La maggior parte delle PMI potrebbe aumentare il suo indebitamento fino al 24% dell’attivo, potenziale fonte di nuovi investimenti

Fintech District

Il nostro paese è ancora indietro rispetto ai partner europei per quanto riguarda il Fintech – l’applicazione delle tecnologie digitali alla finanza. Nel 2017, la dimensione del mercato era di circa 50-60 milioni di euro, cifra ben lontana non solo da quella del Regno Unito, ma anche dallo scenario di Francia e Spagna. Eppure, qualcosa si sta muovendo e le condizioni favorevoli perché il Fintech decolli non mancano.

In Italia sono 68.000 le PMI che il Cerved Group Score indica con un profilo di rischio molto basso o contenuto (area sicurezza e solvibilità) e di queste ben 52.000 hanno un livello di indebitamento addirittura ‘modesto’, tanto che potrebbero aumentarlo fino a 103 miliardi di euro senza compromettere il proprio profilo di rischio. Si tratta di un ammontare rilevante, pari al 24% dell’attivo, che se si trasformasse in maggiori investimenti potrebbe generare un incremento significativo della capacità produttiva delle piccole e medie imprese.

La tecnologia e la digitalizzazione applicate alla finanza e al credito sono una delle chiavi per attivare il potenziale economico italiano fatto in larga parte di piccole imprese per le quali – a differenza di quelle di maggiori dimensioni – il credito non ha ripreso a crescere, perché sui prestiti di basso importo è più alta l’incidenza dei costi fissi e quindi le banche non hanno convenienza.

È per questo che Cerved ha deciso di aderire al Fintech District, una comunità di stakeholder fintech che intende collaborare per la crescita dell’ecosistema fintech italiano, stimolando opportunità di business e aumentando la competitività internazionale. L’annuncio è stato dato martedì sera nel corso dell’evento “Fintech District Community meets Cerved: welcome and new opportunities”. Il Fintech District nasce a fine 2017 da SellaLab, l’incubatore di startup e iniziative d’innovazione corporate di Gruppo Sella, e da Copernico, piattaforma di spazi e servizi in smartworking che propone un modello per l’accelerazione del business basato sull’attivazione di ecosistemi.

Con l’accesso ai dati e alle piattaforme di Cerved, che monitora ogni anno 6 milioni di aziende operative, 1,3 milioni di attività economiche non iscritte in Camera di Commercio e 9 milioni di persone con cariche in aziende operative, il network del Fintech District potrà accedere – in modalità sicura e veloce – a strumenti efficienti per sostenere la propria crescita e qualunque processo decisionale, dagli investimenti alle collaborazioni.

“L’ingresso di Cerved nella community del Fintech District è il riconoscimento del valore che la nostra community, ancorché giovane, riesce a scaricare a terra – commenta Marco Scappa, Head of Fintech District. Un valore che si traduce nell’opportunità, per chi ne entra a far parte, di sviluppare relazioni con i principali player Fintech anche internazionali, di confrontarsi con altri operatori del mercato e di aprirsi alla contaminazione culturale. Il Fintech District infatti mira a costruire un’ampia community internazionale in cui si dialoga in modo paritetico, con l’obiettivo di fare business e di scambiare valore sia in termini di know-how che di relazioni.”