È possibile inoltre sfruttare la vulnerabilità per realizzare attacchi non rintracciabili dai sistemi di sicurezza moderni

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Positive Technologies ha recentemente rivelato che l’interfaccia di debug nei processori Intel può consentire di acquisire il controllo dei computer mediante porta USB 3.0 o anche sfruttata per realizzare attacchi non rintracciabili dai sistemi di sicurezza moderni.

L’interfaccia di debug JTAG (Joint Test Action Group), ora accessibile via USB, ha il potenziale di attivare attacchi pericolosi e virtualmente difficili da identificare. JTAG lavora sotto lo strato del software allo scopo di realizzare un debug dell’hardware, del nucleo del sistema operativo, dell’hypervisor e del driver. L’accesso al microprocessore di un computer può essere però anche utilizzato per scopi di manomissione.

Nei vecchi processori Intel l’accesso a JTAG richiedeva il collegamento di un dispositivo speciale tramite il connettore di debug alla scheda madre (ITP-XDP) e ciò rendeva complicato l’accesso sia per la risoluzione dei problemi sia per potenziali aggressori.

A partire dai processori Skylake lanciati nel 2015, Intel ha implementato la tecnologia Direct Connect Interface (DCI) che consente l’accesso all’interfaccia di debug (JTAG) tramite la porta USB 3.0 largamente utilizzata. Non è necessario avere software o hardware specifici bensì attivare l’interfaccia DCI. Come hanno dimostrato i ricercatori di Positive Technologies ciò può essere realizzato in diversi modi e su diversi computer; DCI è attivato, pronto all’uso e non bloccato di default.