’AI Act è l’esecuzione del c.d. conformity assessment di cui le aziende dovranno dare evidenza davanti alle autorità”.

Per analizzare ciò che sta avvenendo sul tema regolamentazione dell’AI negli Stati Uniti, Roberto Valenti, partner di DLA Piper, ha intervistato Victoria Espinel, Presidente e Amministratore Delegato del gruppo BSA (The Software Alliance) e già responsabile dello United States Intellectual Property Enforcement presso la Casa Bianca.

Sono grata a DLA Piper per aver organizzato questa discussione sul futuro della politica in materia di AI”, ha affermato Victoria Espinel, in collegamento da Washington DC. “Le aziende di software aziendale stanno collaborando con i responsabili politici in Europa, negli Stati Uniti e altrove per definire quadri globali interoperabili per la regolamentazione dell’AI e per tradurre questi principi in una legislazione sull’IA che crei fiducia e mantenga l’innovazione“.