Si tratta sicuramente di un’abitudine comune quella di lasciare lo smartphone collegato alla corrente anche a carica completata: quanto si consuma?

Partiamo dal dato di fatto che, quando si sceglie di acquistare uno smartphone, si valutano diverse componenti: quella tariffaria, servendosi magari delle migliori offerte di tariffe per gli smartphone presenti sui comparatori online come SuperMoney, quella economica, cercando il dispositivo più performante a un costo accessibile, e quella tecnica, specialmente per quanto riguarda la durata della batteria.
Proprio quest’ultima è la componente su cui oggi fissiamo l’attenzione: quante volte si lascia il cellulare collegato alla presa di corrente anche dopo che il processo di carica è terminato?  Sicuramente molte: basti pensare a quando si ricarica lo smartphone per tutta la notte, o quando lo si lascia in ricarica mentre si lavora, o mentre si è fuori casa… Questa abitudine è dannosa e può avere conseguenze economiche importanti.

Smartphone collegato anche se al 100%? Continua a consumare

Secondo uno studio del Berkeley National Laboratory, un caricatore inserito nella presa consuma circa 0,26 Watt: se al caricatore colleghiamo lo smartphone, il consumo diventa mediamente di 3,68 e, lasciandolo collegato a carica completata, scende a 2,24 Watt.
Dal punto di vista economico il costo medio annuo per caricare il proprio cellulare è irrisorio, si parla di cifre di circa 4,5 euro all’anno, ma le cose possono cambiare se si lasciano collegati alle prese più caricatori senza smartphone o device attaccati.

Da quanto emerge dagli studi degli esperti, i caricatori che restano collegati alla corrente senza essere collegati al dispositivo continuano a consumare energia, perché hanno all’interno un trasformatore che richiede quantità di energia: anche da quanto emerge dai dati presentati dal sito EnergySavingSecrets.co.uk il consumo di un caricatore collegato alla presa è di 0,26 Watt, con un costo minimo per le nostre bollette, come già detto, ma se pensiamo a tutti i caricatori che abbiamo collegati in casa potremmo risparmiare fino a 40 euro l’anno ricordandoci di staccarli dalla presa.

Ricordiamo che lasciare lo smartphone in carica tutta notte non è sempre un’operazione sicura: se da un lato i dispositivi moderni sono “intelligenti” e quindi evitano da soli che si sovraccarichino una volta raggiunto il 100% della carica, dall’altro potrebbero essere danneggiati dal surriscaldamento, specialmente se sono troppo sottili e poco dissipati. Il consiglio è quindi quello di staccarli dal caricatore una volta terminata la carica.

Qual è il modo migliore per caricare lo smartphone?

Il miglior modo per preservare le batterie agli ioni di litio è quello di mantenere la carica tra il 50% e l’80%, così che gli ioni possano essere efficienti e proteggere la batteria: il consiglio pratico è quello di ricaricare più volte il dispositivo in un giorno per far funzionare al meglio gli ioni.

Ovviamente per ricaricare il proprio smartphone si devono usare caricabatterie originali o omologati, perché quelli poco costosi non hanno componenti di filtraggio e di stabilizzazione della corrente e questo, a lungo andare, condanna le moderne batterie a una fine prematura.